15 Settembre, 2002
Festa 2005: Pierluigi Bersani e Luciano Pizzetti sul presente e futuro governo
Bersani: «Niente “geni” per l’economia [vedi Tremonti], roba “normale”, quello che farebbe una famiglia…»
Iniziamo con lo scoop: il futuro vescovo di Cremona potrebbe essere
don Vincenzo Rini, attuale direttore di Vita Cattolica, questa sera prestatosi
alla più modesta funzione di moderatore del dibattito. Una petizione in tal
senso sarà promossa da Luciano Pizzetti in riconoscimento dei sui - del don -
poteri che egli stesso esalterà a fine serata: alle prime gocce di pioggia che
facevano misurare alla gente la distanza tra il palco centrale e la sala “di
ricovero” indicata per il prosieguo del dibattito, alle prime gocce, dicevamo,
don Rini ha promesso (ed eseguito?) una novena (piuttosto concentrata: un minuto
per ciascun giorno) per «tenere su l’acqua». E l’acqua è rimasta nei
cieli e Pizzetti ha giustamente riconosciuto “i poteri” di don Rini.
Chissà. D’altra parte è consuetudine “annunciare” dal palco della Festa
dell’Unità futuri sindaci, parlamentari… mancava un vescovo.
E il moderatore “potente” interroga Bersani sui problemi internazionali.
Guerra di civiltà? Nel mondo islamico - risponde Bersani - qualche folle
certamente la invoca. Nel mondo occidentale nessuno può seriamente volerla. Ma
- aggiunge - dire che il mondo occidentale abbia sempre fatto tutto “giusto”
per evitare lo svilupparsi di questa deriva, sarebbe una bugia. E ricorda:
quando il mondo era sotto l’immediata emozione dell’11 settembre, chi
tentava di ricordare le ingiustizie sociali che attanagliano una buona parte del
mondo, passava per “giustificazionista” del terrorismo. Oggi questo può
essere ricordato dal primo ministro britannico, nel suo messaggio alla nazione
in risposta alla strage di Londra.
Don Rini riporta la conversazione sui temi nazionali, incalzando l’ospite
con le ripetute accuse rivolte al centrosinistra circa la mancanza di sue
proposte. “Ma se anche l’ultima finanziaria è stata approvata con il voto
di fiducia per non farci parlare, né noi opposizione né qualche prevedibile
voce discordante interna?” “Mica siamo stati qui, in questi anni a pettinare
le bambole… Amministriamo città, province, regioni, e tante…” L’applauso
scatta liberatoria in una platea che le fatiche e l’entusiasmo delle ultime
amministrative sente ancora sulla pelle e la quale le proposte del
centrosinistra le ha ritenute valide, credibili e praticabili.
La sussidiarietà: argomento caro anche al mondo cattolico. Tocca a Pizzetti
sottolineare quanto il centrosinistra non faccia trincee ideologiche attorno al
pubblico e contro il privato. Le esperienze amministrative degli enti
territoriali guidati dal centrosinistra stanno lì a dimostrarlo. Sì,
certamente, ad una partecipazione privata finalizzata al potenziamento dell’inclusione
sociale, no certamente alle… porcherie della Regione Lombardia.
Documento di programmazione, la scuola morattiana, prezzi, competitività
delle imprese italiane… Lunga è la lista delle sofferenze e delle
insofferenze, lunga è la lista delle sbandierate risposte governative che non
reggono “la prova del budino”, come dice Pizzetti. Forse possiamo chiudere
riportando la sua riflessione su una domanda in attesa di adeguata risposta.
Negli ultimi decenni, ricorda Pizzetti, l’industria - del Nord Italia in
particolare, ma non solo - ha espulso tanti lavoratori dipendenti. Molti di loro
ora sono dei lavoratori autonomi che sarebbe riduttivo chiamare “padroncini”.
Molti di loro tradizionalmente votavano “a sinistra”. Ora non più, a quanto
pare, analizzando i risultati elettorali. A quelle persone la sinistra ha saputo
parlare, per decenni, risultando credibile. E ora? Una risposta si impone con
urgenza, in previsione dell’appuntamento del 2006.
M.T.
 
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