15 Settembre, 2002
Il Papa come l'Inter (di Gabrino Fondulo)
Con l’aria di risentimento che tira nella Conferenza Episcopale Italiana, non vorrei si andasse a pensare che sto mancando di rispetto a sua Santità Benedetto XVI.....
Con l’aria di risentimento che tira nella Conferenza Episcopale Italiana, non vorrei si andasse a pensare che sto mancando di rispetto a sua Santità Benedetto XVI.
È lontano dalle mie intenzioni. “Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco, per quei pochi scherzucci di dozzina e mi gabella per antitedesco …” scriveva il Giusti in Sant’Ambrogio.
Voglio solo rilevare che mentre in Italia, grazie alla prona compiacenza delle forze politiche di maggioranza (e di consistenti ambienti della minoranza), la Chiesa cattolica si sta imponendo a mani basse, in Europa viene duramente contrastata.
Ha preso di mira il povero Beppino Englaro e detta una legge sul testamento biologico in palese in contrasto con la libertà di scelta che scaturisce dal testo costituzionale.
Mentre il papa sosteneva che il danaro è il nulla, ha ottenuto da Tremonti sontuosi favori economici per le scuole cattoliche e ha messo i bastoni fra le ruote al riconoscimento delle coppie di fatto.
Nel resto d’Europa invece, anche da parte di statisti cattolici come Angela Merkel, la Chiesa viene aspramente criticata per alcune infelici uscite del Papa, che immunologo non è, sull’uso del preservativo o per non avere preso per tempo le distanze da un forsennato vescovo lefevriano, che nega l’olocausto.
Proprio come l’Inter, il papa stravince in Italia ma non avanza in Europa.
Per ultimo, un ministro del Governo francese di quel Nicholas Sarkozy, che aveva mostrato recenti aperture ad una leale collaborazione con la Chiesa, per nulla turbato dalle posizioni dei vescovi, ha ribadito la sua critica alle parole del papa sull’uso del preservativo.
Lo stesso ha fatto la Commissione Europea. Sconfitta in Europa, dove ha perso progressivamente il primato culturale, la Chiesa di Roma si ritrae in Italia dove non ha rivali come l’Inter, che, dopo la sconfitta con il Manchester United in Champions League, maramaldeggia in campionato seppellendo a suon di goals la derelitta Reggina.
Del resto, cosa ci si può aspettare ?! Fino a che al Governo siederanno socialisti pentiti alla Sacconi, a capogruppo del Pdl ci saranno fautori del motto “patria, famiglia e religione” alla Maurizio Gasparri ed a portavoce del Pdl ci saranno personaggi come l’ex radicale Daniele Capezzone, pronto a giurare che la laicità consiste nel seguire pedissequamente la Chiesa e fino a che la Lega sarà animata dal pensiero unico ed ossessivo del federalismo, come se fosse la cura di tutti i mali, anche del cancro, l’Italia continuerà ad essere un pittoresco paese, sempre più arretrato nei costumi, nelle leggi e nella libera scienza; quindi anche nell’economia.
E a questi personaggi, magari, riconfermeremo la fiducia alle elezioni europee, come Massimo Moratti confermerà un ingaggio principesco a Zlatan Ibrahimovic, splendido goleador nel cortile di casa.
Gabrino Fondulo
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