15 Settembre, 2002
Giovedì 16 settembre 2004: sciopero della spesa
Federconsumatori e le altre associazioni fanno i conti reali del carovita
Inflazione al 2,3 % ad agosto: dati pazzeschi!
La benzina verde a 1,20 Euro, il gasolio ad 1 Euro - bilanciati , come
sempre, dai cali dei prezzi delle pellicce e delle stufe elettriche, utilizzate
dai consumatori per difendersi dalla calura estiva.
I dati sul carovita sfidano il senso del ridicolo!
“Inflazione stabile per il secondo mese consecutivo: ad agosto, secondo i
dati delle città campione forniti dall'Istat, il carovita è rimasto fermo al
2,3 per cento, lo stesso valore di luglio. Su base mensile, i prezzi aumentano
dello 0,2 per cento”. Non sembra esserci dunque, la temuta fiammata del
prezzo del petrolio. "L'effetto del petrolio si è avuto sulla voce
trasporti, basta guardare i rincari decisi dalle compagnie aeree",
spiega un esperto. "A bilanciare i rialzi sono però intervenuti gli
alimentari, supportati anche dai cali in molte aree dei servizi sanitari e per
la salute".
Gli aumenti della benzina verde a 1,20 euro a litro ed il gasolio ad 1 euro a
litro inchiodano l’inflazione al 2,3 per cento, lo stesso dato di luglio 2004
quando l’Istat, a fronte di un aumento dello 0,8 per cento dei carburanti,
registrò una diminuzione dello 0,2 per cento: i dati pazzeschi sul carovita
degli esausti italiani sfidano il senso del ridicolo!
Mentre per l’Istat l’inflazione è sotto controllo, morde i portafogli
delle famiglie, con rincari del 6,2 per cento dal luglio 2003 al luglio 2004,
con aumenti del 15,8 % dei servizi bancari, del 10,5 % dei trasporti,
del 10,4 % sui servizi sanitari e spese per la salute: il presidente
Biggeri deve spiegare agli italiani, come concilia la diminuzione della voce
Sanità e Salute con gli aumenti registrati dall’Osmed (Osservatorio sui
medicinali - del Ministero della Salute) pari al 16,8 per cento!
Ma le favole dell’Istat sull’inflazione hanno le gambe corte e non
incantano più nessun cittadino alle prese con un carovita di enormi proporzioni
che oltre ad erodere i redditi ed a costringere milioni di consumatori, anche
del ceto medio, ad indebitarsi ipotecando il quinto dello stipendio o i beni di
famiglia ai Monti di Pietà per sopravvivere, contribuisce ad alimentare un
clima di sfiducia che crea enorme nocumento per la ripresa economica.
Intesaconsumatori, nello sciopero della spesa e degli automobilisti
del 16 settembre 2004, presidierà la sede dell’Istat per chiedere una
profonda revisione di un paniere bugiardo, che non tiene conto della sofferenza
degli italiani per sbarcare il lunario.
(In allegato la tabella dei dati reali preparata dalle associazioni dei
consumatori - Red.)
 
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