15 Settembre, 2002
La provocazione di Pizzetti uno stimolo forte al rinnovamento. di G.C. Storti
Alcuni si attestano a discutere del metodo perdendo di vista i contenuti. In politica valgono i contenuti.
La provocazione di Pizzetti uno stimolo forte
al rinnovamento.
Luciano Pizzetti , nei giorni scorsi, ha
posto alcuni temi che hanno scosso la politica
cremonese.
Alcuni si attestano a discutere del metodo
perdendo di vista i contenuti. In politica
valgono i contenuti.
Le riflessioni politiche di Pizzetti che
ho raccolto sono quattro:
- quella su un tema centrale per i cittadini
del nord Italia e cioè della sicurezza;
- la capacità di ascolto , da parte delle
amministrazioni del centro-sinistra, delle
critiche, delle proposte, delle insoddisfazioni
che provengono dall’elettorato sui vari temi
che quotidianamente interessano i cittadini
che hanno sostenuto nel 2005 sia il Sindaco
Corada che il Presidente Torchio;
- i costi della politica , tema questo lacerante
che allontana i cittadini stessi dalla partecipazione
attiva;
- la qualità del rapporto politico con Rifondazione
Comunista.
Ecco le mie impressioni.
Sulla sicurezza.
Il tema è delicatissimo. Al nord parlare
di sicurezza significa intrecciare questo
tema con quello dell’immigrazione clandestina
o meno. Come evitare che queste problematiche
siano solo appannaggio delle destre ? Credo
mettendo i piedi nel piatto. La realizzazione
della giustizia sociale, di un buon lavoro
a tutti ecc. da soli non garantiscono la
sicurezza. La sicurezza dei cittadini va
anche perseguita con una capacità dello Stato,
delle Amministrazioni Pubbliche di operare
, di agire concretamente. La proposta di
utilizzare Sorrentino va in questa direzione.
Una persona professionalmente competente
ed autorevole che per davvero diverrebbe
un forte punto di riferimento delle Amministrazioni
Locali che potrebbero collaborare a tutto
campo con le strutture dello Stato.
E’ indubbio che l’attuazione di una proposta
di questo calibro toglierebbe per davvero
argomenti alla destra e potrebbe aiutare
lo schieramento di centro-sinistra a parlare
con una parte di quei cittadini che su questi
temi esprimono maggiore ansietà ed insicurezza.
Capacità di ascolto.
Ma il “ palazzo” ascolta il popolo? Il distacco
dai problemi reali dei cittadini sembra per
davvero il tema di oggi. Non si tratta di
essere “ schiavi” del popolo, dei suoi umori,
ma di capire le insoddisfazioni,i bisogni
, le ansie e dare a queste problematiche
risposte. Attenzione però ad ascoltare solo
la parte della popolazione ai margini della
società. Non possono essere i diseredati
i soli soggetti destinatari delle nuove politiche
del welfare o del “ buon governo” . Come
è dimostrato è in corso un “ impoverimento
“ di grandi fette di cittadini che hanno
un lavoro, una casa di abitazione , un’ auto,
un computer ecc. Alcuni enfatizzano il recupero
della “ famiglia” come cellula della società.
Sicuramente abbiamo bisogno di politiche
sociali e produttive che invece ridiano alla
famiglia, allargata, il senso del futuro.
Senso oggi spesso perduto. Certamente i miracoli
non sono nelle facoltà delle amministrazioni
locali, ma sicuramente esse possono su questo
versante offrire nuovi spunti, nuove capacità
e modalità di riflessione. Oggi bisogna investire
sul futuro ed il futuro è rappresentato dalle
problematiche delle giovani generazioni che
sicuramente hanno la consapevolezza di rischiare
di avere meno dei loro padri.
I costi della politica.
Alcune questioni diventano il “ simbolo”
per eccellenza. Il numero degli assessori,
dei consiglieri ecc., al di là delle buone
ragioni professionali ed istituzionali rappresentano
nell’immaginario collettivo il “ negativo”,
quello che non ci dovrebbe essere. E’ questo
un tema nazionale che va affrontato dando
segnali in controtendenza. Si discuta delle
modalità e si trovino le soluzioni adeguate.
Rapporto con Rifondazione Comunista.
E’ il nodo dei nodi di queste colazioni di
centro-sinistra sia a livello nazionale che
locale. Spesso si ha la sensazione che l’agenda
politica sia determinata non dalle problematiche
reali ma dalle scelte ideologiche alle quali
far adeguare la realtà.
Spesso la sensazione è di una situazione
di stallo, a volte di immobilismo. Una coalizione
non può essere bloccata dalla ideologia ma
stimolata dal pragmatismo. E’ forse questo
che manca. Il rapporto con Rifondazione è
oggi necessario. A volte però si ha la sensazione
che mentre la coalizione guarda al futuro,
una parte di essa invece guardi all’indietro
e non sappia rinunciare alla ideologia.
Conclusione provvisoria.
Non sono fra coloro che legge questa iniziativa
politica di Pizzetti come una delegittimazione
sia del Sindaco Corada che del Presidente
Torchio.
La campana che ha annunciato un possibile
scenario drammatico per il centro-sinistra,
è suonata a Crema.
Si tratta oggi di capire i molti perché di
uno sconfitta così sonora. Sicuramente se
la tendenza cremasca fosse confermata per
il 2009 a rischio vi sarebbero molte amministrazioni
locali. E’ bene che un dirigente autorevole
del centro-sinistra , eletto con alcune migliaia
di preferenze, rilanci la discussione e porti
tutti a riflettere. O le coalizioni di centro-sinistra
hanno la capacità di rinnovarsi o diversamente
si perde la partita. E la partita a volte
vale un campionato.
storti@welfareitalia.it
cremona 16 giugno 2007.
 
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