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 Lettere a Welfare

15 Settembre, 2002
Alcune lettere a Welfare Cremona News..
di Aldo Aniasi,Leandro Janni, Lena Francesco , Rino Falcone, Adriano Ferrazza e Piero Stagno

Alcune lettere a Welfare Cremona News..
di Aldo Aniasi,

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Ricevo da Aldo Aniasi, presidente della Fiap -Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane - e trasmetto ad amici e compagni:
Caro Mario,
come ben sai ...nei giorni scorsi al Circolo De Amicis, si tenuta una tavola rotonda per dibattere un tema di grande rilevanza: "Il pericolo delle estreme nuove destre in Italia ed in Europa".
L'occasione ci è suggerita dalla realizzazione di una ricerca da noi effettuata in Internet, che ha consentito di individuare 150 siti razzisti, antisemiti, neonazifascisti.
Riteniamo che questa attività criminosa rappresenti un pericolo per l'Italia e per l'Europa. La nostra proposta è di realizzare un "osservatorio permanente internazionale antifascista e antirazzista" per tenere sotto controllo questo fenomeno e segnalare alla magistratura i fatti criminosi che potremo individuare.
Ti prego di avvertire compagni, amici e lettori di Ossimoro. Aldo Aniasi

Programma e nota introduttiva sull'Ossimoro - webzine socialista - www.ossimoro.it
Mario Artali
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La democrazia

Una spassosa, eloquente espressione di Sir Winston Churchill sulla “democrazia”, mi pare perfetta per commentare l’attuale configurazione minimalista del Consiglio di amministrazione della RAI: “La democrazia è bella quando si è in due e, uno dei due, è malato”.

Leandro Janni
Caltanissetta, 23 gennaio 2003
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Gentile Direzione Le mando questa lettera, veda se ritiene utile pubblicarla, grazie.
No ai ticket sui farmaci: la salute non è merce
Buona salute a tutti.
È arrivato il regalo di Natale e di Capo d'anno, per i cittadini lombardi, con l'introduzione di nuovi ticket, sui farmaci, sul pronto soccorso, sulle prescrizioni diagnostiche.
Questa è la differenza che fa del centrodestra, togliere diritti, tagli allo stato sociale, alla sanità pubblica, alla scuola pubblica, alla previdenza ed assistenza.
Quello che il governo precedente di centrosinistra aveva migliorato, e che nella sanità portava all'abolizione degli odiosi ticket a partire con il primo Gennaio 2003,( odiosi ticket dico perché vanno a colpire gli anziani, gli ammalati, i cittadini più deboli e più bisognosi)è stato annullato.
Quando invece ci sarebbe bisogno di una sanità moderna che metta al centro il cittadino, la persona.
E che siano riconosciuti i suoi bisogni e i suoi diritti alla salute e che sia garantita la salute a tutti i cittadini dal nord al sud d' Italia. I cittadini, le famiglie rischiano di pagare un prezzo pesante alle politiche del centrodestra. I lombardi hanno già pagato in questi ultimi due anni prezzi alti a queste politiche del centrodestra lombardo, ogni anno paghiamo sempre più tasse regionali per coprire il buco di bilancio nella sanità, causato dalla giunta regionale lombarda di centrodestra, sono stati tagliati già molti posti letto per le persone anziane non autosufficienti, e il brutto sembra deva ancora venire, con altre chiusure di altre strutture ospedaliere, e servizi, e di altre svendite.
E una vergogna per persone che hanno lavorato una vita che nel momento del bisogno sono lasciati soli con le famiglie in grave difficoltà.
Andando avanti di questo passo la rete ospedaliera e l'assistenza pubblica, rischia una vera crisi, e di non garantire un soddisfacente livello dei servizi.
Costano sempre più care le scelte di politica sanitaria della giunta regionale lombarda, con la sua apertura massiccia ai privati, e con la spinta ad un consumo sfrenato di prestazioni sanitarie private, come se la sanità fosse un grande supermercato in cui acquistare di tutto e di più, si ricordino questi signori che la salute non è merce.
Da qui l'aumento delle tasse negli anni scorsi e quelli futuri, tagli fatti e futuri, l'aumento dei costi per i cittadini e per le famiglie. A
nche le scelte contenute nella finanziaria 2003 del governo italiano di centrodestra in linea con quello regionale, tagliano le risorse per la sanità pubblica e lo stato sociale, aggravando ancora di più il problema. L
a devolution di bossi non è federalismo ma un modello che fa saltare i diritti delle persone, e va a colpire il Servizio Sanitario Nazionale, i suoi principi e obiettivi universalistici, di solidarietà e del diritto alla salute per tutti i cittadini. Il centrodestra si prepara a destrutturate il sistema di garanzia e di sicurezza sociale.
Chi avrà le possibilità economiche potrà farsi una assicurazione privata avendo i servizi migliori, chi non avrà tale possibilità dovrà accontentarsi di prestazioni più scadenti, di serie B, e di un sistema sanitario pubblico lasciato peggiorare.
Io penso e credo che sarebbe meglio che tutti insieme cari cittadini , ci battessimo per un cambiamento, per un miglioramento della sanità pubblica, per qualificare i servizi, per abolire le liste di attesa, per abolire i ticket, per semplificare le procedure per accedere ai servizi, meno burocrazia, per mettere al centro delle scelte il cittadino, la persona , e soprattutto i bisogni di salute, di sicurezza, di serenità, dei più deboli.
Se nelle scelte sanitarie riusciremo a far prevalere questo avremo sicuramente una sanità migliore, più umana, più giusta per tutti.
Lena Francesco
via provinciale,37 24060 Cenate sopra Bergamo
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Difendiamo la ricerca
Cari tutti, scusate la sequela di messaggi che vi sto inviando.
Purtroppo il momento e' delicatissimo quindi e' necessario essere molto adeguati a quanto si muove "fuori".
Come pensavamo le difficolta' che ci erano state segnalate hanno avuto qualche risultato.
Nell'ordine dei lavori del Consiglio dei ministri di domani non ci sono (almeno nella bozza pubblicata su internet) i decreti di riforma degli enti.
Se (e dico se!) davvero non andassero domani in consiglio sara' anche merito delle nostre mobilitazioni.
Resta evidente che proprio in questo momento e' bene dare un messaggio di grande compattezza e forza della comunita' scientifica, andando tutti alle assemblee che stiamo organizzando in tutta Italia (presso istituti CNR e INFM e a Roma presso la sede centrale!)
Avevamo ricevuto indicazioni di un interessamento del Presidente Ciampi al problema.
Puo' essere che questo abbia rallentato l'iter.
Staremo a vedere.
A presto,
Rino Falcone (Osservatorio sulla ricerca)
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*Se non è zuppa è pan bagnato*.

Egregio Direttore,
in questi giorni *gira* sulla stampa locale la contro-risposta dell*on. Giovanni Jacini al Verde Andrea Ladina attorno alla vicenda delle nomine al Parco Adda Sud ed alle polemiche che ne sono seguite.
Non entrerò nel merito del contendere.
Mi interessa, invece, richiamare alla Sua attenzione un dettaglio che non vorrei sfuggisse.
In una ventina di righe, il parlamentare cremonese ha la forza di richiamarsi per ben tre volte ad un concetto di fondo che, a quanto sembra, accompagna le sue elaborazioni: l'immancabile buonsenso!
Probabilmente, anni fa, chi lo ha *aiutato* ad entrare in politica gli ha raccomandato berlusconianamente, fino alla noia, di volare basso (avrà faticato molto?!) e di richiamarsi *sempre* alle cose *mediane*, del tipo: *non gettare il bambino con l*acqua sporca*, *ci vuole sempre molto equilibrio* e consimili vertiginose banalità.
Convinto di dimostrare la propria moderazione, il nostro onorevole non si accorge, così, di sottolineare essenzialmente la propria modestia.
Contento lui, contenti tutti.
Vorrei spronarlo: non si fermi solo alla fondamentale immagine del *buonsenso*.
Suggerirei qualche sconfinamento anche verso i seguenti, sterminati terreni di approfondimento: *chi va con lo zoppo impara a zoppicare*, *Non si puo' avere botte piena e moglie ubriaca*,*Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace*. Oppure, per dirla in dialetto, *Chi ghe n?ha na magna, chi ghe n?ha mia varda in alt*
Senza dimenticare, ovviamente, il fondamentale. *Se non è zuppa è pan bagnato*.

Cordialità
Adriano Ferrazza
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Cari amici,

Il titolo di questa lettera non è tratto da un giornale antiamericano, ma è l'editoriale dell'ultimo numero della Civiltà Cattolica (Civ. Catt. I 107-117).

Ve lo riassumerò, per quanto sia possibile riassumere un articolo dei reverendi Padri.

La prima parte riassume i motivi per cui gli Stati Uniti intendono dichiarare la guerra preventiva:
- hanno lo scopo di evitare, prevenendoli, i danni che Saddam Hussein si preparerebbe ad infliggere all'umanità
- ritengono di avere la responsabilità morale di evitare, anche con le armi, che qualcuno possa infliggere gravi danni all'umanità o ad una parte considerevole di essa.
- credono di possedere il miglior sistema di governo del mondo , quindi se il mondo vuole veramente la pace deve applicare i principi morali degli Stati Uniti.
- hanno combattuto e vinto il <>, rappresentato dal nazifascismo e dal comunismo ed hanno costruito il <>.
- ora il <> rappresentato dal terrorismo ha tentato di infliggere un colpo mortale al popolo americano, alla sua libertà, alla sua democrazia.
- di qui la guerra contro l'Afghanistan
- ma la lotta al terrorismo deve procedere insieme con la creazione ed il rafforzamento dell'Impero del Bene, ciò esige che siano abbattuti, anche con la guerra quegli stati che da un lato sono dittatoriali e dall'altro col possesso delle armi di distruzioni di massa minacciano gravemente sia la sicurezza dei paesi democratici, sia i loro interessi economici vitali, come le forniture di petrolio e di gas naturale;
- il più pericoloso di questi Stati sarebbe l'Iraq, per la minaccia che fa gravare sul mondo con le sue armi, armi che, contravvenendo alle risoluzioni dell'ONU, si è sempre rifiutato di sia far conoscere sia di distruggere.

La seconda parte è lo smontaggio:
- L'Iraq non è l'unico ad aver violato le risoluzioni dell'ONU (92 volte), ma Israele 32 volte, la Turchia 24 volte, il Marocco 16 volte: per nessuna di queste violazioni c'è stata la proposta di intervento militare.
- Saddam è un dittatore, ma nel mondo di oggi i dittatori sono molti e non sono meno duri e feroci del regime iracheno; alcuni di essi sono amici degli Stati Uniti e ne godono la protezione politica e le sovvenzioni economiche.
- È probabile che l'Iraq abbia armi di distruzioni di massa, ma certo ce l'hanno molti altri paesi.
- L'Iraq non ha ancora armi atomiche e nucleari, ma potrebbe dotarsene nel futuro; ma possiedono armi atomiche molti altri paesi che minacciano di usarle in caso di conflitto con altri.
- sugli aiuti al terrorismo internazionali non ci sono prove che abbia aiutato al-qaeda (gli attentatori dell'11 settembre erano sauditi, addestrati in Afghanistan); circa l'aiuto al terrorismo palestinese, lo fa anche l'Iran ed altri paesi.

La terza parte è il vero motivo:
- è il petrolio; qui non mi dilungo, anche se la rivista vi dedica circa due pagine, perché è evidente a chiunque sappia fare due più due; c'è una disamina delle due tendenze dell'amministazione USA: petrolio e basta; petrolio e democrazia e la rivista fa intendere che non si sa quale sia più pericolosa.

La quarta parte è il concetto di guerra preventiva:
- sotto il profilo del diritto internazionale: la carta dell'ONU escude il concetto di guerra preventiva, in quanto il ricorso alla forza militare è ammesso solo in caso di legittima difesa; deve trattarsi di un'aggressione in atto oppure imminente: per quanto riguarda l'Iraq, non esiste un attacco militare in atto né è plausibile la minaccia di un attacco militare imminente
-tuttavia l'Iraq potrebbe fornire armi di distruzioni di massa ad organizzazioni terroristiche, il che è necessario <>; ma questo è assai pericoloso, data la diffusione di queste armi: se ogni paese che si ritiene minacciato, per prevenire la minaccia di essere attaccato, attaccasse militarmente per primo si avrebbero guerre senza fine su tutto il pianeta (pensare ad India e Pakistan).
- sotto il profilo morale: la rivista, dopo aver dichiarato che la guerra preventiva è moralmente condannabile cita la dichiarazione del Presidente della Conferenza Episcopale USA, che dice, in sintesi, secondo il n.2309 del Catechismio della Chiesa Cattolica: non c'è causa giusta (non c'è il danno inflitto dall'aggessore "duraturo, grave e sicuro"); non c''è probabilità di successo e proporzionalità ("non deve generare mali e disordini più gravi di quelli che si intende eliminare"); le norme che regolano la condotta della guerra: l'impiego di una massiccia forza militare per abbattere l'atuale Governo in Iraq potrebbe avere conseguenze incalcolabili per la popolazione.

La rivista conclude che ci sarà un gran numero di vittime civili, la guerra sarà vinta dagli Stati Uniti, ma destabilizzerà il Medio oriente e farà crescere l'odio contro l'Occidente: il terrorismo non si combatte e vince con la guerra, ma con altri mezzi, quali l'intelligence e la democrazia. e chiude citando Giovanni Paolo II "la guerra è un'avventura senza ritorno".

Con riferimento al dibattito politico italiano, va notato che un'eventuale risoluzione dell'ONU che renderebbe lecita la guerra non è citata neppure di striscio, eppure se ne parla da mesi.

Un caro saluto.
Piero Stagno

 


       



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