15 Settembre, 2002
Nessun valore è conquistato…una volta per tutte di Giorgino Carnevali
Una lettera in codice,la resistenza:partigiani di nasce....e si muore !
UNA LETTERA IN CODICE, LA RESISTENZA: PARTIGIANI
SI NASCE…E SI MUORE!
(Nessun valore è conquistato…una volta per
tutte).
Caro direttore,
tentare di razionalizzare quanto di più significativo
(o di scontato, stante l’attuale maggioranza
al governo della città) si è consumato in
seno alla commissione toponomastica, espressasi
all’unanimità (oltre che sulle bocche di
parecchi miei e vostri concittadini), sull’intitolazione
di una via ad Aldo Protti, da subito mi è
parsa impresa oltre modo che ardua. Ci provo,
ci provo ugualmente, al fin di bene, per
il tramite di una lettera scritta da un caro
amico a mio padre. Entrambi partigiani, entrambi
forzatamente nascosti perché perseguitati
dalle milizie fasciste, tuttavia entrambi,
all’unanimità, ispirati dall’umile disponibilità
al servizio della liberazione della madre
patria. Così la lettera inizia:
“Campagna (nome preso a prestito per non
identificare la località di provenienza),
4.8.1944.
Caro Giannino, come avrai saputo da quasi
un mese mi trovo a casa (codificato: nascosto
per la paura di essere catturato). Dov’ero
a lavorare (ad agire da partigiano) mi sono
licenziato perché ero troppo lontano da casa
e la lontananza non mi piace (poiché avrebbe
preferito agire nei luoghi da lui meglio
conosciuti). Certo però ora faccio una vita
monotona, non so che fare tutto il giorno,
se non leggere e dormire (forzatamente nel
nascondiglio). Cosa vuoi farci, bisogna abituarsi
a tutto e sopportare con rassegnazione. Speriamo
che la guerra finisca presto, potrò così
intraprendere la mia carriera interrotta
e la vita riprenderà il suo ritmo normale
come un tempo tanto lontano. E tu, sei ancora
a Cremona? (nascosto nei dintorni di Cremona).
Non hai il pericolo che ti trasferiscano?
(che ti assegnino ad altre brigate partigiane).
Che vita conduci con tutti quegli allarmi?
Certo, deve essere poco allegro in città
(agire nel cuore del comando fascista, a
Cremona città). Scrivimi, mi farà piacere.
Se vedi Galli (nome di battaglia Galelo)
digli se ha ricevuto quelle lettere che gli
ho scritto quando ero a Torino (messaggi
circa gli spostamenti delle milizie fasciste)
e se ha fatto quanto gli ho chiesto di fare
(se ha ottemperato agli ordini ricevuti dal
comando partigiano). Gli ho scritto un’altra
lettera appena a casa ma non ho avuto alcuna
sua risposta (dal mio nascondiglio avevo
chiesto informazioni circa il movimento di
truppe tedesche). Non è a casa forse? E’
stato trasferito? (si nasconde da qualche
altra parte ed agisce in clandestinità).
Fammi sapere qualche cosa in proposito. Stammi
sempre bene e abbiti cura di te. Tanti cari
saluti unitamente ad un abbraccio. Spero
di rivederti presto (mi auguro che le nostre
azioni contro fascisti e tedeschi siano così
efficaci da permetterci di incontrarci, una
volta usciti dalla clandestinità).
Tuo aff. Imo Ernesto.
P.s. Se hai occasione di passare dalla Campagna,
vienimi a trovare, mi farai immenso piacere
(evidentemente si auspicava una così detta
“sinergia” tra due schieramenti partigiani
per affrontare il nemico)”.
Tutto qua, direttore. Permettetemi di aggiungere,
al finire, una considerazione tratta dal
bel libro “Cattolici e Resistenza”, autore
il compianto nostro vescovo Enrico Assi.
“Assistiamo indifferenti all’opera dissennata
scaturita da filosofie o da ideologie di
moda, allo sradicamento dal cuore dei giovani
dei principi religiosi e morali, all’instaurarsi
della prepotenza come metodo di vita della
falsità eretta a sistema, dell’egoismo individuale
e sociale che giunge al disprezzo della vita,
della verità, della solidarietà. Oggi dobbiamo
essere vigili più che mai, custodi capaci
di apprezzare la insostituibilità di certi
‘valori’. Purtroppo oggi siamo stati presi
nel vortice della civiltà dei consumi…e ci
siamo addormentati di fronte a quei ‘valori’.
I veri protagonisti furono gli umili:le mamme
nel loro silenzioso dolore, i contadini gli
intellettuali e gli operai nella loro resistenza
alle minacce ed alle violenze, i preti delle
piccole parrocchie che si misero dalla parte
della gente. Tutte queste persone hanno intessuto
una trama eroica di innumerevoli sacrifici
nascosti. Sono ancora queste persone che
nelle difficoltà dell’ora presente, nella
fedeltà ai valori perenni della fede, rinverdiranno
l’epopea della Resistenza e riverseranno
nel tessuto della nostra società inquieta
e turbata la linfa nuova del rinnovamento.”
giorgino carnevali
 
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