10 anni dalla morte sono una distanza temporale sufficiente per “analizzare”
il politico Emilio Zanoni? Quello zero finale invita alla commemorazione ma le
domande di Floriano Soldi - moderatore della serata dedicata all’ex sindaco
socialista di Cremona - agiscono come colpi di remi per portare fuori la
conversazione da quelle acque. Cercando di far dire agli interlocutori le cose
che meno si erano preparati di dire. Sulla malinconia degli ultimi anni, su
quello che sarà mancato ad un uomo politico stimato pure dagli avversari. A
Zanoni socialista non socialdemocratico, socialista “problematico”, mai
dogmatico, non “marxista” ma con un’alta considerazione del valore della
dialettica marxista.
Sul palco, insieme al “co-moderatore” Gianfranco Berneri, due compagni
socialisti, Felice Majori e Fiorino Bellisario, due “compagni” comunisti,
Evelino Abeni e Giuseppe Azzoni. È difficile sottrarsi, per questi
interlocutori, al ricordo addolcito dal tempo. Così Abeni ricorda una
celebrazione “d’annata” del 7 novembre - ricorrenza della rivoluzione
russa d’ottobre - dove Zanoni “ha spiazzato” - “superato da sinistra”
- l’ala non filosovietica del Pci, parlando bene di Stalin combattente contro
il nazifascismo. I problemi interni del Pci - erano e restavano problemi del
Pci.
Vengono ricordati i due mandati da sindaco, e il periodo del secondo mandato
che coincide con un periodo particolarmente vivace della vita amministrativa:
tempi dei consigli di quartiere, della nuova pianificazione urbanistica.
Esperienza alla quale - giunge l’esortazione di Bellisario all’assessore
Berneri - l’attuale Amministrazione Comunale dovrebbe dedicare un
approfondimento. (Una commemorazione ufficiale di Emilio Zanoni è prevista per
settembre, nel Salone del Quadri, rammenta Berneri.) Emilio Zanoni aveva due
passioni: il partito e la città. E se doveva scegliere - assicurano i suoi
compagni e collaboratori - sceglieva la città.
L’aneddoto finale di Floriano Soldi viene quasi sopraffatto dalla musica
rock che si sprigiona dall’area dei giovani impadronendosi dello scorcio di
serata che resta. Siamo nel 1972-73. Dei volenterosi giovani - “teste calde”
li definisce, “confessandosi” - andarono dal sindaco Zanoni per perorare la
causa del “Gorilla Quadrumano”, iniziativa culturale-teatrale della neonata
cooperativa di servizi culturali. Sentite le accorate spiegazioni, il sindaco
puntò loro contro una domanda semplice: “Ma li massi, capirali?”
Forse da questa domanda potrà ripartire (partire) l’approfondimento della
figura di Emilio Zanoni, sindaco, socialista.
M.T.