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 Politica

15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale dell’11 settembre 2006
Dibattito in merito agli episodi di vandalismo verificatisi presso i giardini Giovanni Paolo II

Interrogazione in data 29 giugno 2006 presentata da consiglieri comunali vari - primo firmatario Irene Nicoletta De Bona - in merito alla lettera di protesta dei residenti del centro storico (Testo dell’interrogazione: In considerazione di una lettera, apparsa su un quotidiano locale, di un gruppo di residenti in cento storico che esprimono lamentele non solo sulla invivibilità di alcune vie e piazze del centro ma soprattutto in merito al non rispetto degli impegni assunti dal Sindaco in un riunione avuta con gli stessi nel mese di marzo scorso, si chiede di conoscere qual è la posizione di codesta Amministrazione in merito alla necessità di conciliare il divertimento e il diritto alla quiete dei residenti; come mai codesta Amministrazione abbia disatteso gli impegni assunti con i residenti e cioè: portare il problema al tavole del Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico, con l’obiettivo di chiedere a polizia e carabinieri di affiancare la Polizia Locale nei controlli, specie nei fine settimana; di dare vita a un gruppo tecnico composto dai residenti e amministratori locali al fine di monitorare la situazione e decidere di conseguenza).

Dopo che l’interrogazione è stata illustrata dalla consigliera Chiara Capelletti, in assenza della collega De Bona, è intervenuto il Sindaco Gian Carlo Corada: Il 19 luglio scorso ho firmato l’ordinanza “Misure per il contenimento del disturbo causato dall'attività degli esercizi pubblici per la somministrazione di alimenti e bevande nelle aree residenziali”. Si è lavorato in più direzioni prima di quell’atto attraverso una serie di riunioni predisposte da parte di un gruppo di lavoro costituito ad hoc. Si è arrivati così all’ordinanza (condivisa anche dagli esercenti) che non è solo repressiva, ma disciplina gli intrattenimenti musicali all’interno e all’esterno dei locali e vale per tutto il territorio cittadino. Ordinanza che ha avuto il consenso dei residenti del centro storico, la condivisione dei gestori e ha suscitato qualche polemica, soprattutto da parte di giovani, che hanno però frainteso le ragioni ed i contenuti di questo provvedimento. Il proposito è stato quello di conciliare il divertimento con le esigenze alla tranquillità dei residenti, pur esistendo sensibilità diverse. L’obiettivo, nel complesso, è stato raggiunto grazie ad un buon punto di equilibrio tra il libero e legittimo diritto al divertimento e quello altrettanto legittimo alla quiete. Per quanto riguarda episodi di inciviltà o di maleducazione verificatisi, è stata assicurata una presenza costante da parte degli agenti della Polizia Municipale, con una pattuglia in servizio sino alle 2 di notte. Per alcuni anni vi è stato il problema di fare rivivere il centro; raggiunto questo risultato, era necessaria una certa disciplina, è così siamo intervenuti garantendo un giusto equilibrio tra le diverse esigenze.

La consigliera Chiara Capelletti si è detta parzialmente soddisfatta della risposta ottenuta.

Approvazione della bozza di convenzione da stipularsi tra i Comuni di Cremona e Bonemerse per la gestione, fino al 30 giugno 2007, del servizio di trasporto con scuolabus per alunni residenti in Cremona e frequentanti le scuole materna ed elementare di Bonemerse.

Il Consiglio Comunale è stato chiamato ad approvare la bozza di convenzione da stipularsi tra il Comune di Cremona e il Comune di Bonemerse per l’affidamento, fino al 30 giugno 2007, del servizio di trasporto scuolabus. Il servizio viene attuato al fine di agevolare il trasporto degli alunni cremonesi residenti nella zona di confine col Comune di Bonemerse. L’accordo consente di travalicare il limite comunale e di assolvere a quanto stabilito dalla normativa nazionale in materia di trasporto scolastico per quanto attiene al servizio svolto per cittadini non residenti nel territorio del Comune proprietario del mezzo. Il Consiglio Comunale ha deciso di approvare la bozza di convenzione da stipularsi tra il Comune di Cremona e il Comune di Bonemerse per l’affidamento, fino al 30 giugno 2007, del servizio di trasporto scuolabus. Il Comune di Bonemerse provvederà al trasporto dei bambini cremonesi residenti nelle zone limitrofe e frequentanti le scuole materna ed elementare di Bonemerse. Nessuna spesa è posta a carico del Comune di Cremona.

L’oggetto è stato approvato all’unanimità

Approvazione della bozza di convenzione da stipularsi tra i Comuni di Cremona e Gerre de’ Caprioli per la gestione del servizio di trasporto con scuolabus fino al 30 giugno 2007.

Il Consiglio Comunale è stato chiamato ad approvare la bozza di convenzione da stipularsi tra il Comune di Cremona e il Comune di Gerre de’ Caprioli per l’affidamento, fino al 30 giugno 2007, del servizio di trasporto scuolabus. Il servizio viene attuato per agevolare il trasporto degli alunni cremonesi residenti nella zona di confine col Comune di Gerre de' Caprioli. L’accordo consente di travalicare il limite comunale e di assolvere a quanto stabilito dalla normativa nazionale in materia di trasporto scolastico per quanto attiene al servizio svolto per cittadini non residenti nel territorio del Comune proprietario del mezzo. Il Consiglio Comunale ha deciso di approvare la bozza di convenzione da stipularsi tra il Comune di Cremona e il Comune di Gerre de' Caprioli per l’affidamento, fino al 30 giugno 2007, del servizio di trasporto scuolabus. Il Comune di Gerre de’ Caprioli provvederà al trasporto dei bambini cremonesi residenti nelle zone limitrofe e frequentanti le scuole materna ed elementare di Gerre de’ Caprioli e al trasporto dei ragazzi cremonesi, sempre residenti in zone limitrofe al Comune di Gerre de’ Caprioli e frequentanti le scuole medie di Cremona. Nessuna spesa è posta a carico del Comune di Cremona.

L’oggetto è stato approvato all’unanimità

Comunicazione al Consiglio, ai sensi dell’art. 166, 2° comma, del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e dell’art. 15, 2° comma, del vigente regolamento di contabilità, della deliberazione n. 350 adottata dalla Giunta Comunale nella seduta del 9 agosto 2006 avente oggetto: “Prelievo dal Fondo di Riserva”.

Questa Amministrazione, ha spiegato il Sindaco, ha ritenuto di procedere all’affidamento dell’incarico di effettuazione di un sondaggio sulla propria attività per gli sviluppi futuri denominato “Cosa i cittadini pensano sia prioritario nell’ambito del programma dell’Amministrazione e come valutano quanto già realizzato”, relativamente alle tematiche dei Servizi Sociali – Sicurezza – Sviluppo e Mobilità, in modo che il relativo risultato possa orientare il programma di questo Comune anche in rapporto al bilancio partecipato ed al piano strategico della città. Il sondaggio sarà effettuato con dimensione campionaria a 1.000 interviste, con campionamento stratificato per zone di residenza e utilizzando, quale metodo di rilevazione delle informazioni, il sistema CATI. L’incarico di effettuazione del sondaggio è stato affidato ad IPSOS PUBBLIC AFFAIR S.r.l. - Via Mauro Macchi, 61 - 20124 Milano - per l’importo di € 10.800,00 + IVA, per un totale complessivo di € 12.960,00. La Giunta Comunale ha per questo motivo ha deciso di incrementare lo stanziamento del Piano Esecutivo di Gestione (PEG) “Spese di rappresentanza” dell’importo di € 12.000,00 prelevandolo dal Fondo di Riserva.

Mozione presentata dal consigliere comunale del Gruppo Consiliare Democratici di Sinistra Roberto Galletti in ordine ai recenti episodi di microcriminalità giovanile avvenuti nel quartiere Cambonino nei mesi scorsi (Testo della mozione: Alla luce di alcuni recenti e nuovi episodi di microcriminalità giovanile avvenuti nel quartiere Cambonino nei mesi scorsi. Considerato che nel quartiere l’Amministrazione Comunale è da anni presente con le attività del Centro di Aggregazione Giovanile (C.A.G.) collocato all’interno dell’oratorio, con l’educativa di strada e con iniziative in grado di valorizzare la comunità promosse dall’Ufficio Periferie; la Polizia Municipale è in stretto contatto con le realtà del territorio; un lavoro positivo è già stato avviato dai C.A.G. con gruppi informali di ragazzi attraverso azioni preventive di mediazione sociale in grado di ridurre situazioni di tensione all’interno della comunità. Chiede alla Giunta una determinante e necessaria analisi di queste dinamiche all’interno del quartiere; di consolidare una sinergia tra i servizi e le progettualità dell’amministrazione e i soggetti del territorio (scuole, società sportive, oratorio, gruppi di adulti, bar) e avviare una serie di azioni di carattere preventivo – educativo; di incrementare nel tempo le azioni socioeducative indirizzate a situazioni problematiche del territorio).

Ordine del giorno in data 19 giugno 2006 presentato dai Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare Democratici di Sinistra Leonardo Virgilio e Roberto Galletti in merito agli episodi di vandalismo verificatisi presso i giardini Giovanni Paolo II (Testo dell’ordine del giorno: Considerato che i Giardini Giovanni Paolo II costituiscono un luogo di aggregazione e di ritrovo per molte famiglie e per numerosi cittadini cremonesi; da più segnalazioni pervenuteci alcuni gruppi di giovani stazionano all’interno del giardino con atteggiamenti provocatori e di prepotenza, impedendo di fatto la normale e tranquilla fruizione degli spazi nel corso delle fasce serali e notturne, negli ultime mesi si sono verificati numerosi e ripetuti episodi come risse, atti vandalici, schiamazzi che hanno generato tensione e preoccupazione tra la cittadinanza, si impegna la Giunta a sollecitare una maggiore attenzione da parte delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale affinché simili episodi non abbiano più a verificarsi, a favorire, attraverso i propri servizi educativi, un particolare impegno nei confronti dei gruppi giovanili a rischio).

La mozione e l’ordine del giorno sono stati illustrati, in maniera congiunta, da parte del consigliere dei DS Leonardo Virgilio, per cui l’intenzione è di affrontare situazioni concrete che si sono verificate. E’ necessario, secondo l’esponente dei DS, rafforzare il rapporto con il territorio, attraverso una riflessione nuova, per quanto riguarda il Cambonino, così come per il centro storico; è necessario un’attenzione sul fenomeno dei minori stranieri. Discorso da affrontare con serenità con la consapevolezza che nella nostra città gli episodi di microcriminalità non sono a livelli di attenzione, ma senza però abbassare l’attenzione. La politica, secondo il consigliere Virgilio, deve tenere conto della percezione di sicurezza da parte dei cittadini.

La consigliera Alessia Manfredini, a nome di vari consiglieri, ha proposto la seguente integrazione alla mozione all’ordine del giorno: Premesso che la certezza della sicurezza è decisiva per una società democratica, aperta e ordinata; vi sono stati episodi di criminalità quotidiana che preoccupano l’opinione pubblica. Considerato che la situazione dell’organico della Polizia di Stato della sezione di Cremona è inferiore alle esigenze della città e del territorio, tale da essere sottostimato di almeno 50 unità in tutta la provincia; ci sono delle grave carenze sulla dotazione degli automezzi, (sia in termine numerico e dal punto di vista della loro sicurezza) denunciate più volte in forma unitaria dai sindacati degli operatori di Polizia; si invita il Sindaco a farsi portavoce di tali preoccupazioni e richieste al Questore, al Prefetto, ai Parlamentari e al Ministero degli Interni per sollecitare il completamento degli organici della Polizia di Stato e l’invio di nuovi mezzi per completare il parco auto in dotazione alla Questura di Cremona.

Sull’argomento sicurezza il consigliere Salvatore Malvezzi ha presentato il seguente ordine del giorno, sottoscritto anche da altri consiglieri della minoranza: La città di Cremona è stata recentemente teatro di una serie di preoccupanti atti di violenza contro le persone. Tali fatti hanno generato tra i cremonesi un diffuso sentimento di paura e di insicurezza che deve essere compreso e tenuto nella massima considerazione. Nell’esprimere ferma condanna contro ogni forma di aggressione e di violenza, si ribadisce la convinzione che questi fenomeni criminosi debbano essere combattuti con il concorso di tutte le istituzioni e con azioni coordinate tra i diversi operatori della sicurezza. Si chiede quindi che la Giunta Comunale predisponga e presenti al Consiglio Comunale, con la massima sollecitudine un piano organico per la sicurezza del cittadino, in accordo con la Questura ed il Comando dei Carabinieri, che tenga conto dei seguenti elementi: riorganizzazione del settore della Polizia Municipale finalizzato al potenziamento dell’attività di presidio del territorio e di prevenzione, favorito dall’imminente assunzione di nuovi dieci agenti, potenziamento del sistema di videosorveglianza sia per le aree periferiche, sia per le zone centrali (piazze e vie di ingresso/uscita dal centro cittadino); realizzazione di una rete sperimentale di punti SOS; estensione della rete di illuminazione pubblica; coordinamento strutturato con le forze dell’ordine. Gli investimenti per l’acquisto delle attrezzature finalizzate all’incremento della sicurezza vengono finanziate dalla regione Lombardia attraverso specifici bandi destinati ai progetti di prevenzione prodotti dai Comuni lombardi, nel pieno rispetto delle prerogative e delle competenze di ciascun ente e del principio di sussidiarietà. Si chiede inoltre che la Giunta Comunale, in accordo con il Questore e di concerto con i parlamentari cremonesi, si attivi presso il Ministero degli Interni allo scopo di sollecitare il completamento dell’organico della Polizia di Stato.

Terminata l’illustrazione dei diversi documenti, si è aperto il dibattito. Primo ad intervenire il consigliere Giuseppe Ceraso (La Margherita), per il quale, dopo i fatti accaduti, certamente da condannare, il senso di paura è una “tigre cavalcata in maniera strumentale” da parte della Lega. Per Ceraso, la violenza è da condannare da ogni parte essa provenga: è necessario con le forze disponibili e non va strumentalizzato per fini politici quanto accaduto, mentre vanno ricercate le cause che determinano certi episodi, in quanto il problema dell’immigrazione clandestina è un problema che riguarda l’Italia intera e alla quale vanno date risposte che siano efficaci ed umane. Per il consigliere Enrico Manfredini, La Margherita, il problema della sicurezza non è una questione di semplice ordine pubblico, ma va affrontato dal punto di vista culturale, nel senso più ampio di questo termine, per cui occorre lavorare nella scuola e negli oratori e in tutti i luoghi dove si affrontano situazioni di disagio. Matteo Lodi, Verdi per la Pace, nel suo intervento si è soffermato sull’attività di integrazione, che va rafforzata e ha sostenuto il rafforzamento anche della videosorveglianza, unico modo per ovviare ai problemi di alcune vie e piazze. Infine per Matteo Lodi il vero fatto preoccupante è l’investimento di un bambino che, a S. Felice, stava attraversando la strada per andare all’oratorio: la maggiore insicurezza viene infatti dal traffico. Chiara Cappelletti, Alleanza Nazionale, ha ammesso che esistono punti di vista diversi rispetto al tema della sicurezza rispetto all’Amministrazione. Non bisogna creare allarmismi, ha proseguito Cappelletti, ma sicurezza deve essere prevenzione che porti ad evitare i livelli di pericolosità di altre città: si può iniziare fornendo un’illuminazione più forte in determinate zone. Esistono, per l’esponente di AN, delle potenzialità di rischio nella nostra città, il tema va pertanto affrontato per tempo e sicurezza non è solo parlare di extracomunitari o di terrorismo, ma anche di microcriminalità, a seguito della quale i cittadini hanno perso fiducia nelle istituzioni, a qualsiasi livello. Ferdinando Quinzani, Forza Italia, si è soffermato sui documenti presentati dalla minoranza, in particolare per quanto riguarda i giardini di piazza Roma, la cui chiusura, a suo tempo, non era stata accolta. Il consigliere di Forza Italia ha ricordato la sua proposta di un presidio con servizio notturno nell’ex casetta del custode: questo servirebbe a risolvere una parte del problema. Quinzani ha fatto poi riferimento alla ristrutturazione dell’ex sede della Banca Regionale Europea, sul quale l’Amministrazione avrebbe potuto intervenire favorendo un ideale proseguimento della Galleria 25 Aprile, mentre si è creato un “punto morto”, poiché alcune soluzioni urbanistiche si ripercuotono poi anche sulla sicurezza. Per Quinzani occorrono proposte concrete e non semplici enunciazioni di buoni propositi. Sull’ordine del giorno presentato dalla minoranza, Quinzani ha chiesto un voto favorevole, perché propone interventi, anche innovativi, che non si possono negare, perché i problemi vanno prevenuti e non servono tamponamenti di situazioni di emergenza. Giacomo Zaffanella, Lega Nord, ha dichiarato che il suo partito è sceso in piazza per tastare il polso della situazione, non per strumentalizzazioni politiche: grazie a questo contatto con la gente si è scoperto che il senso di insicurezza è un molto diffuso in città. Secondo l’esponente leghista bisogna intervenire subito nell’ambito della percezione di sicurezza che a Cremona sta scemando. Per Paola Trombini, Rifondazione Comunista, il problema della microcriminalità è complesso e va affrontato con interventi socio educativi: non a caso l’Amministrazione sta affrontando la situazione con azioni preventive quali l’alfabetizzazione, primo passo verso l’integrazione. Non bisogna strumentalizzare i fenomeni a fine politico, ha concluso Trombini, aumentando la percezione di insicurezza da parte dei cittadini, insicurezza che a Cremona non c’è.

Sull’argomento è intervenuta quindi Caterina Ruggeri, Assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, che, difendendo il lavoro sino ad ora effettuato, ha respinto con forza i tentativi finalizzati a dipingere Cremona come una città in preda alla paura: vi sono stati degli episodi criminosi, ma non li si può strumentalizzare. Secondo l’Assessore molto può essere fatto grazie alla collaborazione dei cittadini, dialogando con loro, non spargendo timori ed insicurezza. “La sicurezza costituisce uno dei quattro pilastri fondamentali del programma di governo di questa Amministrazione, per rendere Cremona una città amica dove poter vivere e lavorare bene in piena sicurezza, una città vivibile ovunque, in centro come in periferia. Da qui una nuova delega alla Sicurezza Urbana affidata alla sottoscritta. Da qui la necessità di avviare un confronto, aperto tra tutte e forze politiche presenti in Consiglio Comunale, visto che il tema della sicurezza urbana è stato iscritto di recente nei programmi dei governi locali e sul quale era ed è necessario confrontarsi costantemente e riconoscere con chiarezza, responsabilità e competenze, visto che molto spesso i temi si rincorrono, si confondono e si contrappongono dando al tema della sicurezza urbana significati diversi e contrastanti. Abbiamo così definito, attraverso un lavoro comune in Commissione, un documento politico, approvato all'unanimità nel gennaio 2005, attraverso il quale, sempre insieme, abbiamo elaborato linee di indirizzo e proposto temi sui quali questa Amministrazione ha sviluppato e intende continuare a farlo, la sua azione. Sottolineo che su queste politiche il Consiglio Comunale e la Commissione Consigliare sono stati coinvolti e resi partecipi delle diverse e numerosi decisioni. Così come è stata fatta chiarezza, nello stesso documento,sulle competenze secondo la riforma del Titolo V parte II della Costituzione. Se ce n’era bisogno, la riforma costituzionale, ha definitivamente fatto chiarezza circa le responsabilità e le competenze in materia di sicurezza, confermando agli organi dello stato e alle sue forze di polizia il ruolo di responsabili di ogni azione e intervento di ordine pubblico, nei quali si collocano a pieno titolo i reati oggetto di dibattito di questi giorni, così come ha confermato e i compiti di tipo amministrativo della Politica Locale. Non né nella cultura di chi amministra questo Comune rincorrere l'emergenza e strumentalizzare gli avvenimenti, né tanto meno, orientare le proposta di sicurezza al binomio “ordine e disciplina”. E’ vero che le società autoritarie si presentano più sicure, ma non possiamo condividere tale orientamento, né affrontare il tema della sicurezza urbana a colpi di militarizzazione delle città, (vedi le ronde di Pavia o le Camicie Verdi a Sondrio, oppure, così come viene richiesto ogni volta che accade un fatto criminoso, videosorvegliare ogni strada o angolo della città), né sostenere azioni di contrasto alla criminalità legate a sole politiche sanzionatorie e repressive, come, aumento delle pene detentive, taglie ai colpevoli (ricordo che la Lega Nord, quando era al governo aveva proposto di aumentarle, se le vittime erano padane) oppure, porto d’armi a tutti, ecc. ecc. Per noi sicurezza urbana non è soltanto tutela delle minacce al nostro benessere, ma il prodotto di uno stile di vita di un insieme di persone nel loro contesto quotidiano, l'uso degli spazi cittadini e la relazione tra di loro. Per questo il tema sicurezza non può essere ridotto ai soli problemi di criminalità e di violenza. Sono queste politiche di sicurezza urbana legate alla quotidianità della vita cittadina e non legate alle sole emergenze, politiche realizzate anche attraverso semplici gesti, fatti di ascolto, di presenza rassicurante, di rapporti di buon vicinato, come dicevo prima, del lavoro di prossimità,, di informazione, di conoscenza, di reciprocità dei saperi, di condivisione. Il Vigile di quartiere è presente nelle sue zone non perché c'è una emergenza, ma per governare la normalità, attraverso una semplice presenza rassicurante, parlando con le persone, ascoltando i loro problemi, raccogliendo segnalazioni e suggerimenti. Non voglio con questo far passare in secondo piano i temi della grande e piccola criminalità, rapine, furti, scippi, violenze, reati contro la persona e il patrimonio, anzi sono ben presenti e sui quali, la città e le sue amministrazioni, pur non avendo competenze dirette, interagiscono e collaborano con le Forze dell’ordine, mettendo in gioco i propri strumenti e le proprie risorse, lavorando per un progetto di città e non per singole competenze, lavorando per problemi e non per settori, integrando le azioni sul territorio e superando atteggiamenti concorrenziali e assurde logiche competitive. I temi aperti e la mappa dei progetti sui quali stiamo lavorando; l’immigrazione, la presenza di comunità straniere, le implicazioni culturali, religiose, sociali e i problemi di integrazione e di inclusione (Progetto Integrazione-Immigrazione – Progetto contratto sicurezza tra Prefettura/Comune); le trasformazioni demografiche e il progressivo invecchiamento delle popolazioni residenti nelle città (nella nostra in particolare) (Progetto Polizia di Prossimità - Progetto campagna informativa su truffe, scippi, furti rivolta alle persone anziane ); l’aumento di famiglie mononucleari, le solitudini, la necessità di rassicurare e le nuove povertà economiche, di relazione e culturali; (Progetto Unità mobile della P.M.) la complessità nel governo di spazi pubblici urbani (Progetto Giovani in strada, educazione alla legalità); la mobilità sostenibile, la sicurezza stradale, l’insicurezza di pedoni e ciclisti (Progetto Patentino agli anziani, Progetto educazione stradale nelle scuole - Progetto percorsi sicuri casa scuola –Progetto Moderazione della velocità zone residenziali e incroci pericolosi); l’uso delle città in alcune ore della giornata e della notte e la difficile convivenza con soggetti portatori di interessi diversi (Progetto P.za della Pace, Progetto manifestazioni ed eventi); l’aumento di atti di violenza e di abbandono nei confronti di donne e di minori ( Progetto di Pronto intervento sociale). Infine questi temi chiamano in causa l’organizzazione dei servizi e il metodo di lavoro, significa “uscire dalle cornici”, rompere i rigidi schemi, fare in modo che le progettazioni siano sempre meno un programma prestabilito a tavolino da pochi, ma assomigli sempre più ad una strategia in grado di apprendere dagli eventi e dalla pluralità dei soggetti o leader del territorio, lavorando sugli aspetti: della trasversalità nella logica della sussidiarietà, premessa fondamentale per attuare politiche per la sicurezza che vedano l’incontro e l’integrazione tra soggetti diversi, dentro e fuori la struttura del Comune, pubblici e privati; della partecipazione attiva dei cittadini, non solo come istanza etico-politica, ma come esigenza per far funzionare meglio la vita cittadina; della coprogettazione vista come elaborazione progettuale in partnership con gli attori sociali cittadini; del “fare rete” mettendo a sistema i saperi, le competenze, le informazioni, le buone prassi locali; della cultura della “governance” quale forma di governo di democrazia partecipata. Da qui le innovazioni e le proposte:

l’avvio del nuovo Ufficio Sicurezza Urbana, quale strumento per meglio integrare e coordinare molteplici ambiti d’azione in tema di sicurezza;

l’ assunzione di 10 nuovi agenti per una maggiore presenza sul territorio tesa a rassicurare i cittadini e a collaborare con le Forze dell’ordine per pattugliare le principali zone a rischio della città;

l’organizzazione dell'evento di due giornate di dibattito sul tema della sicurezza urbana da attuarsi nel centro cittadino programmato alla fine di ottobre;

il recupero dell’ex casetta del custode quale presidio della P.M. in alcune ore della giornata dotato di postazione di vidiocamera (vincolato alla assunzione degli agenti e al finanziamento della strumentazione da parte della Regione Lombardia);

l'avvio in collaborazione con l’A. E. M. di un monitoraggio sulle zone critiche della città per valutare la possibilità, compatibilmente con le norme in vigore, le risorse a disposizione e il piano sull'inquinamento luminoso, di potenziare l’illuminazione cittadina;

la proposta di un tavolo tecnico-politico interassessorile sul tema delle violenze, avvalendosi del lavoro fin qui condotto dall'Ufficio Sicurezza Urbana, al quale possano dare il loro contributo le associazioni di donne antiviolenza e le forze dell'ordine per confrontarsi su iniziative ed azioni da attuare per prevenire atti criminosi contro donne e minori e rafforzare la rete di tutele, di sostegno e di solidarietà nei confronti delle persone che hanno subito violenze, insieme ad una campagna di informazione e di sensibilizzazione;

la predisposizione di un vademecum, sul modello di quello realizzato per il problema delle truffe, raggiri e furti ai danni degli anziani, con l'indicazione di numeri utili, di precauzioni e di attenzioni da tenere al fine di prevenire atti di violenza, di molestia, disturbo e di limitazione della propria libertà;

l'avvio di un nuovo dialogo, all'interno del progetto Immigrazione-Integrazione, con la Comunità religiosa dei rumeni ortodossi di Padre Fuciu per costruire insieme a loro un percorso di avvicinamento e di ascolto rivolto ai tanti giovani rumeni, privi di radici, di senso di appartenenza e per questo spesso allo sbando. Raccolgo lo sfogo di Padre Fociu quando dice “.....sono molto, molto offeso per ciò che è accaduto. Quelle persone non ci rappresentano in alcun modo. Se fossero in mezzo a noi tenteremmo in tutti i modi di far capire loro la gravità di quanto hanno compiuto”. Da qui partire per recuperare il senso di comunità.

La convocazione per giovedì 15 della Commissione Consiliare Sicurezza sul tema, invitando le associazioni di donne che da tempo in città garantiscono ascolto accompagnamento, sostegno a donne che hanno subito violenza o che vivono situazioni a forte rischio.

Il dibattito è proseguito con l’intervento di Pierluigi Rotelli, DS, che ha sottolineato come in piazza Roma esiste piuttosto un problema di bullismo e al Cambonino di azioni di “bande giovanili”. Per Rotelli bisogna anticipare i tempi, non inseguire i singoli fatti di cronaca: sul tema della sicurezza è necessario un confronto ampio, perché l’aspetto strategico è già stato impostato da questa Amministrazione perché si tratta di un problema che riguarda tutti, senza fare propaganda, ma facendosi carico delle esigenze espresse dai cittadini, diversamente si fanno solo chiacchiere. Salvatore Malvezzi, al termine del dibattito, ha svolto alcune considerazioni: nell’ordine del giorno della minoranza non è stato fatto alcun cenno al tema dell’immigrazione; sono state fatte proposte concrete perché nei cittadini vi è un’esigenza di sicurezza, di presenza e di rispetto delle norme; la proposta della minoranza è un’apertura per un lavoro di collaborazione e per un confronto, che merita rispetto; nel processo educativo importanti sono gli ambiti famigliari e non i progetti pubblici. Malvezzi ha quindi chiesto al Sindaco di cogliere l’apertura che è stata posta perché esiste la volontà di lavorare insieme, perché quanto proposto non è esaustivo, ma uno stimolo ad agire. Leonardo Virgilio, DS, ha sostenuto che l’ordine del giorno della minoranza non è strumentale, ma strumentale lo è stato il dibattito all’esterno dell’aula consiliare che l’ha preceduto. L’esponente della maggioranza ha quindi dichiarato di non accogliere l’emendamento presentato da Forza Italia che mirava ad aggiungere il passaggio “a favorire il controllo della zona mediante un servizio notturno nel presidio (già previsto) di Polizia Locale nell’ex casetta del custode”, in quanto ritenuto non praticabile con le attuali forze a disposizione dell’Amministrazione. Guido Borsella, UDC, è intervenuto per dichiarare che i consiglieri della minoranza non hanno fatto della demagogia, ma delle proposte concrete: nonostante questo vengono boicottati.

Il dibattito è stato chiuso dal Sindaco Gian Carlo Corada che, esprimendo alcune perplessità sulla premessa contenuta nell’ordine del giorno della minoranza, ha dichiarato che sul tema della sicurezza vi deve essere una responsabilità complessiva, comune dell’intera classe dirigente. Secondo il Sindaco sono facili su questo argomento atteggiamenti populistici, ma da parte dell’Amministrazione non vi è alcuna sottovalutazione del problema, anche se nel nostro ordinamento esistono delle specifiche competenze in materia di ordine pubblico. Secondo il Sindaco vi è differenza tra percezione e realtà: basta con il solito luogo comune del centrosinistra “buonista”, la legalità è un valore di tutti, ordine e rispetto della legge vanno perseguiti con la repressione, ma anche attraverso con attività di prevenzione, di integrazione e solidarietà; in ogni caso la Giunta è già impegnata da tempo con un progetto strategico sulla sicurezza. Vi è infine, ha concluso il Sindaco, la disponibilità a discutere insieme per migliorare il Piano della Sicurezza, nelle sedi opportune, ed ha quindi lanciato un appello a non dividersi su un tema così delicato come la sicurezza che tocca nel profondo le persone.

Maria Rosa Zanacchi, La Margherita, ha proposto di trasferire l’ordine del giorno nella Commissione Consiliare Sicurezza, convocata per i prossimi giorni. Malvezzi al riguardo ha dichiarato che vi sarà spazio di discutere delle proposte, ma ora bisogna dare spazio al voto perché ognuno si assuma lal propria responsabilità.

E’ stata quindi messa ai voti la mozione sui fatti accaduti al quartiere Cambonino. Su 35 consiglieri presenti, 22 hanno votato a favore, 13 contro (tutti gli esponenti della minoranza). Stesso esito per l’ordine del giorno riguardante quanto accaduto a Piazza Roma, così come integrato dall’emendamento presentato dalla consigliera Alessia Manfredini. E’ stato posto infine in votazione l’ordine del giorno presentato dalla minoranza, che è stata respinta con il seguente risultato: 13 voti a favore (tutta la minoranza), 19 astensioni, e tre voti contrari (Balsamo, Rossetti, Trombini). Il significato dell’astensione da parte di quasi tutto il centro sinistra è stata definita dal Sindaco di valenza tecnica, mentre i due consiglieri di Rifondazione Comunista e Maria Rita Balsamo, Cremona Futura, condannando la campagna a loro giudizio propagandistica e strumentale portata avanti in queste settimane da alcune forze politiche, hanno motivato il loro voto contrario sostenendo che l’idea di sicurezza da parte del centro destra, così come emerso dal dibattito, non ha nulla in comune con la loro.

Mozione presentata dal capogruppo del Gruppo Consiliare UDC Guido Borsella in cui si chiede di porre in essere tutti gli interventi necessari per supportare il progetto di ampliamento dell’Acciaieria Arvedi (Testo della mozione: Preso atto del parere favorevole della Commissione Territorio all’ampliamento dell’acciaieria Arvedi S.p.A.; considerato che detto ampliamento comporta una ricaduta positiva per l’economia di tutto il nostro territorio con il conseguente aumento dell’occupazione cremonese e nuove opportunità per il settore terziario, chiediamo alla Giunta Comunale di impegnarsi a porre in esser interventi necessari per supportare l’importante progetto industriale; invitiamo il Sindaco a fornire, urgentemente, risposte in merito alle infrastrutture indispensabili per migliorare i collegamenti viari: la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Po che permetterebbe un raccordo diretto con il casello dell’Autostrade Centro Padane a Castelvetro, lo stato di avanzamento dell’avanconca del porto a Cremona e dell’interporto a Pizzighettone; invitiamo inoltre il Sindaco ad impegnare i propri rappresentanti presso l’autostrade Centro Padane S.p.A., nell’Azienda del Porto di Cremona – Mantova, ed i consiglieri regionali e i parlamentari eletti nel territorio cremonese ad intervenire nelle sedi opportune per la realizzazione di dette opere).

Sull’argomento è intervenuto innanzitutto l’Assessore Daniele Soregaroli che, rivendicando alcuni importanti risultati ottenuti da parte dell’Amministrazione e volti ad attenuare i transiti pesanti su Cavatigozzi, ha comunicato al Consiglio Comunale quanto segue: lo scorso mese di luglio la Giunta Comunale ha approvato la bozza di modifica della convenzione urbanistica riguardante l’insediamento industriale Arvedi posto in zona Porto Canale, presentata dalla Società Acciaieria Arvedi S.p.A.( ex Acciaieria I.S.P. di Cremona s.r.l.). Le modifiche proposte sono state valutate positivamente in quanto volte a meglio bilanciare il rapporto tra aree ed opere di pubblico interesse e insediamento industriale e a dare completa attuazione agli impegni convenzionali rimasti inevasi. La Società Acciaieria Arvedi S.p.A ed il Comune di Cremona stipuleranno un atto pubblico a modifica della convenzione urbanistica sottoscritta il 9 novembre 1990, modificata poi il 20 maggio 1992. Successivamente la Società Acciaieria Arvedi S.p.A. provvederà a dare completa attuazione agli impegni convenzionali assunti mediante il versamento dei dovuti contributi e monetizzazioni, alla cessione e asservimento ad uso pubblico, con successivo atto a propria cura e spese, delle aree ed opere previste. La Società Acciaieria Arvedi S.p.A. cederà gratuitamente al Comune di Cremona le seguenti aree necessarie per opere di urbanizzazione primaria così distinte: 800 metri quadrati (area per allargamento di via Spinadesco); 1200 metri quadrati (area per la realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra via Spinadesco e via Acquaviva, area per accesso ad insediamento industriale); 10.135 metri quadrati (altre aree per ampliamento stradale di via Acquaviva). Verranno inoltre ceduti gratuitamente al Comune di Cremona 20.515 metri quadrati di aree a verde piantumato, necessarie per le opere di urbanizzazione secondaria, utili per il parziale soddisfacimento della dotazione di aree per standard urbanistici. Verranno assoggettate a servitù di uso pubblico, in conformità a quanto disposto dalla Legge regionale 11 marzo 2005 n. 12, aree per parcheggi di 24.850 metri quadrati. Sarà curata la manutenzione ordinaria e straordinaria di queste aree a parcheggio assoggettate a servitù di uso pubblico, intendendo in questo modo qualsiasi opera di riparazione o rifacimento necessaria per il pieno utilizzo pubblico, mentre sarà a carico del Comune la pubblica illuminazione. Al momento della stipula dell’atto di modifica della convenzione la Società Acciaieria Arvedi S.p.A. verserà la somma di € 326.095,00 corrispondente al valore della monetizzazione convenzionale di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico non cedute per una superficie pari a 8470 metri quadrati. Sempre al momento della stipula dell’atto di modifica della convenzione, verrà versata al Comune di Cremona la somma di € 359.414,00 a titolo di contributo per la realizzazione, da parte del Comune, dei necessari interventi di mitigazione ambientale (bosco filtro) tra via Acquaviva, via Spinadesco e la frazione di Cavatigozzi.

Per Matteo Lodi, Verdi per la Pace, si tratta di un tema assai delicato, dal punto di vista ambientale, che riguarda un insediamento industriale molto particolare ed anche se sono stati presentati interventi compensativi da parte dell’azienda, si deve agire in modo che lo sviluppo economico non interferisca con la qualità della vita dei cittadini, che sono infatti preoccupati da questo ampliamento. Per Lodi occorre pertanto un approfondimento in sede di commissione consiliare che dovrebbe esprimere un proprio parere sulla mozione di Borsella, prima che vanga messa in votazione in sede consiliare. E’ intervenuto nel dibattito Gino Carnesella, DS, che, riferendosi alla mozione presentata, ha sostenuto che alcuni elementi in essa contenuti sono pleonastici rispetto all’ampio dibattito già svolto in sede di commissione su questo argomento. Da qui la richiesta di trasformare la mozione in raccomandazione. Aprezzamento per la mozione è stato espresso dal consigliere Malvezzi. Guido Borsella, intervenendo a sua volta, ha sostenuto che la sua mozione vuole essere di stimolo all’attività dell’Amministrazione. Concluso il dibattito, la mozione è stata posta in votazione ed approvata con il voto contrario di Matteo Lodi e l’astensione dei consiglieri Pierluigi Rosetti e Paola Trombini (Rifondazione Comunista).

Mozione in data 4 maggio 2006 presentata dal Gruppo Consiliare Alleanza Nazionale - primo firmatario Irene Nicoletta De Bona - relativa alla richiesta di realizzare una siepe perenne a forma di violino all’interno di una delle piazze più prestigiose di Cremona (Testo della mozione: Valutato il fatto che Cremona è considerata in tutto il mondo la capitale “dei violino”, punta di diamante dell’economia e del prestigio cittadino; considerato che non pare esistano siepi raffiguranti tale strumento musicale nelle Piazze cittadine; il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a far realizzare una siepe perenne a forma di violino in una delle Piazze più rappresentative della città a testimonianza del valore, anche simbolico, che Cremona riconosce a questo eccellente strumento).

In assenza della collega De Bona, la mozione è stata brevemente illustrata da Domenico Maschi. Per l’Assessore Stefano Campagnolo la Giunta non ha difficoltà ad accogliere questa proposta, la piazza la si individuerà, più che al centro, dove esistono già delle condizioni strutturali particolari, sarebbe più opportuno inserire questa realizzazione in una piazza d’accesso alla città. Maschi, vista la disponibilità della Giunta, ha trasformato la mozione in raccomandazione.

 


       



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