15 Settembre, 2002
Il Piano Regolatore di Zavidovici (Bosnia)
Intesa tra Comune di Cremona,ANCI, Cresme Ricerche S.p.A. e la Municipalità di Zavidovici
 A seguito di alcuni incontri avvenuti tra l’Amministrazione
Comunale, la Municipalità della città bosniaca di Zavidovici ed il Cresme
Ricerche S.p.A., il Comune di Cremona ha aderito al progetto “I Comuni
Italiani per i Comuni Balcanici” inserito nell’ambito della collaborazione
promossa dall’ANCI per dare assistenza a questi ultimi in termini di
formazione e collaborazione. Il campo della collaborazione riguarderà la
pianificazione del territorio in un’ottica di sviluppo locale, in quanto l’Amministrazione
di Zavidovici è alle prese con il lavoro istruttorio del nuovo Piano
Regolatore.
L’obiettivo generale è supportare l’Amministrazione di Zavidovici a
definire le linee guida dello sviluppo economico e territoriale, nonché le
priorità sulla base delle quali orientare le decisioni interne e le risorse che
possono essere attivate sul territorio in una logica di sistema.
Il contributo proposto da Cremona, oltre ad un inquadramento generale e
metodologico, potrebbe sviluppare principalmente tre filoni: fornire consulenza
alla raccolta, razionalizzazione ed interpretazione dei dati e delle
informazioni disponibili e necessarie alla pianificazione, nonché gli strumenti
teorici e le metodologie per il trattamento e l’aggiornamento degli stessi;
fornire assistenza nell’individuazione di linee guida per lo sviluppo locale
anche, se possibile, attraverso un processo di partecipazione; fornire alla
municipalità elementi per “difendersi” dall’eventuale conferma della
previsione del bacino del nuovo piano federale.
La Giunta Comunale ha già dato il proprio assenso per l’istruzione della
pratica che condurrà alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il
Comune di Cremona, l’ANCI, Cresme Ricerche S.p.A. e la Municipalità di
Zavidovici. Questa collaborazione non comporta alcun impegno di spesa da parte
del Comune di Cremona.
Il progetto “I Comuni Italiani per i Comuni Balcanici”, partito nel novembre
2003, è una nuova iniziativa di cooperazione decentrata promossa dall’ANCI e
co-finanziata dal Ministero degli Affari Esteri nel quadro della Legge n.
84/2001 che disciplina le forme di partecipazione italiana al processo di
stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Paesi dell’area balcanica. Si
tratta di un programma integrato di formazione e assistenza tecnica finalizzato
allo scambio di know-how, scambio di esperienze e diffusione di best-practices:
dieci comuni italiani e loro aziende di servizi pubblici collaboreranno con
dieci municipalità balcaniche per l’ammodernamento dei servizi pubblici
locali di base (servizi di rete, raccolta e smaltimento dei rifiuti, gestione
del territorio). Per la gestione delle attività l’ANCI si avvarrà delle
strutture e dell’expertise di EPF (Europrogetti & Finanza S.p.A.),
Cresme (Cresme ricerche S.p.A.), nonché dell’AADL (Associazione delle Agenzie
della Democrazia Locale). Sulla base delle candidature pervenute, sono stae
selezionate dieci “coppie” di enti italiani e balcanici, che firmeranno tra
loro un accordo di collaborazione al fine di definire i reciproci impegni per
tutta la durata delle attività. La fase propriamente operativa consisterà
nella formazione dei funzionari comunali e dei tecnici locali, affinché siano
in grado di individuare priorità di sviluppo territoriale e di programmarne in
autonomia strategie di intervento. All’intervento formativo seguirà l’affiancamento
dei partner italiani: il progetto sosterrà la creazione di dieci unità
tecniche (Municipal Technical Units, MTU), composte dai tecnici delle
amministrazioni locali che, assistiti dagli esperti italiani, prepareranno
dossier progettuali di interesse delle municipalità, da presentare per il
finanziamento ad organismi internazionali o nazionali. Le attività sono
coordinate in loco da un rappresentante del progetto il cui ufficio avrà
sede a Belgrado; l’Unità di gestione del progetto, con sede a Roma presso il
dipartimento Relazioni Internazionali dell’ANCI, si occupa del coordinamento
dei vari gruppi di esperti selezionati all’interno delle singole aziende di
servizi pubblici. Tra i benefici indotti dall’iniziativa per i comuni italiani
e le proprie aziende di servizi pubblici, oltre all’inserimento in un contesto
di internazionalizzazione, nuovo per molti comuni, vi è indubbiamente la
creazione di una corsia preferenziale nei rapporti con le autorità locali
balcaniche per l’imminente processo di privatizzazione delle utilities.
 
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