15 Settembre, 2002
Aiutateci a bloccare il condono edilizio di Luciano Pizzetti
Questo Governo davvero non ha cognizione del limite.
Dichiarazione di Luciano Pizzetti, segretario
regionale Ds
Aiutateci a bloccare il condono
Questo Governo davvero non ha cognizione
del limite.
Ciò che desta preoccupazione è che l’Italia
e gli italiani rischiano di
pagare un prezzo pesante a questa follia
iperliberista che ripudia le
regole di un corretto vivere civile.
Diversamente non si può commentare la scelta
che va compiendosi
con il condono edilizio, a favore dell’illegalità.
Nell’anno dei disastri ambientali, provocati
da incendi e alluvioni che
sempre più si ripetono a causa dei mutamenti
climatici, il Governo
sceglie di condonare gli abusi. Come se quei
disastri non trovassero
causa e amplificazione nelle violenze subite
dal territorio, che ne
hanno minato le difese, i cicli, le funzioni
riequilibratici.
Il Governo cerca soldi come uno scassinatore.
La congiuntura economica internazionale certo
non aiuta ma, ormai
è incontrovertibile, le politiche adottate
dalla destra sono risultate
fallimentari per l’economia e le finanze
italiane.
L’economia ‘creativa’ di Tremonti non crea
ma distrugge. Siamo alla
questua forzata, condono chiama condono.
Berlusconi e i suoi ministri invadono le
prerogative delle Regioni
rivelandosi federalisti della domenica, come
abbiamo sempre
sostenuto.
Occorre impedire il condono. Bisogna agire
in tutte le sedi: piazze,
istituzioni, associazioni.
In Consiglio abbiamo chiesto che la Regione
Lombardia si opponesse
al decreto del Governo e ricorresse all’Alta
Corte, ponendo la
questione di legittimità costituzionale,
così come hanno già deciso
altre Regioni.
E abbiamo proposto una legge affinché in
Lombardia, come sta
succedendo in altre Regioni, non si applichi
il condono.
E’ utile una vasta mobilitazione contro il
condono e per la legalità, a
sostegno di queste richieste, a partire dal
pronunciamento dei
Consigli Comunali e Provinciali.
Chiediamo a tutti gli amministratori di non
essere indifferenti,
d’impegnarsi in questa battaglia civile per
tutelare il territorio, la
propria autonomia e la qualità della vita.
 
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