15 Settembre, 2002
EMERGENZA AMIANTO: BLITZ RADICALE AL CONVEGNO NAZIONALE
Ogni anno circa tremila persone muoiono per malattie correlate all’esposizione all’asbesto.
EMERGENZA AMIANTO: BLITZ RADICALE AL CONVEGNO
NAZIONALE
Nel corso del convegno nazionale "Amianto:
cos'è, chi colpisce, dove va" tenutosi
questa mattina a Palazzo Trecchi, su iniziativa
dell'Associazione radicale Piero Welby di
Cremona è stato consegnato a tutti i partecipanti
un documento che denuncia la "la strage
in corso non solo di diritto ma di vite umane"
e la "colpevole, incredibile, inerzia
del governo".
In particolare, per quanto riguarda il risarcimento
dei malati si ricorda come alle nove interrogazioni
presentate dall'inizio della legislatura
dalla deputata radicale Maria Antonietta
Farina Coscioni non è mai stata data risposta. Con l'iniziativa
parlamentare la deputata Coscioni denuncia
lo scandalo del fondo previsto per le vittime
dell'amianto: 50 milioni di euro stanziati
(30 dal governo Prodi nel 2008, altri 20
dal governo Berlusconi nel 2009) ma finora
mai utilizzati a causa della mancata approvazione
del decreto attuativo. E in assenza del decreto,
il fondo non esiste!
Emergenza amianto: in corso una letterale
strage non solo di diritto ma di vite umane.
La colpevole, incredibile, inerzia del Governo.
Ogni anno circa tremila persone muoiono per
malattie correlate all’esposizione all’asbesto.
Tra il 2015 e il 2020 è previsto il picco
massimo di tumori, dato che il periodo
di latenza del mesotelioma arriva fino a
40 anni.
Dai dati ufficiali del CNR si apprende che
nelle città italiane vi sarebbero almeno
32 milioni di tonnellate di amianto da smaltire:
ben 500 chili per abitante, due miliardi
e mezzo di metri quadrati di coperture in
eternit, pari a una città di 60 mila abitanti,
fatta di solo amianto. Una giungla di miliardi
di fibre che, sino a quando non verranno
smaltite continueranno a essere una bomba
sotto la quale l'Italia siede inconsapevole
e inerte: una situazione che provocherebbe
la morte di circa tremila persone ogni anno
per malattie correlate all'esposizione all'asbesto,
e tra queste almeno milleduecento casi di
mesotelioma, una forma di cancro per il quale
finora non è stata trovata una cura.
Nella sola regione Lombardia risultano almeno
2,7 milioni metri cubi di amianto sparsi
in 4.228 edifici pubblici, 24 mila edifici
privati e in mille siti.
Una situazione gravissima, un vero e proprio
attentato alla salute della collettività.
Quello che maggiormente sconcerta è inerzia,
l’indifferenza del governo nel suo complesso,
dei ministri che dovrebbero essere già da
tempo intervenuti. Dall’inizio della legislatura
la parlamentare radicale Maria Antonietta
Farina Coscioni, co-presidente dell’Associazione
Luca Coscioni, ha presentato nove interrogazioni
con dati, cifre, situazioni precise, relative
alla vicenda-scandalo Eternit. A nessuna di queste si è ritenuto di dare
risposta, in piena coerenza con un atteggiamento
di totale disinteresse di questo governo
verso l’attività ispettiva del parlamentare.
Tuttavia la situazione si incancrenisce ed
è sempre più emergenza.
Particolarmente grave è il caso di Broni:
a 16 anni dalla chiusura, la fabbrica, 15
ettari in mezzo al paese, è un luogo spettrale,
pieno di eternit. I capannoni abbandonati,
gonfi di veleno. Trentotto decessi per mesotelioma
dal 2000 al 2006: operai, ma anche gente
che abitava intorno al mostro divenuto sito
di interesse nazionale. Non meno sconcertante
la vicenda verificatasi a Offanengo e Romanengo,
vicino Cremona, a proposito di alcuni lavoratori
della fabbrica ex INAR, e le loro famiglie,
esposti all’amianto, alcuni dei quali deceduti
per il tumore contratto. Eppure la bonifica
non è ancora iniziata. Le nuove vittime sono
i lavoratori comuni, i cosiddetti ignari
dell'esposizione "ambientale":
non lavoravano direttamente l'amianto, ma
l'amianto stava - e, in molti casi, sta ancora
- lì dove si guadagnavano da vivere, o dove
vivevano e vivono: nelle onduline, nei capannoni,
nei camini, nei cassoni per l'acqua, nelle
coibentazioni selvagge che andrebbero asportate
e sepolte.
Per quanto riguarda il risarcimento dei malati
sono stati stanziati 50 milioni di euro destinati
alle vittime (30 dal governo Prodi 2008,
altri 20 dal governo Berlusconi 2009) ma
finora non sono stati utilizzati. Ciò è dovuto
al fatto che manca ancora il decreto attuativo.
E in assenza del decreto, il fondo non esiste!
VERGOGNA !
Associazione radicale Piero Welby di Cremona
www.radicalicremona.it
 
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