15 Settembre, 2002
Quote latte: il TAR del Lazio respinge i ricorsi.
Coldiretti Cremona: “Le multe vanno pagate. Un altro passo nel segno della legalità”
QUOTE LATTE: IL TAR LAZIO RESPINGE I RICORSI
Coldiretti Cremona: “Le multe vanno pagate.
Un altro passo nel segno della legalità”
“Finalmente giustizia è fatta. Il Tar del
Lazio è entrato nel merito dei ricorsi presentati
da centinaia di allevatori nei mesi scorsi
che impugnavano le intimazioni di pagamento
sul debito esigibile ‘quote latte’ delle
campagne pregresse ai sensi della legge 33/2009,
respingendo ogni motivazione di sospensione
e annullamento delle imputazioni di prelievo.
Adesso, anche queste centinaia di allevatori
dovranno decidere se continuare a rimanere
nell’illegalità oppure aderire al piano di
rateizzazione previsto dalla legge 33. Ulteriori
appigli per non pagare le multe maturate
nelle campagne pregresse non ce ne sono più.
Consideriamo questo un atto di giustizia
resa a tutti quegli allevatori che fino ad
ora, con grandi sacrifici, hanno sempre rispettato
la normativa, e si sono adeguati a pagare
le eventuali multe maturate nelle campagne
antecedenti il 2003 regolarizzando la loro
posizione versando annualmente le rate”.
Pietro Scolari, Responsabile provinciale
dell’Ufficio Economico Coldiretti Cremona,
commenta così la pubblicazione delle prime
sentenze del Tar del Lazio (reperibili sul
sito internet www.giustizia-amministrativa.it)
sui circa 30 ricorsi con i quali si impugnavano
le comunicazioni AGEA finalizzate al versamento
e alla rateizzazione del prelievo supplementare
ai sensi della legge n. 33 del 2009.
“Per Coldiretti quello avvenuto è un importante,
ulteriore passo avanti nel segno della legalità
– prosegue Scolari –. Siamo stati l’unica
Organizzazione sindacale a costituirci in
giudizio, insieme ad Agea, nei principali
ricorsi proposti dai Cobas per chiederne
il rigetto, facendo presente l’infondatezza
dei motivi prospettati e la distorsione concorrenziale
che il contenzioso andava a produrre nei
confronti dei produttori in regola, anche
per effetto della prolungata sospensione
delle procedure di recupero dei debiti. Come
sempre Coldiretti sostiene non solo a parole
le proprie idee, ma fa azioni concrete, mettendoci
la faccia, per raggiungere gli obiettivi,
a differenza di altri che, primi nel lamentarsi,
si limitano ad aspettare l’evolversi degli
eventi senza far nulla”.
Le sentenze sinora note hanno respinto -
sottolinea la Coldiretti - tutte le impugnative,
con l’eccezione di una quota marginale, relativa,
in particolare, a pochissimi ricorrenti tenuti
al pagamento del prelievo dovuto per le annate
dal 1995/1996 al 1997/1998, per i quali gli
interessi sul capitale dovranno essere rideterminati
con decorrenza dalla comunicazione del prelievo.
Le decisioni pubblicate dal Tar del Lazio
rappresentano un motivo di grande soddisfazione
per Coldiretti, in quanto:
a) la partecipazione al giudizio di Coldiretti,
dove avvenuta, è stata ammessa proprio in
quanto “finalizzata a garantire il corretto
gioco della concorrenza tra gli operatori
del settore”;
b) l’eccezionale rapidità con la quale nel
giro di pochi mesi il Tar ha affrontato,
e risolto, un contenzioso di notevoli dimensioni
corrisponde in pieno alla esigenza, ampiamente
evidenziata da Coldiretti in giudizio, di
evitare una prolungata sospensione delle
procedure di recupero dei debiti, suscettibile
di danneggiare gravemente la fiducia nelle
istituzioni da parte dei produttori in regola;
c) la richiesta di Coldiretti di rigetto
delle impugnazioni è stata integralmente
accolta dal Tar a conferma della correttezza
della posizione assunta in giudizio.
“In definitiva, le sentenze del Tar del Lazio
costituiscono una tappa di fondamentale importanza
verso la regolarizzazione del mercato del
latte, troppo a lungo pregiudicato da diffusi
fenomeni di scarso rispetto, se non di voluta
elusione, delle regole – aggiunge il Direttore
di Coldiretti Cremona Assuero Zampini –.
La nostra Organizzazione proseguirà in tutte
le sedi la propria azione per la tutela della
legalità e di una corretta concorrenza a
vantaggio della stragrande maggioranza dei
produttori che condivide questi valori. Questi
valori, evidenziati, del resto, anche nel
corso dell’iter parlamentare di approvazione
della legge n. 33 del 2009”.
fonte: coldiretti cremona
 
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