15 Settembre, 2002
Solidarietà ai lavoratori Tamoil
Le ACLI cremonesi sono al fianco delle famiglie, dei lavoratori dell' azienda Tamoil e delle imprese collegate
Solidarietà ai lavoratori Tamoil
Le ACLI cremonesi sono al fianco delle famiglie,
dei lavoratori dell'
azienda Tamoil e delle imprese collegate
in questo difficile momento delle
trattative tese a scongiurare la chiusura
della raffineria di Cremona.
La presenza della raffineria a Cremona è
di lunga data, come lo è il filo
che lega questa presenza alla città.
L'apporto del nostro territorio e dei suoi
abitanti è sempre stato generoso:
molte capacità ed intelligenze si sono spese
per la crescita ed il
consolidamento dell'azienda; molti sono stati
i sacrifici in termini
ambientali e di salute che sono stati richiesti.
Il tutto in cambio di una
ricchezza di cui ha beneficiato la città
i suoi abitanti e non solo. Oggi
questo rapporto non si può concludere, come
non si cancella la storia di
tanti anni.
I grandi cambiamenti in campo energetico,
industriale ed ambientale ci
chiedono di voltare pagina, non di chiuderla.
Occorre guardare avanti
insieme: la proprietà se vuole continuare
la presenza nel settore, non può
ignorare la necessità di investimenti in
ricerca che mirano alle frontiere
dell'energia rinnovabile. Cremona può mettere
a disposizione un patrimonio
di competenze ed un clima aperto e favorevole
che molto può ancora dare allo
sviluppo. Lo sforzo e le difficoltà saranno
ancora importanti ma è
indispensabile proseguire. Con tutte le forze
politiche e sociali con la
chiesa cremonese, vogliamo dire basta a questo
processo lento e silenzioso
che sta riducendo lavoro, ricchezza e vitalità
alla società cremonese. La
conferma della presenza di Tamoil con nuovi
investimenti, deve coincidere
con il rilancio delle piccole e grandi imprese
a Cremona. La professionalità
dei lavoratori e delle lavoratrici cremonesi
sarà più efficace se spesa
vicino alle proprie famiglie, alle proprie
case e non costretta a lunghi e
difficili spostamenti.
Vogliamo essere centrali anche se piccoli,
proiettati al futuro ma a misura
d'uomo, tecnologici e capaci di relazioni.
Non ci sentiamo periferia
sfruttata, impoverita, abbandonata. Volontà,
buon senso ed intelligenza,
sapranno far comprendere ai "grandi"
politici ed imprenditori come valga
ancora la pena scommettere su Cremona.
Cremona, 7 dicembre 2010
 
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