15 Settembre, 2002
Incontro con l'ing. Roberto Brambilla
Ideatore di una casa sperimelntale a basso impatto ambientale
Circolo culturale “AmbienteScienze”
Venerdì, 6 ottobre 2006, ore 18
Palazzo Cattaneo Ala Ponzone - via Oscasali, 3 - Cremona
Incontro con l’ideatore di una casa sperimentale a basso impatto ambientale.
L’ing. Roberto Brambilla
parlerà sul tema:
“Abitare meglio, risparmiando soldi ed energia, per vivere tutti meglio”
“Ridurre il nostro impatto sul pianeta é il problema dei problemi. Questo però, non implica necessariamente sacrifici e peggior qualità della vita. Ad esempio, è possibile costruire una casa a basso impatto ambientale, risparmiando fino al 70% dei consumi energetici”
Il Circolo culturale “AmbienteScienze” di Cremona, nato per dare il proprio contributo per arginare il processo in atto di degrado ambientale e di compromissione della qualità della vita, da qualche anno, com’è ormai noto a molti, è impegnato a realizzare alte opportunità di riflessione e informazione, spesso in collaborazione con gli enti locali, su varie tematiche, tra le quali le scienze olistiche, il rapporto tra sviluppo economico, rispetto dell’ambiente ed armonico sviluppo della persona.
È in coerenza con queste logiche che il Circolo “AmbienteScienze” presenta un esempio concreto di applicazione della tecnologia finalizzata ad invertire il trend attuale di quel degrado, raggiungendo il triplo obiettivo di mantenere il confort della propria abitazione cui ormai il cittadino del terzo millennio è abituato, di poterne abbattere in modo significativo il costo di gestione, dipendendo questo dall’impegno energetico, di contribuire al contenimento di emissioni di CO2, il maggior responsabile dell’effetto serra e dei devastanti fenomeni atmosferici che oggi dobbiamo periodicamente sopportare.
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Roberto Brambilla, nato nel 1955. Ingegnere, sino al 1999 Segretario Regionale del WWF Lombardia. Dal 1999 al 2001 si è occupato per il WWF Italia di globalizzazione e del problema della diffusione degli Organismi Geneticamente Modificati.
E’ uno dei fondatori del Gruppo Impronta ecologica e sociale di Rete Lilliput col quale si è impegnato nella diffusione del concetto di impronta ecologica, un indicatore che mette in relazione lo stile di vita e le attività economiche di una popolazione con la “quantità di natura” necessaria per sostenerli. In base ai risultati del calcolo dell’impronta ha realizzato in provincia di Milano una ristrutturazione di un vecchio cortile lombardo (1400 mq, 25 abitanti) con lo scopo di dimostrare che è possibile abbattere enormemente l’impatto ambientale nel settore edile migliorando nel contempo la qualità dell’abitare.
A pochi km da Milano, a Concorezzo, una delle cinque zone più inquinate al mondo secondo l’Oms, sorge l’abitazione sostenibile tenacemente voluto da Roberto Brambilla. Un vecchio edificio ristrutturato per dimostrare come sia possibile migliorare il bilancio energetico, facendo attenzione alla sostenibilità economica dell’intera operazione. Tre piani con tre negozi al pianoterra e 10 appartamenti, tutti convertiti al risparmio energetico. «In totale il bilancio energetico è sostanzialmente dimezzato», afferma l’ing Brambilla. Scaldare gli 800 mq adibiti ad abitazioni costa circa 3.300 euro l’anno contro i 9.000 necessari negli appartamenti tradizionali. L’utilizzo di una caldaia centralizzata a pallet da 60 kW alimentata da biomasse rinnovabili. «L’edificio è dotato di 15 mq di pannelli solari con tubi sottovuoto per produrre l’acqua calda sanitaria sufficiente ai bisogni di 30 persone e 48 mq di pannelli fotovoltaici dei quali 30 (3,6 kW picco) servono per l’alimentazione dei servizi dell’edificio come illuminazione delle parti comuni e dell’ascensore». L’ascensore è stato scelto tra i modelli a basso consumo e i restanti 18 mq di pannelli fotovoltaici alimenteranno totalmente uno dei locali al piano terra che diventerà presto un centro per la promozione delle energie rinnovabili. «I rilievi dimostrano che la parte dell’edificio ristrutturata in maniera sostenibile consuma 50 kW/mq per anno contro i 180 di quella ristrutturata in maniera convenzionale. – afferma Brambilla – L’aggravio complessivo introdotto della ristrutturazione ecologica è del 10% e il costo per mq si aggira sui 1.000 euro, Iva compresa».
Isolamento termico, utilizzo di fonti rinnovabili e metodologie intelligenti di utilizzo delle risorse portano a un risparmio di 17 tonnellate l’anno di CO2.
L’acqua. Un sistema di raccolta della pioggia alimenta un serbatoio di 6.000 litri che provvede al fabbisogno degli sciacquoni: tutti rigorosamente a doppio flusso.
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L’applicazione della certificazione “Casa Clima” in Alto Adige ha fatto da battistrada. Nel giro di pochi anni la richiesta di certificati è aumentata esponenzialmente a discapito degli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico, che si stanno deprezzando (www.casaclima.it). Oggi, quella che era una raccomandazione europea recepita in Italia dalla sola Provincia di Bolzano, è diventata legge (192/2005) e dovrà essere applicata entro breve da tutte le amministrazioni. Purché si passi velocemente ai decreti attuativi. «L’attenzione dei media è sulla necessità di adeguare l’offerta, con l’incremento delle importazioni dei gasdotti e con la realizzazione di terminali di rigassificazione. Tutte cose ragionevoli. Ma non bisogna dimenticare le azioni sullo stile di vita e sui consumi. L’energia migliore è quella che si risparmia, o non si consuma» Dichiarazione di Sergio Zabot, direttore del settore energia della Provincia di Bolzano..
 
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