15 Settembre, 2002
CREMONA,LA SICUREZZA, LA LEGA, LA VIGILANZA,IL Pd ( di Mario Superti)
La serie impressionante dei furti e rapine in città ripropone a tutti un tema su cui per lungo tempo si è soffermata l’attenzione sull’operato della scorsa amministrazione locale.
CREMONA,LA SICUREZZA, LA LEGA, LA VIGILANZA,IL
Pd ( di Mario Superti)
La serie impressionante dei furti e rapine
in città ripropone a tutti un tema su cui
per lungo tempo si è soffermata l’attenzione
sull’operato della scorsa amministrazione
locale.
Il tutto per ora non va oltre il dovuto resoconto
della stampa locale.
Ma si nota la poca attenzione che viene rivolta
dal mondo politico locale allo svolgimento
dei fatti per quanto riferito strettamente
alla situazione della vigilanza urbana.
Si corre il pericolo di essere oltremodo
ripetitivi, ma il cittadino comune ha il
diritto di essere maggiormente informato
sul futuro e quindi tranquillizzato.
Dalla stampa si apprende che il corpo dei
vigili subisce ancora una emorragia di personale
e, ovviamente, viene data la colpa alla precedente
amministrazione ( fino a quando ? ).
Il rimedio proposto è ancora l’assunzione
di nuovo personale con tutti i problemi che
ciò comporta : la scelta del personale.
C’è da non credere : il primo dei requisiti
richiesti (fra i tanti) è la conoscenza del
dialetto locale.
Quale ?
Il cremonese di città, il cremonese dei paesi
di provincia (tanti) ,il cremonese-bresciano
parlato al di là del fiume Oglio , o cremonese-piacentino
al di là del Po ? !
La sparata avrebbe senso se a Cremona non
arrivasse mai un turista non–padano o straniero(per
fortuna sembrano in aumento ).
Non sarebbe meglio che ai neo assunti per
“prima istanza” venisse loro richiesta la
buona conoscenza di almeno un paio di lingue,le
più diffuse ?
Come si sa in passato vennero proposte le
ronde per motivi impellenti di sicurezza
con tanto di richiesta leghista di assumere
“ad interim” la conduzione dell’assessorato
nella giunta Corada.
La sparata venne ben valorizzata dalla presa
di posizione degli elementi al comando del
Pd di “allora”.
Che cosa hanno da dire ora gli stessi dirigenti
dl Pd di allora (pochi) dopo la serie impressionante
di fatti delittuosi verificatesi di recente
?
Tutto tace e nessuno si propone per raccogliere
firme come fece allora la Lega con il suo
parlamentare in testa.
Ora il parlamentare del Pd ha altri problemi
(si fa per dire) e lascia capire che le “primarie
non servono” e lancia proclami di dubbia
efficacia senza alcun cenno a:
- al mondo dei giovani,delle loro esigenze,del
loro modo di comunicare,dei loro problemi
di studio e di lavoro( nelle riunioni di
partito si nota la “tragica mancanza “ dei
giovani);
- al problema della giustizia e delle conseguenze
che ricadono a cascata sulla vita civile
;
- al problema del Welfare , che non potrà
essere mai più come prima e che per sopravvivere
dovrà essere riformato e ristrutturato anche
nelle sue forme di finanziamento;
- al problema dei disoccupati e del loro
futuro che a breve sarà solo tragico;
- al problema della ricerca, connesso anche
al mondo della scuola che si sta smantellando
a vantaggio del “privato” ora ben foraggiato
;
- alla politica industriale che in questo
Paese sta affossando piccole industrie ma
anche le più grandi e sane ;
- alla mancanza assoluta di veri atti riformatori,in
senso liberale, nella politica del governo:riformare,come
si sa,vuol dire soprattutto rendere più agile
e meno costoso tutto l’apparto dello Stato
e dei servizi anche privati;
- alle condizioni di lavoro della Polizia
di Stato e della Polizia Penitenziaria;
- alle condizioni in cui si trovano le carceri
italiane in cui si viola palesemente alla
base il diritto del cittadino ( non basta
accompagnare i Radicali in visita alle carceri
locali);
- al problema delle tasse evase e delle ricadute
sulla tassazione dei più deboli ( sempre
i soliti ) ;
- al problema della infiltrazione della malavita
organizzata e dei suoi sistemi di penetrazione
nella vita locale sia commerciale che finanziaria
( la DIA ha già dato i suoi segnali);
- a una proposta futura possibile per un
federalismo responsabile e del modo di renderlo
attuabile senza penalizzare solo i più deboli;
- al problema della immigrazione irregolare
e regolare (badanti ed altre categorie) :
a tale proposito , in città , si vedono solo
interventi che danno visibilità a buon mercato
agli interventi della Polizia Locale, con
tanto di foto–notizia che riprendono ( consenzienti
? ) “immigrati” di colore;
- alla riforma della legge elettorale, che
così come è, magari fa comodo anche ad alcuni
settori di partito ingessati e privi di idee;
- al problema della sicurezza che, per tanto
tempo, è stata usata come una clava sia per
gli”amici” che per i nemici : il tutto forse
per avere visibilità a basso prezzo ;
- alla legittimità della raccolta firme per
le liste elettorali;
- alla politica per l’accoglimento del “diverso”:
appartenenti alle diverse religioni ed etnie;
- al problema demografico che , fra non molto
tempo ridurrà tutta l’Europa a dover dipendere
dal flusso migratorio per poter mantenere
i suoi apparati produttivi: la politica per
il rafforzamento della famiglia ,anche con
strutture adeguate, dove è finita ?? ;
- in campo locale i pochi interventi sulla
politica dei servizi resi al cittadino sono
stati tardivi , privi di spessore e inconcludenti
;
Ed alla fine c’è di che stancarsi in attesa
di un salvatore della città e della patria
che non sia solo bravo a parlar male della
Lega.
Tutte le istanze provengono, come si usa
dire, dal basso, e non sono oggetto di “inciucio”
spesso lasciato trapelare dalle poche ed
uniche proposte del politico politicante
sulla scena ormai da troppo tempo.
Occorre quindi scegliere con il metodo più
democratico che c’è : le primarie, e poi
si vedrà.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA
 
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