15 Settembre, 2002 Corada: Solidarietà alla Syngenta di Casalmorano A seguito dei recenti atti di vandalismo il Presidente della provincia ha incontrato i dirigenti dell' Azienda
A seguito degli atti di vandalismo recentemente messi in opera contro lo stabilimento Syngenta di Casalmorano, il Presidente della Provincia Gian Carlo Corada ha voluto incontrarne i Dirigenti, nelle persone dell'Amministratore Delegato Luciano Tabarroni e del Responsabile Comunicazione Romano De Vivo, accompagnati da Ernesto Cabrini, Direttore dell'Associazione Industriali di Cremona.
I dirigenti Syngenta hanno espresso tutto il proprio sconcerto per i gravi fatti accaduti. "Nulla può giustificare un simile attacco" hanno dichiarato "tanto più che la produzione dello stabilimento - nel quale lavorano circa 120 addetti - é relativa soltanto a Mais di tipo convenzionale. I danni sono stati particolarmente sensibili e rischiano di mettere in forte difficoltà l'attività di un'azienda, da anni operante nel cremonese e molto ben inserita nel nostro tessuto socio-economico, la cui produzione ricopre una notevolissima importanza per l'intero comparto agricolo del territorio".
Il Presidente Corada ha espresso tutta la propria solidarietà ed ha confermato l'attenzione con la quale l'Ente ha seguito l'intera vicenda.
"Sono preoccupato per quanto accaduto" ha proseguito Corada "atti così gravi sono sempre e comunque ingiustificabili e non hanno alcuna motivazione valida a proprio sostegno. A maggior ragione, qualora ce ne fosse la necessità, se si pensa che la produzione nello stabilimento di Casalmorano, come d'altra parte obbliga la normativa nazionale, non tratta affatto organismi geneticamente modificati, ma é relativa a Mais di tipo tradizionale. Porterò la questione all'attenzione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza" ha concluso Corada "ma voglio fin d'ora tranquillizzare i dirigenti e le maestranze dello stabilimento: seguiremo la vicenda con particolare sensibilità e vicinanza. Atti vandalici di questo tipo sono assolutamente estranei alla storia del nostro territorio e tali devono rimanere".