15 Settembre, 2002
La scomparsa di Frei Rovílio Costa, storico dell'emigrazione di origine cremonese
Questi i titoli del giornale "Zero Hora" che annunciano la morte di Fra' Rovilio Costa.
La scomparsa di Frei Rovílio Costa, storico
dell'emigrazione di origine
cremonese.
Questi i titoli del giornale "Zero Hora"
che annunciano la morte di Fra'
Rovilio Costa. " Amigos de Frei Rovílio
lamentam sua morte. É uma grande
perda, de um intelectual, grande e talentosíssimo
editor. Morreu neste
sábado em Porto Alegre o Frei Rovílio Costa,
74 anos. Ele se destacou como
editor, escritor e professor. O velório começou
às 14h deste sábado no
Convento dos Capuchinhos (Rua Paulino Chaves,
291, Bairro Santo Antônio). Os
momentos finais da cerimônia de enterro de
frei Rovílio Costa foram marcados
por aplausos. O trajeto de cem metros entre
a igreja Santo Antônio e a
Capela Memorial dos Freis Capuchinhos foi
entoado por homenagens. O corpo de
frei Rovílio foi enterrado às 11h25min."
Ho avuto modo di conoscerlo nel viaggio fatto
in Brasile nel gennaio scorso,
ed ora leggendo la notizia della sua morte
sono rimasto profondamente
addolorato. Con la morte di Fra Rovilio Costa
scompare uno dei pilastri
della storia dell'emigrazione in Brasile.
Una fonte inesauribile che nel
corso degli anni ha arricchito con le sue
pubblicazioni le conoscenze sui
popoli che emigrando hanno dato vita all'odierno
Brasile. Un ricercatore
serio e profondo al servizio della conoscenza
e della fede. Si perchè
Rovilio Costa oltre che essere un prestigioso
ricercatore era un frate
cappuccino.
Frei Rovilio Costa era nato a Veranopolis,
Rio Grande do Sul nel 1934,
Francescano cappuccino, sacerdote dal 1960,
dal 1968 risiede a Porto Alegre
dove è stato Professore nella Facoltà di
Educazione nell'Università Federale
Di Rio Grande do Sul. Membro del Consiglio
di Stato della cultura libero
docente in Antropologia Culturale. Ha creato
nel 1973 la collana editoriale
EST. Cittadino onorario di numerose città
e membro di prestigiosi istituti
letterari e culturali. Ufficiale dell'Ordine
al Merito della Repubblica
Italiana .
Pietro Liberati
Nel febbraio scorso una delegazione dell'AMM
incontrò Padre Rovilio
Costa,mantovano-cremonese.
Una mattinata di sole splendida dopo aver
attraversato tutta la città
arriviamo in un viale non molto grande in
leggera salita, con alberelli
stracolmi di fiori e foglie. Ad accoglierci
Marilene Dorneles,
collaboratrice e nipote di fra' Rovilio che
ci accompagna verso l'ingresso.
Apre la porta e ci invita a salire in un'altro
mondo ...
Una scala poco illuminata porta ai piani
superiori, è occupata per i due
terzi da libri, tra il profumo della carta
che solo le biblioteche hanno,
saliamo in fila indiana in questo spazio
angusto La libreria trattendo il
respiro per timore di vedere le pile di libri
accatastate fino alla volta,
rovinarci addosso. Al piano superiore, stesso
spettacolo, una sala di
cospicue dimensioni occupata all'ottanta
per cento di libri di tutte le
dimensioni e foggie, con copertine colorate,
a volte anonime, altre
sgargianti, volumi e volumi accatastati secondo
un disordine logico che solo
chi gestisce questa libreria conosce. Fra'
Rovilio Costa ci accoglie
salutandoci nel suo taliano che conquista.
Alto, slanciato, affabile con uno
sguardo indagatore, dopo i convenevoli di
rito sollecitato dal presidente
Marconcini ci racconta della sua famiglia.
Suo padre era di origine
cremonese-mantovano dato che proveniva da
una frazione sitauata a cavallo
tra le due provincie, mentre la mamma era
d'origine trevisana. Ci dice anche
senza mezzi termini l'accoglienza non proprio
amichevole avuta mentre
cercava documenti e informazioni dei suoi
antenati nella zona a confine tra
Mantova e Cremona. Parla sciolto a volte
si ferma come a soppesare le
parole. A volte mentre parla inserisce aneddoti
e battute a volte pungenti a
volte scherzose per poi riprendere seriamente
il filo logico del discorso.
Ci racconta che durante il suo apostolato,
fin da giovanissimo ha iniziato a
raccogliere i fatti, le storie, i nomi che
gli anziani erano soliti
ricordare, appunti presi e poi sviluppati
che non trovavano però mai un
editore disposto a pubblicarli. Da questo
inizio incerto, seguito da studi,
approfondimenti e ricerche è nata la sua
conoscenza che unita ad un'arguzia
intellettiva gli ha permesso di creare l'impresa
editoriale EST che ha oggi
all'attivo quasi 3000 titoli, in gran parte
legati alle vicende
dell'emigrazione ed è il maggiore editore
dello Stato. Un patrimonio di
conoscenza non indifferente che grazie all'opera
di fra' Rovilio è venuto
alla luce ed è disponibile per coloro che
cercano le proprie origini. Non
solo italiani, che qui in Rio Grande do Sul
sono la maggioranza, ma anche
tedeschi, polacchi, russi e altre etnie di
minor consistenza numerica sono
comprese nei testi, senza nessuna preclusione.
Il progetto che fra' Rovilio
con l'editoriale EST si è prefisso è quello
di pubblicare i dati di tutte le
etnie presenti nello Stato e in tutto il
Brasile. libriBasta sfogliare un
libro preso a caso per comprenderne l'importanza,
nomi, provenienza,
tipologia e qualsiasi altra notizia utile
a ripercorrere a ritroso la storia
degli abitanti di quelli che all'inizio erano
semplici agglomerati di case e
che oggi sono città. La stragrande maggioranza
delle prefetture (comuni)
dello Stato ha un libro sulle proprie origini,
sui pionieri che hanno
iniziato, vissuto, e sviluppato quella comunità
e tutto questo è stato
possibile grazie all'esempio e all'infaticabile
opera di ricerca di fra'
Rovilio Costa.
Sempre sollecitato da Marconcini ci fornisce
a memoria alcuni dati sulla
presenza italiana in Brasile ci avverte che
sono abbastanza reali anche se
in qualche caso le stime ufficiali non concordano,
conoscendo il suo operato
non abbiamo dubbi! Dunque a fronte di una
popolazione odierna Fra Rovilio e
Padre Corsoin Brasile di 182 milioni di abitanti,
visto che a partire dal
1875 ha accolto non meno di 1 milione e 200
mila italiani è logico affermare
per difetto che i discendenti di oggi arrivino
a 25 milioni di individui.
Nello stato di Rio Grande do Sul ci sono
oggi circa 11 milioni di abitanti e
calcolando che sono arrivati tra gli 80 e
100 mila italiani abbiamo
calcolato che oggi ci sono tra i 2,5 -3 milioni
di discendenti d'origine
italiana. In questo stato l'emigrante ha
visto avverarsi il sogno di
possedere la terra e molti discendenti nel
corso del '900 si spostarono in
altri stati quali Santa Catarina, Paranà,
Goiàse Mato Grosso dove vi era
offerta di terre, altrimenti i discendenti
in Rio Grande do Sul sarebbero
molti di più .
Lo stato di San Paolo ha circa 38 milioni
d'abitanti e tra il 1890 e il 1929
ha accolto circa 2 milioni d'immigrati di
diversa provenienza, così
suddivisi: un terzo circa (695 mila) italiani
; 375 mila spagnoli 364 mila
portoghesi. Nel 1911 secondo quando afferma
Enrico Ferri nel libro "L'Italia
e l'America meridionale" la metà della
popolazione della città di San Paolo
era italiana. Secondo quando scritto nel
bollettino del dipartimento
dellemigrazione di San Paolo nel 1952 tra
il 1879 e il 1951 entrarono a San
Paolo 968 mila italiani il 38% del totale.
Altre fonti, parlano di 1,5 - 2
milioni ma sono esagerate secondo me. Un'altro
gruppo di ricercatori parla
che tra il 1875 e il 1914 sarebbero entrati
a San Paolo 1,2 milioni di
italiani . Quindi oggi dovremmo avere circa
20 milioni di discendenti . Per
gli altri stati gli arrivi tra il 1876 e
il 1914 : Santa Catarina (oggi 5,6
milioni di abitanti) 30 mila italiani ; Paranà
(oggi 10 milioni di abitanti
) 20 mila italiani; Espirito Santo (oggi
3,3 milioni di abitanti) 50 mila
italiani ; Minas Geiras (oggi 19 milioni
di abitanti ) 47 mila italiani.
Alla domanda sull'emigrazione mantovana,
scuote la testa e dice, i mantovani
non erano molto considerati, erano una minoranza
e presto sono stati
inglobati nelle etnie prevalenti.
Riusciamo a fatica a scegliere una trentina
di libri tra quelli più
interessanti, giusto 22 chili di importantissimi
fogli di carta da inserire
nel bagaglio, di più non è permesso dalla
compagnia aerea, prima di
congedarci a malincuore da questo tempio
di conoscenza dedicato
all'emigrazione. Un abbraccio e una vigorosa
stretta di mano mentre un gatto
nero fa capolino e poi saltella tra i libri
e il frate con un sorriso ci
dice: anche Obama vi saluta ! Fuori splende
il sole e già sembra di aver
cambiato epoca, paese, vita... Mentre il
taxi ci riporta al caos della città
un ultimo sguardo alla figura che ci saluta
con la mano e gia iniziano i
rimpianti di non avere un tempo maggiore
per poter fare le molteplici
domande che ci sono restate dentro.
A casa, leggendo il libro che gentilmente
mi ha regalato con dedica tutta
speciale che recita : "Pietro te pol
esser el Pietro dea cultura Taliana
come San Pietro ze la rocia dea Cesa"
voglio trascrivere uno stralcio, parte
dell'intervista rilasciata da fra' Rovilio
a Ivette Brandalise per FM
Cultura in occasione della Fiera del libro
di Porto Alegre nel Corso Rovilio
Dorneles2005 di cui era il direttore. Nelle
sue domande la giornalista
ripercorre le tappe della vita di Fra' Rovilio,
dall'infanzia fino ad oggi e
tra le altre cose gli ha chiesto se aveva
avuto una fidanzata , al che il
frate ha risposto: "avevo una pretendente
ma nulla di più anche perchè a 12
anni sono entrato in Seminario - poi aggiunge-
quando ero professore della
Facoltà di Educazione UFRGS senza che io
abbia fatto nulla per incoraggiarla
c'era una pretendente che si è presentata
a me dicendo : 'Questa è l'ultima
proposta ' - al che io risposi- Hei e qual'è
stata la prima ? - lei rispose:
'il mio sogno è sposarmi con te!' - qui il
frate fa una confidenza alla
giornalista e dice: e tu Ivete, sai che era
una ragazza spettacolare - poi
la risposta data alla ragazza: Se decidessi
di sposarmi, la mia donna ideale
saresti tu perchè non c'è un'altra alunna
come te - 'Ma allora perchè mi
dice no, professore ?'- aggiunse lei.- Perchè
io sono un uomo molto ricco e
tu vuoi sposarti con me che ho molti più
anni di te, per impossessarti dei
miei beni - 'Ma quali proprietà possiedi'
- rispose la ragazza - Casualmente
ieri ho trovato i nomi di più di 1300 ragazze
che sono state mie allieve,
tutte mie amiche, se ascolto te, perdo queste
1300 amiche. Tu mi priveresti
del mio maggior bene !! E così è stato. Oggi
siamo ancora grandi amici. Ho
celebrato il suo matrimonio e battezzato
i suoi quattro figli, di tanto in
tanto lei e il marito vengono a messa e facciamo
quattro risate ricordando
il passato. Questo credo basti a far capire
cosa e chi sia fra' Rovilio
Costa.
Frei Rovilio Costa nasce a Veranopolis, Rio
Grande do Sul nel 1934,
Francescano cappuccino, sacerdote dal 1960,
dal 1968 risiede a Porto Alegre
dove è stato Professore nella Facoltà di
Educazione nell'Università Federale
Di Rio Grande do Sul. Membro del Consiglio
di Stato della cultura libero
docente in Antropologia Culturale. Ha creato
nel 1973 la collana editoriale
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