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 Il Punto

15 Settembre, 2002
M ai giovani vanno tutelati? di Gian Carlo Storti
Spiluccando qua e là qualche lettura di libro e giornale , anche on line, ritrovo sempre piu’ spesso notizie che riguardano le iniziative dello Stato e delle comunità locali a tutela della salute dei giovani.

Come si tutelano i giovani?
Spiluccando qua e là qualche lettura  di libro e giornale , anche on line,  ritrovo sempre piu’ spesso notizie che riguardano le iniziative dello Stato e delle comunità locali a tutela della salute dei giovani.
Alcuni esempi…
I divieti.
L’elenco dei divieti  è lunghissimo:
-divieto di drogarsi ( le leggi italiane pur permissive sono categoriche e perseguono anche lo spinellone);
-la birra e gli alcolici sono sempre piu’ vietati in tutti i luoghi ( non solo negli stadi, dove prendersi una bottiglia di vetro in testa non è igienico) ma nelle città, come Bologna ad esempio ecc.;
-divieto di fare baccano di notte , anche d’estate, perché si disturba la quiete pubblica ed i residenti debbono dormire ( vedi il problema di piazza della Pace a Cremona ormai  battezzata “piazzetta movida”) ;
-il telefonino a scuola non si può usare …né per telefonare né per filmare scene erotiche, di primo pelo, né bullate  ecc. da mettere poi su internet;-addirittura una Ministra del Governo Spagnolo vuole vietare anche il solo  bicchiere di vino…ai minorenni per non parlare dei superalcolici;
-l’uso delle pratiche sessuali è poi vitatissimo, tantè che nelle scuole italiane del problema sessuale non se parla proprio;
- e l’elenco potrebbe ancora continuare..
Eppoi vi sono i cosiddetti  consigli sullo stile di vita.
Prima si propagandano i modelli e le modelle quasi trasparenti ed oggi si corre ai ripari invitando i giovani a cibarsi di piu’ per evitare rischi alla salute.
Però , a volte, si mangia troppa carne, troppe patatine fritte, troppe cibarie che sanno di plastica e quindi si invitano i giovani  a consumare secondo la dieta mediterranea.
Insomma uno stress..!!!
Questi giovani sono torturati da modelli consumistici che propagandano tutto ed il contrario di tutto. Basta guardare la televisione con le sue tonnellate di pubblicità che ci rovescia addosso.
Forse al di là di tanti appelli basterebbe offrire ai giovani percorsi tranquilli di vita, di studio e di lavoro.
Si dice che i giovani entrano tardi a confrontarsi con i problemi  della vita. E’verissimo. Però se andiamo a vedere dietro le quinte europee  scopriamo che altri paesi europei erogano contributi ai giovani che escono di casa mentre in Italia, la legge  finanziaria del Governo Prodi, prevedere invece contributi alle famiglie che tengono in casa o giovani apprendisti o studenti universitari.

Come sempre, il bianco ed il nero si mescolano diventando un pessimo colore grigiastro   da far vomitare.
Insomma…ma ci rendiamo conto che rispetto agli altri paesi europei stiamo “ allevando” figlio sotto vetro che avranno grandissime difficoltà ad entrare in contatto con la vita reale e che avranno sempre di piu’ problemi di rapporto e di relazione con i loro simili ?
Mi viene in mente la storia di un giovanissimo ragazzo albanese che a tredici anni è scappato dal suo paese per venire in Italia per farsi una vita, e come dice lui per poter sfamare la famiglia ( una madre vedova ed una sorella minore) che sono rimaste là.
Aveva tredici anni quando ha attraversato il mare adriatico su un gommone per sbarcare nelle puglie. Per poter essere ospitato sul gommone , però , si era venduto un rene ( per 1500 euro) procurandosi così il soldi per il viaggio ( 1000 euro) e per le prime spese.
La prima volta è stato sfortunato . E’ stato beccato quasi subito e rimandato nel suo paese. Ha dovuto faticare di nuovo un anno per racimolare  di nuovo i 1000 euro. Ha fatto di tutto. Probabilmente si anche prostituito con qualche italiano in visita da quelle parti.
E’ di nuovo sbarcato ed ha iniziato il suo calvario di giovane minorenne clandestino.. Il percorso di inserimento è stato lungo. Gli insegnanti che lo hanno seguito , quando era ancora clandestino, dicono di lui che aveva una volontà di ferro, studiava, studiava e studiava non solo per imparare  l’italiano ma anche   per imparare un mestiere..
E’ stato sfruttato come lavoratore minorile in questo paese, qui dietro l’angolo di una strada della  nostra tranquilla cittadina , finchè  diventato maggiorenne ha potuto regolarizzarsi.
Oggi lavora, ha ventitre anni. Ha una macchina, una casa, una ragazza , o forse due.. Paga le tasse ed è un cittadino quasi perfetto.. Magari anche lui spinella, beve qualche birra, usa il telefonino in modo improprio ma è una persona che sta dentro nella vita, che si è costruito un futuro e mantiene la famiglia nel suo paese.
Che dire dunque in conclusione.. Necessita molta  pazienza. Bisogna ascoltare , capire ed evitare anatemi. In fondo la vita è fatta per essere vissuta. Lasciamo ad ogni individuo la possibilità di sapersi destreggiare . Evitiamo cioè sempre di decidere per lui. Gli facciamo del male.

storti@welfareitalia.it
* articolo pubblicato su Il Piccolo, settimanale di Cremona, sabato 3 febbraio 2007

 


       



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