15 Settembre, 2002
Fiera Internazionale Bovino 2004 - La domenica
La Fiera per la difesa dell’ambiente – la Fiera “delle famiglie”
Lontani ma non troppo i clamori degli “stati generali”, la domenica
mattina le sale della Fiera si riempiono di un pubblico “autoselezionato” e
impegnato nell’approfondimento: aflatossine nel latte, allevamento di conigli,
i progetti dell’Assosuini. È di grandissima importanza anche l’argomento
messo sotto lente di ingrandimento (organizzato dall’Ente Addestramento
Professionale in Agricoltura, in collaborazione con la Libera Associazione
Agricoltori di Cremona): “Autorizzazione integrata ambientale: una sfida
per la zootecnia”. In realtà bisognerebbe parlare di una sfida collettiva
che riguarda solo in parte un settore spesso incriminato per i danni causati all’ambiente,
la sua volontà e capacità di investire in un cambiamento prima che gestionale
anche culturale. Si tratta di una sfida anche per gli enti pubblici, in primo
luogo l’ARPA, i quali dovranno attuare i controlli previsti dalle leggi e i
quali - per poterlo fare - dovranno essere dotati dei mezzi necessari. La reale
volontà governativa per la difesa ambientale si misurerà anche su questo
fondamentale aspetto. Ottenere l’autorizzazione integrata ambientale non è un
semplice adempimento burocratico: in essa sarà rispecchiata la storia stessa di
un’azienda nei suoi rapporti con la pubblica amministrazione, a partire dalle
concessioni edilizie fino alla costante verifica e comunicazione degli scarichi
emessi in aria o in acque. Recita bene il titolo, è una vera sfida. Da seguire
con molta attenzione: in gioco è la salute. Dell’ambiente, perciò di tutti
noi.
Passeggiando per i padiglioni della Fiera ci tornano in mente le spiegazioni
che il responsabile dell’Ufficio stampa, Paolo Bodini, con squisita cortesia
ci aveva fornito. Si era parlato anche di una Fiera che aveva scelto di puntare
sulla (o sulle) professionalità. Non su una “fiera per le famiglie”,
insomma. E le giornate della 59a edizione stanno lì a dimostrare il successo di
questo investimento. Ma la realtà quotidiana della Fiera viene ben illustrata
da un giovane imprenditore il quale - seduti a mangiare un’ottima porchetta,
in compagnia dei rispettivi familiari - ci dice che la Fiera è una cosa e l’altra.
Lui era già venuto alla Fiera, dal giovedì al sabato, per vedere e sentire
quanto gli serviva per la sua attività. Domenica mattina è tornato con la
moglie e il figlio. Molti fanno così, dice. I bambini, i ragazzi amano vedere
da vicino le macchine, gli animali.
Sarà un successo “involontario”, ma la Fiera di Cremona può contribuire
ad ancorare le generazioni dei videogiochi ad un mondo fatto di lavoro. Un po’
con lo strano fascino dei bisonti motorizzati supertecnologici, un po’ con l’ancestrale
attrazione per lo sguardo degli animali. Le professionalità non crescono sui
campi non arati.
M.T.
 
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