15 Settembre, 2002 Africa: emergenza foreste Greenpeace denuncia: in Italia continua l’importazione di legno illegale. Ed anche in Europa
Africa: emergenza foreste
In Italia continua l’importazione di legno illegale. Ed anche in Europa.
Povertà, guerre e taglio illegale del legno stanno portando all’esaurimento le foreste africane.
La situazione delle foreste in Africa continua a subire gravi e continue perdite del manto forestale, mentre prosegue il deterioramento ambientale e l'esaurimento dei prodotti forestali non legnosi in generale e di piante medicinali in particolare.
L'Italia e' il primo importatore europeo di legname africano; circa la meta' viene valutato come legno illegale.Nel 2002 venne raggiunto un accordo tra Greenpeace e l'associazione di categoria (Fedecomlegno) con il quale l’Associazione si impegnava a combattere le importazioni di legno illegale e da Paesi in cui il settore forestale e' coinvolto in guerre.
Indagini di Greenpeace rivelano che in questi mesi nei porti italiani si continua a scaricare legname proveniente da imprese che hanno fatto del taglio illegale la norma e che non sono nemmeno cessati gli arrivi dalle compagnie liberiane accusate dagli esperti delle Nazioni Unite di alimentare il conflitto in Africa Occidentale e di svolgere un ruolo diretto nel traffico di armi.
Questo rende l’Italia molto vulnerabile, proprio alla vigilia della presidenza italiana dell'Unione Europea, che dovra' lanciare il Piano di Azione contro il legno illegale, avviato gli scorsi mesi.
”Sul piano internazionale si investono milioni di dollari in misure destinate a prevenire il terrorismo internazionale e la destabilizzazione regionale, mentre i paese europei continuano a finanziare gli stessi focolai di guerra e terrorismo importando legname che viene utilizzato per finanziare cruenti conflitti" denuncia Greenpeace.
Eppure da tempo si hanno a disposizione gli strumenti legali per fermare l'illegalita' ; solo che non vengono messi in pratica.
Greenpeace ritiene che il governo italiano debba urgentemente compiere alcuni passi, tra cui l'attuazione di convenzioni gia' sottoscritte, quella sui beni trafugati e quella sulla corruzione e sulla frode fiscale (Convenzione OCSE).
Il governo italiano – dice l’associazione pacifista ed ecologista internazionale - dovrebbe poi impegnarsi ad acquistare esclusivamente prodotti forestali e derivati certificati secondo gli standard di buona gestione forestale e rafforzare drasticamente il controllo dei flussi finanziari e delle agenzie di credito alle esportazioni.