15 Settembre, 2002
Il dibattito in corso sul futuro –ma anche sul presente- delle RSA di D. Villani
Il “problema” anziani, il problema di garantire a chi ha varcato la soglia dei 65 anni una buona cura e una continuità delle cure, non è un impegno che investe solo il mondo delle RSA e quel che ruota intorno alle RSA, ma è un compito che deve impegnarci
Il dibattito in corso sul futuro –ma anche
sul presente- delle RSA ha visto sulle pagine
di “Cronaca” alcuni interessanti contributi,
ai quali vorrei aggiungere il mio come tecnico
(medico). Tralascio gli aspetti finanziari
che naturalmente competono ad altri e che
da altri sono già stati approfonditi. Riprendo
invece due punti già individuati dal lucido
intervento di Storti, guardandoli da un’angolazione
diversa ma complementare.
1) Ridefinizione strategica delle RSA. Se una
ricollocazione delle RSA è necessaria e sta
avvenendo, non è possibile continuare a ignorare
il ruolo dell’ospedale (e giustamente Storti
ci sollecita su questo tema). Se l’acuzie
è l’ambito di intervento elettivo dell’ospedale,
non si può prescindere dal drammatico mutamento
demografico, e cioè dall’invecchiamento della
popolazione. Gli ospedali accolgono, oggi,
una quota molto alta di anziani (circa il
60%): perciò è necessario e non più rimandabile
che essi si attrezzino anche, o forse principalmente,
per l’acuzie e la criticità dell’anziano.
Bisogna dire ad alta voce che l’acuzie dell’anziano
non è quella del giovane-adulto: l’infarto,
l’embolia polmonare, l’addome acuto (e potremmo
continuare a lungo l’elenco) hanno, nell’anziano,
esordio, sintomi, segni, terapie diversi
da quelli del giovane adulto. L’intreccio
inestricabile sanitario-sociale (famiglia,
rete sociale) complica ulteriormente il tutto.
E dunque gli ospedali devono attrezzarsi,
il che, in questa accezione, non significa
acquistare nuovi macchinari e più moderne
tecnologie: significa acquisire cultura geriatrica
e svilupparla nei diversi ambiti (reparti,
pronto soccorso ecc.). Non è realizzabile
un sistema che garantisca continuità di cura
per gli anziani se gli ospedali vengono,
di fatto, lasciati fuori da questo sistema.
2) Il personale. Mi sorprende sempre lo stupore
(scusate il bisticcio di parole) di chi afferma
che il costo del personale incide per l’80%
o più sui costi della cura degli anziani.
Cosa ci si aspettava? Ma è così difficile
capire che il personale è il bene più prezioso
nelle RSA e in generale negli istituti per
anziani ? Che cosa e chi può prendersi cura
di un anziano malato se non un professionista
specificatamente preparato a quel lavoro,
umanamente e tecnicamente dotato per quel
lavoro ? Pensiamo forse che qualche macchina
o in generale la tecnologia possano, in questo
contesto, sostituire il personale ? Il nostro
hardware non è fatto di componenti elettroniche,
ma della preparazione, della cultura, della
sensibilità dei nostri operatori (dal medico
all’ausiliario). Va da sé, occorreranno interventi
per far sì che le nostre aziende non lavorino
in perdita. Certamente però ricorrere a personale
mal pagato e mal preparato, se da un lato farebbe
(forse) quadrare i bilanci, dall’altro sancirebbe
la definitiva sepoltura del sistema di assistenza
agli anziani.
In conclusione. Il “problema” anziani, il
problema di garantire a chi ha varcato la
soglia dei 65 anni una buona cura e una continuità
delle cure, non è un impegno che investe
solo il mondo delle RSA e quel che ruota
intorno alle RSA, ma è un compito che deve
impegnarci tutti: ospedali, medici di medicina
generale, pronto soccorso, unità di cure
intensive, cure palliative. Godere di una
vera assistenza domiciliare è un privilegio
di qualche paese scandinavo o possiamo arrivarci
anche noi ? Sviluppare serie riflessioni
etiche sui nuovi problemi posti dalla popolazione
anziana, è forse una perdita di tempo? E
infine: i vecchi sono una popolazione a parte,
a cui dedicare solo risorse marginali, oppure
i vecchi siamo e saremo noi, tutti noi, compresi
i bambini che oggi stanno nascendo ?
Daniele Villani
direttore dipartimento anziani Fondazione
Sospiro
Cremona 16 settembre 2007
 
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