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 Lettere a Welfare

15 Settembre, 2002
Vivace scambio di opinioni su Il Vascello
Un lettore scrive al *Vascello* su alcuni politici cremonesi - *Costoro sarebbero i nuovi oppure sono gli eterni personaggi della partitocrazia e del disastro italiano?* - Le repliche di Luciano Pizzetti e di Deo Fogliazza

Sembra di qualche interesse locale riprendere un vivace scambio di email apparso sul sito cremonese Il Vascello (www.vascellocr.it).
Iniziamo pubblicando la lettera a firma A.S. che ha dato la stura allo scambio epistolare.
Proseguiamo poi con le risposte di Luciano Pizzetti e di Deo Fogliazza


***

Caro direttore (de Il Vascello),

andando a votare dovrei legittimare con il mio consenso i seguenti personaggi che in primo luogo non sono scelti dai cittadini ma dalle segreterie della peggiore partitocrazia e che secondo me per inefficienza, demagogia, ed ambizione senza limiti sono ai vari livelli i principali responsabili del disastro italiano e cremonese? Ne faccio semplicemente l'elenco tratto da una qualsiasi rosa di possibili candidature apparsa in questi giorni sul giornale locale:

Paolo Bodini,autore di alcuni dei peggiori disastri di Cremona, Luciano Pizzetti, onesto ma tutto dedito alla supremazia del potere politico di parte, Giancarlo Corada, una nullità che ha fatto del compromesso l'unica arma propositiva, con una "memoria di comodo", Roberto Formigoni, l'incarnazione delle plutocrazia e del liberismo selvaggio, un altro saltabeccante di lunghissimo corso come l'assessore del nulla Giovanni Rossoni da Offanengo, Cinzia Fontana (chi è costei? direbbe don Abbondio?), Giuseppe Ceraso, di cui si ricordano soltanto la conquista della vice presidenza della Centropadane, le campagne per rastrellare preferenze (con monumenti e lapidi), il costume e l'origine cutrese, Massimo Araldi inseguitore di paradossi opportunisticamente ben studiati, Luigi Baldani ( amministratore comunale di mestiere... lo vorrebbero come sindaco!, poveri noi), Lamberto Grillotti, l'ex fascista che ha dimenticato il senso della nazione ed è il sostenitore di tutte le campagne USA, Andrea Gibelli, agitatore e basta, Deo Fogliazza da sempre ben collocato nei più leggeri ed amabili posti amministrativi... ed altri, Daniela Santachè per quello che non si è mai vista a Cremona, e quasi altrettanto altrettanto quel nulla della politica che è Antonio Verro, in attesa che rispunti un altro impareggiabile poco come Jacini.

Non vado avanti: potrei ma può bastare.

Dov'è il rinnovamento, il cambiamento, la qualità di tutti costoro che hanno fatto dell'arrampicata e spesso del salto della quaglia (come lei ha scritto) le basi della loro carriera politica, che in nome del potere hanno assecondato la caduta di qualsiasi valore ideale, che hanno dimenticato le loro radici, epigoni dello spirito borghese con l'abbandono alla soddisfazione, alla sudditanza esterofila ( esemplari le sfilate con le fiaccole soltanto quando erano per gli USA, trascurando ben più gravi oppressioni e delitti internazionali), con la resa sistematica all'adattamento e all'opportunismo, allo scetticismo e alla vita comoda.

Dove troviamo in costoro la coerenza?

La indole a fare del lavoro il soggetto dell'economia al posto del capitale e dello scempio lobbistico?

Come hanno combattuto i ceti parassitari, non li hanno semmai incrementati con i propri portaborse e lacchè? Non hanno fatto del compromesso uno strumento di sopravvivenza anzichè un mezzo di decisione? Non hanno spportato tutto per il vantaggio partitico? Hanno annullato la ripugnanza per il panciafichismo. Hanno promosso la dignità dell'arte e della competenza?

Queste sono le mie domande. Ed io dovrei legittimarli con il mio voto?

A.S. (Casalmaggiore), lettera firmata


***

Replica Luciano Pizzetti: ho agito non per il potere ma per l'interesse generale del territorio cremonese

Caro Direttore,

un anonimo lettore, chissà poi perché si deve chiedere l’anonimato, m’inserisce in una propria, lunga casistica di déjà vu, definendomi “onesto ma tutto dedito alla supremazia del potere politico di parte”.

L’essere considerato onesto, rispetto alla vulgata corrente che affligge i politici, è già di per sè un fatto importante, anche se personalmente non lo considero un merito ma un prerequisito assoluto, in particolare per chi si occupa di “cosa pubblica”.

Vengo al tema del “potere”.

Il “potere” non è per me né il luogo del dominio né quello del privilegio, bensì quello del governo responsabile.

Vale a dire l’opportunità di esercitare la funzione politica facendo crescere equamente la comunità, affermando in tal modo il bene comune. Questa è la mia “parte”.

Il mio “potere” ad esempio è stato un esercizio fondamentale in diversi contesti per l’assunzione di decisioni strategiche. Ne cito solamente tre: la realizzazione del termovalorizzatore consentendoci di uscire definitivamente dall’emergenza rifiuti; la prossima costruzione dell’autostrada CR-MN come tratto essenziale del corridoio medio padano a sostegno della mobilità di persone e merci; l’affermarsi di un’azione di governo amica dell’impresa (lavoratori e imprenditori) e dell’ambiente.

È poco? È tanto? Ciascuno giudichi, approvando o disapprovando. E’ comunque un esercizio del “potere” per affermare non un interesse particolare ma quello generale. Scelte difficili, spesso impopolari e molto contrastate, ma doverose.

Se io ed altri avessimo pensato al primum vivere, cioè al “potere di parte” fine a se stesso, quello irresponsabile sganciato dalla visione politica e strategica, credo che Cremona sarebbe ben più povera. Ecco perché credo che l’innovazione sia una cosa seria e non un vacuo chiacchiericcio.

È agire con convinzione, assumere decisioni, far prevalere la responsabilità, contrastare la demagogia, non fare il “tartufo” e rispondere sempre degli atti compiuti. Anche e soprattutto così si costruisce il futuro.

Luciano Pizzetti

***

Controbatte anche Deo Fogliazza.

Per conto nostro - interviene la redazione del sito Il vascello - a tutela della privacy, taciamo sulla identità dell'autore, precisando che per la ragione di cui sopra non vale il detto chi tace acconsente. Taciamo e basta

Caro Leoni,

tale AS di Casalmaggiore ha pubblicato una lettera sul Vascello nella quale - bontà sua - inserisce il mio tra i nomi di illustri e noti personaggi delle politica locale, per i quali - si chiede - per quale motivo dovrebbe mai votare.

Dagli argomenti esposti e dal lessico utilizzato, mi viene da individuare - chissà perché? - in questo signor AS la firma di un noto e folkloristico fascista casalasco.

Comunque sia, del parere nei miei confronti del signor AS giuro che non me ne può frega' dde meno (come dicono ad Oxford).

A beneficio dei lettori, mi preme però contestare l'affermazione secondo la quale io sarei "da sempre ben collocato nei più leggeri ed amabili posti amministrativi... ".

Il mio curriculum vitae é il seguente: fatta la scuola media superiore e svolto il servizio militare, nel 1972 ho deciso di dedicarmi all'impegno a tempo pieno di funzionario politico nel PCI di Cremona. Sette anni dopo, nel '79, per motivi di contrasto politico con l'allora gruppo dirigente del PCI cremonese, mi sono autonomamente dimesso, senza alcuna rete di protezione.

Dal '79 all'81 ho lavorato presso la Manzoni Pubblicità di Cremona come venditore di spazi pubblicitari.

Sono poi passato alla direzione di una piccola emittente radiofonica locale (TRP). Lavoro grazie al quale, mettendo a frutto le mie propensione alla comunicazione, ho potuto ottenere il tesserino di giornalista pubblicista. Ho anche aperto una piccola agenzia pubblicitaria (Il rosso e i nero) e, nel contempo, per far quadrare il magro bilancio famigliare, ho svolto il lavoro di agente e rappresentante.

Ho venduto prodotti per l'industria e l'artigianato e prodotti per la pubblica amministrazione, per poi passare all'incarico di agente monomandatario di una multinazionale americana che produce servizi per l'impresa.

Tra il 1979 ed il 1994 ho dunque provato sulla mia pelle cosa significasse far parte del popolo delle "partite IVA", dover far quadrare il bilancio di aziende piccole e piccolissime o della mia impresa a carattere personale.

Far fronte a frequenti insoluti, prodigarsi nella vendita per alzare il fatturato quasi mai sufficiente. Ho potuto imparare cosa significa incontrare clienti "caimani" che - in maniera scientifica - non ti saldano le fatture perché sanno di rimanere impuniti, forti della lentezza mostruosa della giustizia civile ed amministrativa.

Ho saputo - insieme a tanti altri come me - cosa significa la precarietà di alcuni tipi di lavoro, ma anche le bellezza del lavoro autonomo, che spesso non ha orari e che, alle volte, sa darti anche grandi soddisfazioni (purtroppo, più immateriali che monetarie). Ricordo con soddisfazione, ad esempio, una gran bella recensione fatta allora dal direttore di Mondo Padano nei confronti di alcune iniziative (la prima Festa del Torrone, o la prima notte di San Silvestro in piazza, o il recupero dell'Autosbuurla....) che insieme ad altri avevamo inventato o reinventato.

Ho sempre svolto i miei impegni in maniera onesta e - pur senza arricchirmi - conseguendo soddisfacenti apprezzamenti da colleghi e clienti.

Dal 1994 - grazie alla mia qualifica di pubblicista - ho avuto la fortuna di poter iniziare una collaborazione diretta con il prof. Gian Carlo Corada (.... per permettersi di parlare del quale il signor AS dovrebbe prima sciacquarsi abbondantemente la bocca).

In questo periodo la mia quasi famelica "curiosità della vita" mi ha portato a provarmi (in una 'pausa' dal 1997 al 1999) anche come figura dirigente di una piccola azienda cremonese (20 dipendenti) operante nel settore della sicurezza.

Attualmente svolgo la funzione di portavoce del Sindaco di Cremona. Cosa che mi piace fare e credo di svolgere in maniera corretta e comunque al massimo delle mia capacità.

In tutti questi lunghi anni - nella buona e nella cattiva sorte - non ho mai smesso di dedicarmi alla "passionaccia" della mia vita, la politica, fatta sempre con l'entusiasmo e la passione del volontario.

Questa, caro AS, é la mia "leggera ed amabile collocazione....".

Non capisco cosa lei voglia da me. E cosa centri io con lei.

Comunque con me non attacca.

Qualsiasi cosa cerchi, vada pure a cercarla da qualche altra parte.

Magari a quel Paese.

Cordialmente, Deo Fogliazza

 


       CommentoFonte Il Vascello



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