15 Settembre, 2002
Hanno vinto l'ipocrisia, la superficialità e la falsità.
La Giunta comunale di Cremona ha ufficializzato la dedica di una via cittadina ad Aldo Protti.
Il 5 agosto 2010 sarà ricordato, nella storia
della nostra città, come un giorno triste
del quale provare profonda vergogna.
La Giunta comunale di Cremona ha ufficializzato
la dedica di una via cittadina ad Aldo Protti.
Hanno vinto l'ipocrisia, la superficialità
e la falsità.
E' una pagina nera che, senza alcun pudore,
prende a schiaffi la memoria di coloro che
sono Caduti per la libertà di tutti.
Purtroppo, a supporto di tale ingiusta decisione
da anni perseguita dalla destra cremonese,
c'é l'assenso anche di due consiglieri comunali
del PD sui quali, per limitarsi a darne una
valutazione benevola, si può dire che sono
caduti in un clamoroso tranello, mossi da
superficialità e da inesperienza. E che comunque,
in questa scelta, non rappresentano affatto
la storia, la tradizione, le radici di questo
grande partito.
Il cremonese Aldo Protti, famosissimo baritono
riconosciuto sul piano internazionale, aveva
già avuto, dalla propria città, un meritato
ed adeguato riconoscimento: una targa ricordo
esposta al Teatro Ponchielli. Fu una decisione
giusta e condivisa, assunta a suo tempo da
un'Amministrazione comunale governata dalle
forze del centrosinistra.
La dedica di una via - pur ipocritamente
nascosta dietro la celebrazione dell'artista
- mira a cancellare le gravissime responsabilità
del giovane cittadino Aldo Protti, fascista
fanatico, sergente inquadrato nella Compagnia
Ordine Pubblico della GNR, incontestabilmente
presente - dal luglio 1944 all'aprile 1945
- per 10 lunghi e tragici mesi in val di
Susa, come attivo partecipante ad una quarantina
di rastrellamenti in Valle alla caccia di
partigiani con l'evidente incarico, ordinato
direttamente da Farinacci, di lavare l'onta
della presenza, tra le fila della resistenza
piemontese, di oltre 130 partigiani cremonesi.
In un momento della storia patria nel quale
l'immagine prevale sulla sostanza e nel quale
l'ipocrisia prevale sulla sincerità, i sepolcri
imbiancati hanno di nuovo segnato un punto
a proprio favore.
Strumentalizzando ipocritamente la fama dell'artista
lirico puntano sottobanco a cancellare le
gravissime responsabilità che pesano in particolare
sul fascismo cremonese, sui suoi squadristi
e su Roberto Farinacci in prima persona.
L'Italia e Cremona hanno invece bisogno di
riscoprire le proprie radici, la propria
storia. Di conoscerle e di rispettarle.
L'ignominia ricadrà su coloro che hanno assunto
questa inaccettabile decisione.
Ancora una volta piangiamo i giovani cremonesi
combattenti in Val di Susa Deo Tonani, Pucci
Rapuzzi, Barbarossa Novasconi, Leo Panni,
Nando Righetti, Franco Scala, Gianpaolo Conca,
Sauro Faleschini, Edoardo Boccalini, Alfredo
Zaniboni, Aldo Codazzi, Tuffo Bozzetti e
Balota Parizzi che caddero per la conquista
della pace e della democrazia. Martiri che
dettero la vita anche per la libertà di tutti,
anche di coloro che ebbero la ventura - per
scelta consapevole, per caso o per necessità
- di combattere armi in pugno a sostegno
della tirannide nazifascista.
Ancora una volta ricordiamo che quei giovani
cremonesi sono Caduti sotto i colpi di rastrellatori
nazisti e fascisti, molti dei quali cremonesi
anch'essi, appositamente spediti in Valle
di Susa dal ras di quella che lui stesso
amava definire come la "fascistissima
Cremona" e - con le lacrime agli occhi
ed il cuore gonfio di tristezza - chiediamo
loro perdono per ciò che, oggi, alcuni concittadini
hanno avuto il "coraggio" di fare,
65 anni dopo.
I cremonesi che - passando per la storica
via Lungastretta, d'ora in avanti leggeranno
la targa che ricorda Aldo Protti - dedichino
un pensiero reverente a chi seppe morire
per la libertà e si vergognino degli amministratori
pubblici che oggi hanno deciso - con esecrabile
ipocrisia - di assumersi questa grave ed
inescusabile responsabilità.
Enrico "Kiro" Fogliazza
Presidente provinciale ANPI Cremona
già Commissario politico della 17^ Brigata
Garibaldi operante in Val Susa
Cremona, 6 agosto 2010
 
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