15 Settembre, 2002
Arci. Serata per i Progetti di Solidarietà Umanitaria con le popolazioni civili in Palestina
"MEDILATINA" Ensemble Multietnico Mediterraneo. Suoni, Canti e Ritmi dei Popoli del Mediterraneo
Arci. Serata per i Progetti di Solidarietà
Umanitaria con le popolazioni civili in
Palestina
"MEDILATINA" Ensemble Multietnico
Mediterraneo. Suoni, Canti e Ritmi dei Popoli
del Mediterraneo
SABATO 24 GENNAIO @ CENTRO ARCI
SOS GAZA! CONCERTO PER LA PACE IN MEDIORIENTE
"MEDILATINA" Ensemble Multietnico
Mediterraneo
Suoni, Canti e Ritmi dei Popoli del Mediterraneo
Serata per i Progetti di Solidarietà Umanitaria
con le popolazioni civili in
Palestina
Anche un Concerto "per la pace in Medioriente":
sabato 24 gennaio dalle ore
21:30 al Centro Arci di Via Speciano, una
performance di musica popolare
contemporanea, perchè la musica è linguaggio
universale di incontro,
confronto, scambio reciproco.
Sullo storico palco dell'associazione di
promozione sociale si esibiranno i
"Medilatina" affermato Ensemble
Multietnico Mediterraneo diretto da
Gianfranco Narraci, ricercatore e sperimentatore,
autentico maestro della
tradizione musicale della "chitarra
battente". Un intenso spettacolo di
suoni, ritmi e canti dei popoli del "Mediterraneo
Mare di Pace", intreccio
di culture e crocevia di genti.
La serata, che si articolerà con interventi
musicali, testimonianze e
immagini, intende promuovere i progetti di
solidarietà umanitaria e
cooperazione internazionale organizzati dall'Arci
con la Società Civle
Palestinese a favore delle popolazioni vittime
della guerra nella striscia
di Gaza.
Come sempre, l'ingresso è libero con tessera
Arci 2009 (la quota associativa
annuale è di 10 euro).
Presentazione del gruppo
MEDILATINA è un viaggio che inizia nel 2004
ma che in realtà esiste da "sempre",
attraversando tempo e luoghi con suoni, parole
e colori.
"...Sensazione unica, quando la musica
ti prende anche l'anima..."
è una frase che abbiamo preso in prestito
dal repertorio di Pino Daniele,
nella quale ci riconosciamo pienamente.
La nostra musica è libera da schemi predeterminati
e concetti metrici;
si tratta di un ondeggiante flusso di coscienza
che racconta storie quotidiane,
intrecciate con la magia del mondo dei sogni.
Le parole si uniscono a una musica che è
macchiata di "latinità" del sud
come di un peccato originale.
Il respiro del racconto è sostenuto da un
ritmo pervaso di suoni mediterranei, accenni
arabi,
un ritmo che inevitabilmente è colorato con
le metriche del rock, ma anche del jazz.
Tuttavia è forte il riferimento alla tradizione
del canto popolare e della canzone d'autore,
con uno sguardo verso i ritmi dei popoli
millenari del Mare Mediterraneo.
Il progetto nasce da questo intreccio nella
grande piazza del "Mare Nostrum",
aperto alle contaminazioni popolari globali
che sanno di rumba, calypso, samba e reggae...
Serata di solidarietà con tutte le vittime
della guerra
Campagna Straordinaria per i Progetti di
Aiuto Umanitario
Diplomazia Popolare
Cooperazione Internazionale
promossi dall'Arci con le organizzazioni
della Società Civile Palestinese
Testimonianze - Informazioni - Immagini
Per far fronte all'emergenza socio-sanitaria
che queste nuove settimane di guerra hanno
molto aggravato, Arci lancia una campagna
di raccolta fondi a sostegno della società
civile palestinese impegnata nell'aiuto alle
popolazioni civili.
Con i fondi raccolti, Arci sosterrà lo sforzo
del REC (Remedial Education Center), con
cui collabora da diversi anni nella fornitura
di servizi e strumenti ai bambini e ai ragazzi
palestinesi della Striscia di Gaza, con l'obiettivo
di combattere l'isolamento in cui sono costretti
e cercare di garantire un livello minimo
di normalità per le giovani generazioni,
nell'assistenza a quei minori che sono le
principali vittime del conflitto e di questa
nuova ondata di violenza.
Ad oggi il nuovo attacco ha provocato più
di 1.500 morti tra cui più di 400 minori,
che come in ogni altra guerra, sono le prime
vittime dirette e indirette della violenza.
Anche tu puoi aiutarci a sostenerli, versando
anche un piccolo contributo a:
ARCI CULTURA E SVILUPPO
CAMPAGNA ATTIVARCI
CAUSALE - EMERGENZA GAZA
Banca Popolare Etica
IBAN IT96 N050 1803 2000 0000 0508 080
--------------------------------
scheda di presentazione
IL REMEDIAL EDUCATION CENTER (REC) - GAZA
Il Remedial Education Center (REC) è una
ONG palestinese nata nel 1993 che rivolge
il suo operato a bambini con situazioni problematiche
ed attualmente conta circa 500 iscritti.
I minori provengono da famiglie che, oltre
a dover fronteggiare ogni giorno le criticità
della situazione contingente, si trovano
in condizioni di particolare povertà e disagio,
hanno problemi di socializzazione, chiusura,
esagerata timidezza, difficoltà di concentrazione
e apprendimento con conseguente caduta della
rendita scolastica, fobie, incubi ed enuresi
notturne.
Gli operatori del REC sono uomini e donne
palestinesi supportati, in maniera occasionale
da Volontari provenienti soprattutto dai
paesi Europei, legati a progetti i cooperazione
internazionale. Le attività vengo portate
avanti grazie a contributi finanziari provenienti
per lo più dai paesi occidentali e tramite
gli affidi a distanza.
Il REC opera in una struttura a tre piani
in cui ci sono aule didattiche, laboratori
vari, un teatrino, aule per il recupero dei
disabili.
I REC persegue da sempre una politica innovativa
e controcorrente se si considera il luogo
in cui viene attuata e che gli operatori
che ci lavorano sono anch'essi palestinesi.
I bambini e le bambine infatti, svolgono
collettivamente ogni attività e le classi
formate da non più di 20 bambini comprendono
alcuni portatori di handicap. Il recupero
psichico e fisico dei disabili è infatti
un'altra tipicità del REC che li segue grazie
ad un gruppo di psicologi ed operatori qualificati
in un paese in cui sarebbero lasciati a loro
stessi senza supporto.
Tra le attività del Centro possiamo inoltre
evidenziare quelle didattico-educative di
sostegno alla scolarità, quelle ricreazionali,
i programmi di guida e supporto alle famiglie,
quelli di ricerca e sviluppo, i laboratori
musicali, i programmi di sostegno alle madri.
In particolare si realizzano programmi di
educazione personale vera e propria, attraverso
la cura all'igiene individuale, dell'alimentazione,
di educazione al linguaggio ed alla non violenza
nelle relazioni interpersonali.
Attraverso programmi annuali inoltre, avvalendosi
della collaborazione di Associazioni estere,
il REC organizza campi estivi in paesi Europei
(Summer Camp). Alcuni bambini che versano
in situazioni di particolare disagio psichico
e comportamentale, vengono quindi inseriti
in un programma semestrale che serve a prepararli
psicologicamente ad affrontare l'impatto
con una realtà, quella occidentale, molto
diversa dalla loro.
In Europa quindi i bambini acquisiscono la
consapevolezza dell'esistenza di una realtà
differente che li porta a confrontarsi con
i coetanei occidentali e ad aumentare la
propria autostima e conoscenza delle proprie
potenzialità.
Percorso progettuale ARCS-ARCI / REC
Attraverso programmi annuali e avvalendosi
della collaborazione di Associazioni estere,
il REC organizza campi estivi in paesi Europei
(Summer Camp). Alcuni bambini che versano
in situazioni di particolare disagio psichico
e comportamentale, vengono inseriti in un
programma che serve a prepararli psicologicamente
ad affrontare l'impatto con una realtà, quella
occidentale, molto diversa dalla loro. In
Europa quindi i bambini acquisiscono la consapevolezza
dell'esistenza di una realtà differente che
li porta a confrontarsi con i coetanei occidentali
e ad aumentare la propria autostima e conoscenza
delle proprie potenzialità. Negli ultimi
anni, l'ARCS Arci Cultura e Sviluppo, Ong
del sistema Arci, in collaborazione con l'Arci
Puglia, ha gestito i Summer Camp del REC
nella Città di Grottaglie stringendo così
i rapporti di collaborazione con il REC e
facendosi promotore di campagne di finanziamento
insieme ad alcune Associazioni Laziali e
Lombarde e con il coinvolgimento degli Enti
locali.
Prima della chiusura della striscia di Gaza,
che ha di fatto bloccato la possibilità di
continuare a sviluppare le attività, la sede
del REC è stata visitata dalla delegazione
nazionale dell'ARCI giunta in Palestina con
l'obiettivo di espandere la conoscenza riguardo
alla situazione politico-sociale della Palestina
e dei suoi rapporti con lo stato Israeliano.
Tale rapporto ha portato alla promozione
di un progetto dal titolo "Giochi di
Pace" che aveva come obiettivo generale
"sostenere e promuovere i diritti umani
dell'individuo attraverso l'incontro, le
relazioni e l'alleanza fra popoli e culture;
veicolare e condividere esperienze individuali
e collettive circa i temi della partecipazione
diretta dei giovani e degli adulti alla realizzazione
di percorsi di crescita sociale e culturale
delle comunità; favorire l'interscambio culturale;
difendere e promuovere i diritti dei bambini
garantiti dalle convenzioni internazionali".
La chiusura della Striscia di Gaza da parte
di Israele e il riacuirsi del conflitto hanno
costretto, nell'ultimo anno, a sospendere
le attività progettuali programmate, mentre
in questa fase vi è urgenza di affrontare
la tragica situazione creata dalla nuova
situazione di emergenza causata dal conflitto.
TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI ! SEMPRE
E DAPPERTUTTO !
Anche a Cremona,
rinnoviamo l'Appello alla mobilitazione al
popolo della pace
alle organizzazioni della società civile,
alle reti e ai movimenti sociali
agli enti e alle istituzioni locali, alla
comunità cremonese...
Guardiamo con sollievo alla tregua di Gaza,
e ci chiediamo se reggerà, se potrà preparare
il terreno a una vera pace.
Ora che le armi tacciono, guai a dimenticare
l'orrore che abbiamo visto.
Non possiamo venir meno all'impegno: è ora
che c'è bisogno di un nuovo grande movimento
pacifista per dare forza e coraggio alla
politica.
Le manifestazioni di sabato scorso sono state
partecipate e propositive, diverse nelle
piattaforme ma rispettose l'una dell'altra
e unite dal bisogno di trovare il filo di
un discorso comune.
Eppure la distanza che separava l'arcipelago
pacifista ad Assisi e le comunità arabe a
Roma è un problema per tutti, di cui dobbiamo
farci carico costruendo ponti al dialogo
fra le culture e rifiutando la logica delle
contrapposizioni.
C'è già chi versa odio a piene mani sul conflitto
mediorientale, trasformandolo nella prova
generale dello scontro di civiltà.
La guerra di Israele aumenterà il rancore
e l'estremismo anziché indebolirli, e per
ogni morto di Gaza nasceranno altri kamikaze.
Dobbiamo fermare questa spirale della follia.
Purtroppo il fondamentalismo ha molti sponsor,
anche in Europa e in Italia. A cominciare
dal nostro governo, ostinato sostenitore
della guerra al punto di censurare l'informazione
per nasconderne gli effetti e negare l'evidenza
di massacri che tutto l'Occidente ha biasimato.
D'altra parte l'ossessione anti-islamica
trasuda da ogni atto di questo governo: dalle
vessazioni degli immigrati con l'ennesimo
balzello sui permessi di soggiorno all'idea
cretina di impedirgli di pregare nella loro
lingua. Sull'Islam la destra scherza col
fuoco e alimenta tensioni pericolose quando
si dovrebbe cercare il dialogo e la convivenza
fra culture e religioni.
Tocca a noi, uniti e diversi, camminare un'altra
strada, continuare a costruire un altro Mondo
possibile.
a.. per la stabilizzazione della tregua e
il consolidamento del cessate il fuoco;
b.. per impedire ogni ulteriore escalation
militare a Gaza e in tutto il Medioriente;
c.. per l'interruzione dell'assedio di Gaza
e il soccorso umanitario alle vittime civili;
d.. per chiedere al Governo Italiano e all'Unione
Europea l'immediata assunzione di nuove iniziative
dirette per fermare la guerra;
e.. per chiedere alle Nazioni Unite e alla
Comunità Internazionale una mobilitazione
concreta e autorevole per proteggere le popolazioni
civili, fermare la guerra e ristabilire il
diritto internazionale;
f.. per la pace nella giustizia in Medioriente,
due popoli due stati, con il ritiro israeliano
dai Territori Occupati nel 1967: vita terra
libertà per il popolo palestinese con la
piena costituzione dello Stato di Palestina;
sicurezza per il popolo israeliano con il
pieno riconoscimento dello Stato di Israele
 
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