15 Settembre, 2002
Nuove autostrade non servono.
a cura di Rifondazione Comunista Cremona
Nuove autostrade non servono.
a cura di Rifondazione Comunista Cremona
Sul tema delle infrastrutture autostradali si discute molto e giustamente, si tratta infatti di proposte e progetti che se attuati incideranno il territorio per decenni.
Spesso però, vi sono perentorie affermazioni che a nostro giudizio non trovano un reale riscontro, ne elenchiamo alcune:
1 - La Tibre e la Cremona- Mantova risolveranno i problemi della mobilità locale.
Niente di più falso. I dati confermano che la stragrande maggioranza del traffico che interessa l’area Casalasco-Piadanese è un traffico di breve raggio, un traffico cioè che non ha bisogno di infrastrutture autostradali per percorrere pochi chilometri. Si tratta inoltre di un traffico poco disponibile ad aumentare il proprio tragitto per raggiungere l’autostrada e poi il luogo di destinazione. Chi propone queste autostrade è invece interessato ad intercettare e convogliare il traffico di attraversamento della nostra regione creando così corridoi autostradali che saldano l’alleanza tra società di progettazione, gestione e costruzione delle autostrade, garantiscono un sicuro ed esclusivo profitto per i gestori delle stesse.
2 - L’economia e le imprese della zona hanno bisogno della Tibre e della Cr-Mn.
A volere queste autostrade sono soprattutto gli imprenditori titolari delle concessioni autostradali. Alle imprese e alla economia locale serve ben altro! Serve una rete della viabilità “a misura”, che risponda alla domanda prevalente, quella a breve raggio determinata dagli spostamenti (origine e destinazione dei flussi) delle lavoratrici e lavoratori e delle merci prodotte o semilavorate. Serve quindi una rete della viabilità ordinaria efficace ed efficiente.
3 - La Tibre e la Cr-Mn riducono il traffico.
Non esiste alcuna strada che riduce il traffico .Anzi, più strade si fanno e si faranno e più automobili, camioncini, Tir si riverseranno su di esse. Chi semina strade raccoglie traffico. Il traffico automobilistico aumenterà ancor di più dal momento in cui il servizio di trasporto ferroviario ed il trasporto pubblico locale viene lasciato andare verso un progressivo peggioramento qualitativo e quantitativo.
4 - La Tibre e la Cr-Mn vengono pagate dai privati.
Non esistono donazioni dei privati. Tutte le infrastrutture di trasporto hanno un unico finanziatore: i cittadini. Sono questi a pagare le infrastrutture di trasporto tramite la fiscalità generale ed il pedaggio.
5 - La Tibre e la Cr-Mn risolveranno velocemente gli attuali problemi del traffico.
Le autostrade sopraccitate se realizzate, verranno completate al più presto fra otto/dieci anni. La soluzione dei problemi del traffico e della mobilità deve passare per altre vie.
6- La Tibre e la Cr-Mn saranno realizzate tenendo conto del contesto ambientale.
Ci vuole una grande fantasia per pensare che delle nuove autostrade determineranno elementi di sostenibilità sociali ed ambientali positivi. La sfacciataggine di taluni non oscura i grandi problemi di impatto ambientale e territoriale, determinati dall’inserimento di queste infrastrutture in un tessuto densamente popolato e già ampiamente compromesso dal punto di vista ambientale.
Per proteggerci dalle “balle autostradali” è necessario sostenere un modello di trasporto per le merci e le persone alternativo, a partire da:
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- Trasporti pubblici potenziati, riqualificati e sicuri per passeggeri e residenti
- Potenziamento del trasporto delle merci ferroviario e sull’acqua, con importanti investimenti sui nodi intermodali
- Trasporti urbani innovativi ed alternativi
- Collegamenti e coincidenze tra stazioni ferroviarie ed autobus
- Piste ciclabili sicure
- Un solo biglietto per muoversi in tutta la regione e su qualsiasi mezzo pubblico. Gratuità e tariffe ridotte per studenti, anziani e cittadini delle categorie sociali più deboli
- No a nuove autostrade inutili e dannose per l’ambiente
- Si alla costruzione di una rete della viabilità locale, attraverso la riqualificazione, la manutenzione e la messa in sicurezza delle strade esistenti ed il suo completamento con nuovi tratti, purchè necessari per renderla più efficace ed efficiente.
Infine, alcune brevi considerazioni sul metodo, cioè sul rapporto tra democrazia, partecipazione, consenso e necessità comunque di assumere decisioni.
Non pretendiamo di convincere chi ( i partiti e l’elettorato di centro destra ) considera priorità e valore, non la capacità di governare ma di comandare, ma a chi ha interesse a riconsiderare il rapporto tra rappresentati e rappresentanti, nel contesto di una società interdipendente e “globalizzata”.
Quale modello?
Noi riproponiamo quello della nostra inapplicata Costituzione, cioè di una democrazia partecipata, un percorso a volte faticoso, fatto di paziente discussione, capacità di ascoltare, forse l’unico in grado di riavvicinare i cittadini alla “politica”.
Segreteria del Partito della Rifondazione Comunista di Cremona
Cremona 7 novembre 2002
RIFCREMONA@libero.it
 
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