15 Settembre, 2002
Imre Kertesz: La vita è un campo di sterminio
Il nuovo libro “Liquidazione” del Premio Nobel della letteratura
Recensione di Paolo Petroni su La Sicilia
Un mondo in liquidazione, il mondo dopo la tragedia inenarrabile
dell'Olocausto e la liquidazione dei Lager (dopo la quale Imre Kertesz, come il
personaggio B. aveva iniziato a vivere), il mondo dopo la liquidazione dei
regimi del socialismo reale, la vita di oggi che mette in liquidazione punti di
riferimento e valori. È questo il senso di fondo dell'ultimo romanzo del premio
Nobel ungherese che si intitola appunto 'Liquidazione' (Feltrinelli, pp. 117, 14
euro).
E 'Liquidazione' si intitola anche una commedia lasciata da B. scrittore e
traduttore di gran valore, reduce di Auschwitz, che si è suicidato a 40 anni di
distanza , mentre il suo amico e editore Keseru (che vuol dire 'amaro' ed è il
protagonista, oltre che uno dei personaggi della commedia), non si dà pace e,
volendo cercare di capire il perché del gesto estremo, si mette alla ricerca
del romanzo che questi avrebbe dovuto lasciare inedito e che non si trova più,
tra le poche carte rimaste, che comprendono il suddetto testo teatrale. Carte,
siamo nella Budapest fine anni '90, che è riuscito a sottrarre prima
dell'arrivo della polizia, visto che B. era considerato un autore dissidente.
Il romanzo, sapremo, è stato bruciato dalla moglie di B. secondo i suoi ultimi
desideri, ridotto in cenere come le persone che entravano nei campi di
sterminio, dove lui stesso era rimasto segnato per sempre. B. era addirittura
nato nel dicembre 1944 proprio in una baracca del lager da una prigioniera
politica slovacca. Il passato comune, i personaggi della sua commedia, «non
l'hanno mai nominato e si tratterranno sempre dal nominarlo». […]
Leggete l’articolo cliccando sul link in fondo
 
La recensione:
|