15 Settembre, 2002
Festa 2005 - Serata di Memoria sulla piazza di Babylonia
Il Gruppo padano di Piadena rievoca la Resistenza europea
Scuri nuvoloni sopra la Festa, occhi puntati sul cielo: resisterà, il tempo,
anche per questa sera? Incontro un’amica; gli anni sono passati, la bimba che
anni fa portava nel marsupio nelle serate della Festa, ora è impegnata in uno
degli stand. Come la mamma. La quale racconta, aggiungendo “Non scrivere,
però, il mio nome..” “Mia figlia – dice – dopo la prima sera che era
venuta con me a lavorare alla festa, mi ha detto: dovessi sposare un miliardario
e andare a vivere a New York, tornerei comunque d’estate in Italia per
lavorare qualche giorno alla festa dell’Unità, in memoria di mia madre. Stavo
per risponderle, istintivamente, che alla festa si lavora per il Partito ecc.
Per fortuna non l’ho fatto. Avrei sciupato un momento bellissimo.”
Sì, alla festa si lavora per il Partito, ecc. La credibilità delle idee –
si può ancora dire: degli ideali? – passa attraverso la credibilità
delle persone. Delle madri e dei padri.
Una serata dedicata alla Memoria, alla festa dell’Unità 2005, nel 60°
anniversario della Liberazione. Il Gruppo di Piadena – con Mario Lodi tra il
pubblico – ripercorre l’Europa dai Balcani ai Pirenei, leggendo parole di
gerarchi fascisti e lettere di ragazzi condannati a morte dai gerarchi fascisti.
Fotogrammi di un documentario sull’Europa unita dal sangue versato. Risuonano
i canti dei partigiani, insieme a “Gorizia”, a triste memoria di una guerra
i cui morti non sono stati efficaci “pro memoria” per chi avrebbe dovuto
evitare un altro altrettanto inutile spargimento di sangue.
In conclusione la parole della Costituzione, per far Memoria di quanto ci è
stato garantito (promesso?) grazie anche ai morti della Resistenza. Nulla può
essere dato per “scontato”. La resistenza ha solo cambiato sentieri.
Le montagne, pare, ci mettono secoli per cambiare.
M.T.
 
Alcune immagini
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