15 Settembre, 2002
Somalia, spari sulla folla affamata: 6 morti
Duri scontri a Mogadiscio sui prezzi. Il senegalese Wade attacca la Fao: «Va chiusa» - Mogadiscio in rivolta per il cibo - Stefano Basile in Avvenire del 6 maggio
L' emergenza alimentare continua a scuotere l'Africa. Mentre il presidente senegalese Abdoulaye Wade si è scagliato ieri contro la Fao, l'Agenzia Onu per l'agricoltura, chiedendone l'abolizione, è finito in tragedia un corteo contro la fame a Mogadiscio, con la morte di sei manifestanti e diversi feriti. Circa settemila le persone che hanno protestato ieri per le strade della capitale somala, soprattutto contro i commercianti di generi alimentari che accettano soltanto dollari e rifiutano le vecchie banconote, ritenute alla base della spirale inflazionistica.
Stando a quanto riferito dai testimoni, le forze di sicurezza governative hanno aperto il fuoco sui dimostranti in diverse circostanze. Il bilancio degli scontri è di sei morti e diversi feriti, molti colpiti al mercato di Bakara e nei pressi del porto, tutte zone nel settore meridionale di Mogadiscio. Almeno una delle vittime è stata colpita a morte da un commerciante.
«La città sta andando in fumo - ha detto uno dei dimostranti - I prezzi sono saliti alle stelle e non abbiamo niente da mangiare. Continueremo la protesta fino a quando i commercianti non decideranno di accettare i nostri soldi». Sebbene non vi siano cifre ufficiali sull'inflazione, gli osservatori delle Nazioni Unite stimano che i prezzi dei cereali abbiano subito un aumento tra il 110 e il 375% nell'ultimo anno, in coincidenza anche con una delle peggiori siccità nella storia recente.
Da Dakar il presidente critica pesantemente l'agenzia dell'Onu per l'agricoltura: «È solo un doppione di altri organismi, uno spreco di denaro e di risorse»
del Paese. Attualmente un dollaro è cambiato a 25.000 scellini, contro una media di 4.000 scellini del 1991, quando la Somalia, dopo la cacciata del dittatore Siad Barre, precipitò nell'anarchia. Molti denunciano che alla svalutazione ha contribuito un'enorme massa di banconote false.
Al di là della situazione somala, aggravata dai continui scontri tra i militari governativi e gruppi di miliziani islamici, la preoccupazione per l'emergenza alimentare è tanta anche in altri Paesi. Il presidente senegalese Wade ha accusato ieri la Fao di essere soltanto «uno spreco di denaro», tanto che sarebbe meglio «abolire» l'organismo.
Pochi giorni fa la Fao ha annunciato un piano di emergenza per portare sotto controllo i prezzi dei generi di prima necessità. Ma per Wade, è proprio la stessa Fao la principale responsabile di questa spirale perversa. Il presidente senegalese ha spiegato che l'agenzia Onu è un doppione di altri organismi più efficienti, come il Fondo internazionale Onu per lo sviluppo dell'Agricoltura, che di recente ha deliberato un pacchetto di interventi per 200 milioni di dollari a sostegno degli agricoltori e per rilanciare la produzione nei Paesi più colpiti dalla crisi alimentare. Nessuna risposta alla provocazione di Dakar è giunta finora dal quartier generale della Fao a Roma.
 
Fonte Avvenire
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