15 Settembre, 2002
La leggenda di Zanen de la Bala, eroe cremonese
In epoca medievale, Cremona era sottoposta al dominio del Sacro Romano Impero e pagava ogni anno all’imperatore una tassa consistente in una palla d’oro di cinque chili.
La leggenda di Zanen de la Bala, eroe cremonese
In epoca medievale, Cremona era sottoposta
al dominio del Sacro Romano Impero e pagava
ogni anno all’imperatore una tassa consistente
in una palla d’oro di cinque chili.
Per liberare la città da questo tributo,
i cremonesi delegarono come loro rappresentante
un giovane gonfaloniere maggiore della città
di nome Giovanni Baldesio, a combattere contro
il figlio dell’imperatore Enrico IV per emancipare
la città.. In caso di vittoria del giovane
cremonese, la città sarebbe stata liberata
dall’onere. Così avvenne e l’imperatore lasciò
libera Cremona che, nel giro di qualche anno,
divenne libero comune. I cremonesi, come
riconoscimento, diedere in sposa a Giovanni
la bella e giovane Berta de Zoli che gli
portò in dote ricche proprietà terriere.
La storia di Giovanni Baldesio detto popolarmente
Zanen de la bala, è ancor oggi ricordata
dall'emblema di Cremona conservato sotto
il portico della Loggia dei Militi e dal
simbolo che compare nello stemma comunale:
un braccio con la palla e la scritta “fortitudo
mea in brachio”.
L'emblema di Cremona conservato sotto la
Loggia dei Militi dà l'occasione per riportare
due leggende legate alle origini della città:
una più antica che ritiene Ercole il mitico
fondatore di Cremona (ai lati dell'emblema
si osservano infatti due statue del mitico
eroe), l'altra legata a Giovanni Baldesio,
eroe cremonese dell'undicesimo secolo. Si
narra infatti che in quel periodo Cremona
dovessa pagare ogni anno all'imperatore del
Sacro Romano Impero, del cui dominio faceva
parte, una tassa consistente in una palla
d'oro di cinque chili. Per liberare la città
da questo tributo, i cremonesi delegarono
come loro rappresentante un giovane gonfaloniere
della città, di nome Giovanni Baldesio, a
combattere contro il figlio dell'imperatore
Enrico IV. In caso di vittoria del giovane
cremonese la città sarebbe stata libera dall'onere.
Così avvenne e l'imperatore lasciò libera
Cremona che, nel giro di qualche anno, divenne
libero comune.
I Cremonesi, come riconoscimento, diedero
in sposa a Giovanni la bella e giovane Berta
de Zoli che gli portò in dote ricche proprietà
terriere. La storia di Giovanni Baldesio,
detto popolarmente Zanen de la bala, è ancor
oggi ricordata dal simbolo che compare nell'emblema
dello stemma comunale: un braccio con la
palla e la scritta "Fortitudo mea in
brachio".
LA BALLATA DI ZANEEN DE LA BALA
Era Giovanni un giovane forte, gagliardo,
il bell'uomo che piace a ogni donna,
alle sposine col marito stanco: insomma un
fusto che faceva effetto
Illililà, illililè Giovanni Baldesio cantiamo
perchè
Illililè, illililà Cremona il suo nome mai
scorderà!
Questo ragazzo aveva tutto, combinazione
anche una zia badessa
che al fine di togliergli la tentazione lo
mise ben presto in convento coi frati
Illililà, illililè non potete rinchiudere
uno come me
Illililè, illililà Giovanni tra poco di qui
fuggirà!
Una sera d'accordo coi suoi amici che con
un cavallo bardato da fiera
passano sotto al nostro convento, un fischio
e Giovanni capisce il momento
e con un balzo salta di sotto la dove c'era
appostato il cavallo
svelto in groppa e vi saluto, via dal convento,
via come il vento
Illililà, illililè la tua città ha bisogno
di te
Illililè, illililà presto un campione diventerà!
Svelto di mano, intelligente, assai coraggioso
e buono di cuore
questo ragazzo stampo di Cremona, il principe
Enrico si appresta a sfidare
armati di lancia, di mazza e di spada i due
campioni a porta Mosa
e fuori dalle mura con trepidazione urlando
guardavan tutti i cremonesi
Illililà, illililè fagl vedere contiam su
di te
Illililè, illililà non pagheremo più tasse
al suo papà!
Un gran pasticcio, una gran confusione, un
rumore da matti che fa impressione
con una rosa sulla corazza, era un regalo
della sua Berta
Zanéen guardava il nemico imponente vestito
di ferro tedesco lucente
dipinta di fresco una bella armatura, dentro
comincia a sentir la paura
Illililà, illililè giù da cavallo il figlio
del re
Illililè, illililà nelle mani hai destino
della tua città!
Eccolo il suono inizia il duello, Zanéen
si volta ma è chiuso il cancello
"Aiuto signore sono disperato perdonami
il male compiuto in passato!"
poi d'improvviso un coro si sente: "Forza
Cremona!" grida tutta la gente
sente nel corpo una nuova forza è ora di
dare alla storia una svolta
Illililà, illililè inizia ad attaccare l'erede
del re
Illililè, illililà sai che la forza non ti
mancherà!
Una speronata, un gran polverone e poi di
una botta si distingue il rumore
il sole brucia sul grande silenzio, cent'anni
che scorrono in un solo momento
tace la gente, poi…l'entusiasmo, il principe
giace immobile a terra
e sul suo petto il piede di Zanéen e la vittoria
tanto sospirata
Illililà, illililè la vittoria del popolo
cremonese
Illililè, illililà ora il nemico si ritirerà!
In piazza del duomo festa per un mese, fa
caldo e il vino cola dalle botti
tanto che ormai sono tutti ubriachi festeggiando
l'eroe che li ha liberati
Illililà, illililè Zanéen de la Bala cantiamo
perchè
Illililè, illililà Cremona il suo nome mai
scorderà!
red/gcst
cr 7 novembre 2009
 
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