15 Settembre, 2002
Le iniziative dei Ds in Lombardia di Luciano Pizzetti
Un impegno a largo raggio.....su diversi temi
RIFORME ISTITUZIONALI: UN'IMPROVVIDA FARSA
Dopo due anni e mezzo di annunci e squilli
di tromba il Centrodestra ha presentato la
sua 'riforma federalista', una somma sgangherata
di centralismo e di devolution. Da un lato,
si punta ad allargare a dismisura i poteri
del capo del governo, a ridurre quelli del
capo dello Stato, a mettere sotto controllo
politico la Corte Costituzionale. Dall'altro,
si abbandona l'universalità dei diritti su
scala nazionale, cedendo alle Regioni la
competenza esclusiva su sanità, istruzione
e polizia locale. In mezzo, il nuovo Senato
'federale' privo di effettive funzioni. C'era
dell'altro, per la verità, che le reazioni
indignate, anche all'interno della Casa delle
libertà, hanno costretto al ritiro. C'era
il Parlamento della Padania, sotto forma
di assemblea di coordinamento dei Consigli
regionali. Nell'insieme, 'un'improvvida farsa',
come ha detto Domenico Fisichella, vicepresidente
AN del Senato.
I Ds si battono da anni per una riforma federalista
dello Stato. Un primo importante passo fu
compiuto, nella primavera del 2001, con la
revisione del titolo V della Costituzione.
Successivamente, non sono mancate proposte
di completamento del disegno riformatore.
Lo stesso gruppo Ds della Lombardia presentò,
il 19 settembre 2001, una Proposta di legge
al Parlamento per l'introduzione del monocameralismo
e la trasformazione della seconda camera
in Senato federale, per la riduzione del
numero dei parlamentari e per l'allargamento
della Corte Costituzionale.
Ma il federalismo è una nuova modalità per
stare insieme, non il pretesto per separare
il Paese in aree disomogenee. Per questo
noi difendiamo l'universalità dei diritti
su scala nazionale: il diritto alla salute
deve poter contare, in ogni parte del Paese,
su livelli essenziali di assistenza, il diritto
all'istruzione su qualificati livelli di
formazione, il diritto alla sicurezza sul
coordinamento nazionale e sull'integrazione
delle forze di polizia. Fatte salve le competenze
regionali già attribuite. Del resto, chi
gestisce la Sanità se non le Regioni? Lo
stesso Senato federale ha senso se è un'assemblea
delle Regioni, in una logica di sintesi unitaria
del Paese, non un organo di controllo sulle
Regioni.
Questo sgangherato progetto, peraltro, viene
varato mentre il governo blocca i fondi alle
Regioni e attua una politica di neocentralismo.
Ma non c'è federalismo senza risorse, senza
una fiscalità autonoma attribuita alle Regioni
e agli Enti locali. Insomma, di federalismo
neanche l'ombra.
Pierangelo Ferrari
Presidente gruppo consiliare Ds
SCUOLA: RIFORMA CONFUSA E SPRECO DI RISORSE
La riforma Moratti della scuola media secondaria
è in alto mare. Non si sa che fine faranno
gli attuali istituti tecnici (140.000 studenti
in Lombardia) né gli istituti professionali
di Stato (70.000 studenti). Sulla base della
legge delega, infatti, dovrebbe essere costituito
un sistema di istruzione e formazione tecnica
e professionale da affidare alle Regioni
che non rilascia diplomi, ma qualifiche triennali
e quadriennali. Tuttavia allo stato non si
vede quali potranno essere le soluzioni effettive;
questo genera confusione nelle scelte di
studenti e famiglie che nell'incertezza affluiscono
sempre di più ai licei per evitare l'iscrizione
in una scuola che rischia di essere declassata.
Nel frattempo in Lombardia si sperimentano
qualifiche triennali sia nella Formazione
Professionale, lautamente finanziate dalla
Regione (quest'anno per 2.300 ragazzi), sia
negli Istituti tecnici e professionali con
scarse risorse ministeriali. "Invece
di porre le basi per integrare i sistemi
- ha dichiarato Maria Chiara Bisogni, consigliere
regionale Ds - come si sta facendo in altre
regioni, in Lombardia si costruiscono doppioni
con grande spreco di risorse. La riforma
della Moratti è sbagliata e da correggere".
"Per costruire un valido sistema dell'Istruzione
tecnica e professionale - ha continuato il
consigliere - ed evitare il fenomeno della
dispersione scolastica, è necessario integrare
la scuola e la formazione professionale in
un unico sistema che assicura una molteplicità
di sbocchi: il diploma e l'Università, la
qualifica triennale e quadriennale, l'istruzione
e la formazione tecnica superiore".
"Invece di occuparsi della riforma della
scuola media superiore - ha concluso Bisogni
- che in Lombardia è frequentata da 320 mila
studenti, la Regione si limita per il momento
a curare la nicchia della sua formazione
professionale di primo livello dimostrando
scarsa propensione ad occuparsi del sistema
scolastico".
PROTEZIONE CIVILE: IGNORATO IL RUOLO DELLE
PROVINCE
Il gruppo Ds ha presentato una mozione urgente
per chiedere che sia modificata la direttiva
regionale per la gestione della post-emergenza
approvata il 23 dicembre scorso dalla Giunta,
su proposta dell'assessore Massimo Buscemi.
Questa direttiva, elaborata da un gruppo
di lavoro regionale del quale non faceva
parte nessun rappresentante degli enti territoriali
locali, ha completamente ignorato il ruolo
delle Province. Inoltre, in caso di calamità
naturali a livello locale, si prevede che
i rimborsi ai privati siano sempre gestiti
centralmente dalla Regione, con tempi assurdi
(entro il gennaio dell'anno successivo al
verificarsi del danno). "Si rischia
così di perdere - ha dichiarato il consigliere
regionale Ds Giuseppe Benigni - quel patrimonio
di professionalità ed efficienza che le amministrazioni
provinciali hanno accumulato in questi ultimi
anni nel settore della protezione civile".
"Province e associazioni di volontariato
- ha concluso il consigliere - hanno dimostrato,
infatti, di fronte alle gravi calamità che
hanno colpito la nostra regione, di sapersi
coordinare e di garantire interventi tempestivi
sia durante l'emergenza sia nella fase immediatamente
successiva".
FEDERALISMO: GRIDO D'ALLARME ANCHE DALLA
CDL
Le Regioni rischiano di essere travolte dal
taglio dei trasferimenti da parte del Governo.
Di questo avviso non è solo il Centrosinistra,
ma anche autorevoli esponenti della CdL lombarda.
Di questo segno è la presa di posizione dell'assessore
al Bilancio della Lombardia Romano Colozzi,
che denuncia il divario tra le competenze
delle Regioni e le risorse assegnate. Il
problema immediato è relativo ai disavanzi
della sanità per i mancati pagamenti di 7
miliardi di euro sul 2003 e la sottostima
del fondo 2004 di altri 6 miliardi di euro.
"La sanità e i trasporti dovevano essere
- ha dichiarato Pierangelo Ferrari - i banchi
di prova del federalismo. Il Centrosinistra,
avviando il decentramento delle competenze
(il federalismo istituzionale), aveva avviato
anche quello fiscale con il trasferimento
graduale alle regioni dell'IRAP e la compartecipazione
ai tributi erariali. "Il grido d'allarme
lanciato dall'Assessore Colozzi - ha aggiunto
il capogruppo - è il segnale della prossima
bancarotta di bilanci regionali strangolati
dal Governo che ha affossato il decreto Giarda.
Il disavanzo della sanità si fa sempre più
cospicuo e i costi dei contratti collettivi
(oggi trasporti, domani sanità) avranno effetti
devastanti sui bilanci delle Regioni".
MOBILITÀ: LA LOMBARDIA È SEMPRE PIÙ IN RITARDO
Al convegno sulla mobilità, organizzato nei
giorni scorsi a Milano da Assolombarda, Formigoni
ha dichiarato che 'il trasporto pubblico
locale diventa interessante quando può garantire
tempi certi di percorrenza e non viaggiare
con medie attorno ai 10 chilometri l'ora'.
"Non posso non ricordare - ha dichiarato
Giuseppe Benigni - come in questo decennio
di governo del centrodestra il trasporto
collettivo è stato al centro della politica
solo per l'aumento delle tariffe. Quando
abbiamo proposto mezzi pubblici e corsie
preferenziali abbiamo sempre trovato esponenti
della destra pronti alla difesa dell'automobile
pensata come sostitutiva di un sistema efficiente
di trasporto pubblico. Ora, dopo anni di
predicazioni pro liberismo e contro qualsiasi
cosa odorasse di pubblico, a parole si fa
marcia indietro. Aspettiamo i fatti".
TASSISTI: È NECESSARIO APRIRE IL DIALOGO
Sull'intricata vicenda del rilascio di ulteriori
licenze taxi per l'area milanese è stata
convocata per il 23 gennaio la conferenza
dei servizi tra Regione Lombardia, Provincia
e Comune di Milano. I tassisti intanto protestano.
"Per l'ennesima volta in una materia
che interessa la mobilità - ha dichiarato
Maria Chiara Bisogni, consigliere regionale
DS - le istituzioni locali hanno brillato
per la capacità di litigare fra loro, anche
in maniera strumentale, senza sapere interloquire
positivamente con le categorie interessate".
"Ho chiesto alla V Commissione - ha
concluso Bisogni - di ascoltare le associazioni
dei tassisti e di farsi promotrice presso
la Giunta dell'esigenza di aprire un confronto
con gli interessati".
MERCATI : APPROVATO IL PIANO DI SVILUPPO
2003-2005
La VII commissione consiliare ha approvato,
relatore il consigliere Ds Giuseppe Benigni,
il piano di sviluppo dei mercati in Lombardia
per il periodo 2003/2005. "E' positivo
- ha dichiarato Benigni - che si approvi
un piano che privilegia una generale riqualificazione
dei mercati, in particolare prevedendo contributi
per le migliorie igienico-sanitarie apportate
sia alle strutture fisse (servizi igienici,
acqua corrente ecc.) sia alle strutture mobili
degli ambulanti (furgoni, banchi ecc.). Una
presenza di mercati qualificati, complementare
ai negozi fissi, può migliorare il sistema
distributivo lombardo, oggi fortemente squilibrato".
SCIALPINISMO: RETTIFICATO IL DIVIETO DI RISALIRE
LE PISTE
All'inizio di dicembre il gruppo Ds ha presentato
una mozione urgente per abrogare la norma
che proibiva agli scialpinisti di risalire
le piste. Il 23 dicembre scorso l'assessore
Pisani ha chiarito, e la Giunta ne ha preso
atto, che il Regolamento va interpretato
in modo da non escludere 'la possibilità
che la salita possa avvenire lungo i bordi
delle stesse'. "Mi sembra - ha dichiarato
il consigliere Ds Giuseppe Benigni, primo
firmatario della mozione - che il problema
sia così stato risolto. Lo ribadisco perché
sono ancora diversi gli amanti di questo
sport che mi scrivono per chiedermi delucidazioni".
INQUINAMENTO: NECESSARIE MISURE ALTERNATIVE
Il blocco della circolazione previsto per
domenica scorsa è stato sospeso dal Presidente
della Giunta lombarda. Il consigliere Ds
Marco Cipriano, che si era detto d'accordo
con la programmazione del blocco, ha così
commentato la decisione: "Ci troviamo
di fronte all'ennesimo ritiro del blocco
con motivazioni risibili, ma che dimostrano
la vera questione che da tempo rivendichiamo:
una efficace lotta all'inquinamento, provocato
dai Pm10 e quindi principalmente dal traffico
privato, si può fare solo attraverso un forte
potenziamento del servizio del trasporto
pubblico a livello della altre capitali europee".
INSUBRIA: RECUPERO DEL CHIOSTRO DI SANT'ABBONDIO
La commissione Cultura ha approvato il progetto
di recupero del Chiostro di S. Abbondio a
Como come sede della facoltà di Giurisprudenza
dell'Università degli Studi dell'Insubria.
"Sono soddisfatto per l'approvazione
di questo provvedimento - ha dichiarato il
consigliere Daniele Marantelli - che ha avuto
in Regione un iter complesso. Recuperare
il Chiostro di S. Abbondio per dotare la
facoltà di Giurisprudenza di una sede ampia
e funzionale era ed è necessario. Mi auguro
che l'esperienza innovativa di una università
a rete, con sedi a Varese e Como, quale quella
dell'Insubria istituita nel 1998, si consolidi
sempre di più". "La Regione nel
biennio - ha concluso il consigliere - destina
a questo progetto circa 2 milioni e 800 mila
euro. Auspico ora che tutte le istituzioni
interessate si impegnino a rendere sempre
più moderni e rapidi i collegamenti stradali
e ferroviari tra Como e Varese".
PARCHI: LA TELENOVELA DELLE OROBIE
L'annosa vicenda del Parco delle Orobie bergamasche
è di nuovo all'ordine del giorno della Commissione
Ambiente. "Un provvedimento - ha spiegato
Giuseppe Benigni - che rischia di nuovo di
essere fermato dall'atteggiamento negativo
della Lega, il partito che ha fatto della
battaglia contro il parco uno dei suoi punti
programmatici fondamentali. Si è sostenuto
di tutto per alimentare l'opinione che il
parco significhi solo vincoli, regole e proibizioni
e non si è fatto nulla per mettere in evidenza
le opportunità che lo stesso offrirebbe al
rilancio del turismo e quindi anche dell'agricoltura
e dell'artigianato".
CREMA: APPROVATO L'AMPLIAMENTO DELL'UNIVERSITÀ
La Regione ha dato il via all'ampliamento
del Polo didattico e di ricerca dell'Università
di Crema. A questo scopo la Giunta ha stanziato
3 milioni e 98 mila euro, ripartiti su tre
anni a partire dal 2004. "Siamo molto
soddisfatti dello stanziamento a favore dell'ateneo
cremasco - ha dichiarato in proposito Luciano
Pizzetti, consigliere e segretario dei Ds
lombardi. Abbiamo sempre detto che non ne
avremmo fatto una questione di schieramento
e teniamo invece a sottolineare come sia
stato premiato l'impegno congiunto delle
istituzioni locali, in particolare della
Provincia di Cremona, del Comune di Crema
e della Regione Lombardia".
IL GIORNO DELLA MEMORIA
La Repubblica italiana riconosce il giorno
27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli
di Auschwitz, "Giorno della Memoria",
al fine di ricordare la Shoah (sterminio
del popolo ebraico), le leggi razziali, la
persecuzione italiana dei cittadini ebrei,
gli italiani che hanno subìto la deportazione,
la prigionia, la morte, nonchè coloro che,
anche in campi e schieramenti diversi, si
sono opposti al progetto di sterminio, ed
a rischio della propria vita hanno salvato
altre vite e protetto i perseguitati.
Legge 211, 20 luglio 2000, Art. 1
|