15 Settembre, 2002
Focus - Co-housing e condomini solidali: insieme è meglio di Laura Badaracchi
Laura Badaracchi Trovare nuove forme di abitare, per fronteggiare la crisi economica e la solitudine
Focus - Co-housing e condomini solidali:
insieme è meglio
Laura Badaracchi Trovare nuove forme di abitare, per fronteggiare
la crisi economica e la solitudine: sono
gli obiettivi del co-housing, ovvero la condivisione di spazi comuni e servizi con
vicini scelti, pur mantenendo l'autonomia
del proprio appartamento e la privacy. Nato in Danimarca nel 1972, diffuso in
Olanda e Svezia, il fenomeno sta crescendo
anche in Italia e coinvolge anziani, single
in genere, famiglie tradizionali e monoparentali,
disabili... Insomma, un modo per migliorare
la qualità della propria esistenza, esplorato
in Cambio casa, cambio vita, del giornalista Andrea Rottini. “La casa
non è solo il tetto, o il numero delle stanze:
è possibilità di relazioni, legami con il
territorio, alle volte forma della vita.
Per questo è così importante come e dove
si abita”, evidenzia l’autore.
Nei progetti di co-housing si possono mettere in comune l'automobile,
l'orto, luoghi dove vedere insieme film o
tv, la lavanderia e il giardino, cortili
per animali domestici; in alcuni casi vengono
organizzati gruppi d'acquisto per risparmiare
su prodotti alimentari biologici, arredo,
elettrodomestici. E si condivide anche il lavoro di infermieri
e badanti: una sola persona può seguire più
pazienti, calmierando i costi. “Oltre al piacere di vivere insieme si riesce
a risparmiare (mediamente il 20%) sulle spese
correnti e sulle tariffe delle utenze essenziali;
per esempio potrebbe essere condivisa la
progettazione e realizzazione di cisterne
di recupero dell'acqua piovana, l'impianto
di riscaldamento centralizzato a metano con
valvole termostatiche, l’impianto fotovoltaico
per la produzione di energia elettrica, impianti
per la produzione di compost da rifiuti organici;
inoltre la separazione dei rifiuti avverrebbe
in maniera più razionale e coordinata”, informa
Ennio Alessandro Rossi, commercialista di Brescia, riferendo che
l'esperienza dell'abitare insieme “si sta
concretizzando e sviluppando nel Torinese,
nel Padovano e in particolare nel Milanese.
Nel Lazio il dipartimento di Architettura
della Sapienza ha presentato al Demanio un
manifestazione di interesse per le aree militari
dismesse al fine di dare esecuzione e seguito
a progetti di co-housing sostenibile”.
Modelli alternativi e stili differenti dell’abitare,
dunque, rappresentano possibili risposte
per bypassare l’emergenza casa. “Uno dei
grandi paradossi della nostra epoca è che
nonostante la maggior parte della popolazione
viva in grandi città, per lo più sono persone
che si sentono sole”, sottolinea Matthieu
Lietaert nel volume Cohousing e condomini solidali, precisando che non è facile trovare un vicino “disposto
a dare la pappa al gatto. Qualcuno con cui
condividere un orto comune o scambiare quattro
chiacchiere. La solitudine nell’appartamento mononucleare
si fa sentire. Oggi più che mai. Soprattutto
se si è single, anziani o famiglie con un
solo genitore”. Il sito Cohousing.it conta già 9mila iscritti, tutti potenzialmente
interessati a coabitare. Una decina le associazioni
che si occupano di condomini solidali e &;
tra queste, Coabitare, che sogna di dare assistenza gratuita agli anziani.
Per approfondire: Badante di condominio ad Alessandria
Fonte: info@centromaderna.it
 
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