15 Settembre, 2002
1561. Cremona. Criminalità aristocratica
Nella Lombardia del 1561, era assoluto divieto di girare armati di archibugi da ruota.
1561. Cremona. Criminalità aristocratica
Nella Lombardia del 1561, era assoluto divieto
di girare armati di archibugi da ruota. Quante
volte durante le feste o in altri momenti
collettivi, in cui era facile arrivare alle
mani, si usavano quei simpatici marchingegni
per rimarcare il proprio punto di vista?
E allora i feriti si sprecavano, e a volte
anche i morti. Meglio vietarle, le armi,
almeno in ambito cittadino.
Ma nonostante le numerose grida e i numerosi
gridi per ricordarlo alla popolazione, c’era
sempre qualcuno che se ne dimenticava. Come
Antonio Maria Nigrini, servitore della potente
famiglia dei Gonzaga di Cremona, che, forse
per scherzo, aveva sparato un’archibugiata
a un pesce nel fossato delle fortificazioni
della città. Arresto quindi in flagranza
per porto d’arma illegale, immediato trasferimento
nelle carceri del castello e condanna a tre
“squassi” di corda da erogare in pubblico.
Ma si sa, i nobili non sempre accettano di
buon grado le imposizioni della legge, e
i potenti del cremonese non facevano eccezione…
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