15 Settembre, 2002 Appello di 'Libertà e Giustizia' - 'Il nostro no alla guerra' scritto da Claudio Magris - aderisci
Appello di 'Libertà e Giustizia' "Il nostro NO alla guerra" scritto da Claudio Magris
Il nostro no alla guerra non ha nulla a che vedere con lo stolto antiamericanismo aprioristico, pronto a gridare contro ogni fallo degli Stati Uniti ma silenzioso nei confronti dei Paesi in cui si lapidano le adultere o si decapitano gli omosessuali.
Il dissenso verso la politica di un governo non implica alcuna ostilità nei riguardi del Paese retto in quel momento da quel governo, né del suo sistema politico-sociale; criticare oggi il governo Berlusconi o ieri il governo D’Alema non significa essere nemici dell’Italia.
Ogni sincera alleanza, anche con un Paese tanto più potente, esige tuttavia franchezza e indipendenza di giudizio e non supina passività. Non ci sembra accettabile abbattere il regime tirannico e sanguinario di Saddam Hussein bombardando la popolazione irachena, così come non ci sembrerebbe accettabile bombardare Palermo per colpire i delinquenti mafiosi che sparano in faccia ai bambini.
Ci sembra soprattutto che questa guerra – preparata nel più insensato dei modi con un micidiale misto di prepotenza, ipocrisia e titubanza – possa scatenare un processo incalcolabile di destabilizzazione e crisi politica nel mondo, con effetti disastrosi non solo per la pace ma per l’ordine e l’equilibrio.
Troppo spesso si crede, con supponenza, di tenere sotto controllo le cose e troppo spesso ci si trova, come irresponsabili apprendisti stregoni, dinanzi a conseguenze catastrofiche per tutti.
Siamo in uno dei momenti più pericolosamente incerti e labili della storia degli ultimi anni, in un momento in cui il precario equilibrio potrebbe crollare in modi imprevedibili e devastanti.
Il no a questa guerra non nasce solo da un generico ancorché sacrosanto amore di pace, ma dalla razionale preoccupazione politica per i disastri ulteriori che essa potrebbe scatenare.
I Garanti e il Consiglio di Presidenza di Libertà e Giustizia