15 Settembre, 2002
La scomparsa di Carlo Ghisolfi
Il ricordo di Gian Carlo Corada e di Giuseppe Torchio
Con un telegramma alla moglie Edda ed alle figlie Nadia ed Ambra, il sindaco di Cremona ed il presidente della Provincia Giuseppe Torchio hanno voluto partecipare al lutto per la dolorosa scomparsa di Carlo Ghisolfi, storica figura di socialista riformista, valente e stimato amministratore pubblico.
"Ho avuto modo di conoscere Strauss - come lo chiamavamo tutti con affetto - sui banchi del Consiglio provinciale, dove lui siedeva da anni, prima come Assessore, poi come Vice Presidente ed a nome del quale aveva ricoperto anche la carica di Presidente della Società di Navigazione Interna" ha detto Corada "e ne ho potuto apprezzare le doti di fortissimo legame alla tradizione socialista ed autonomista, e la notevole capacità di amministratore pubblico. Le sue radici affondavano nella storia dura e difficile del mondo del lavoro cremonese, all'interno del quale aveva iniziato - giovanissimo - la propria azione politica come dirigente della Federbraccianti CGIL, negli anni burrascosi ed indimenticabili del dopoguerra. Questo retaggio non gli era mai venuto meno." conclude il Sindaco "Anche quando serrata fu la polemica all'interno della sinistra, seppe non perdere di vista l'interesse complessivo del mondo del lavoro. Propugnatore deciso delle prime esperienze di centro sinistra e di apertura al nuovo, Carlo Ghisolfi rimarrà figura di riferimento per quanti vogliano proseguire in un'azione riformista che sappia legare il lavoro arduo della quotidianità alla prospettiva alta della promozione sociale e del riscatto dei lavoro".
«Con Carlo Ghisolfi - commenta il presidente dell’Amministrazione Provinciale, Giuseppe Torchio - se ne va un protagonista della vita democratica cremonese degli ultimi sessant’anni. La sua lunga militanza nelle istituzioni, per di più in ruoli ‘strategici’, dimostra quanto tutti i passaggi fondamentali della storia della nostra provincia siano legati alle sue idee ed alla sua opera. Potrei elencare tante conquiste politiche, sociali e civili, portate avanti insieme a Ghisalberti ed a Rebecchi. Il bilancio della sua vita è immensamente positivo, la sua eredità è grande, la sua lezione ancora attuale».
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