15 Settembre, 2002
Regionali 2010: è o non è una sconfitta per il centro-sinistra e per il PD? ( di G.C.Storti)
Bersani sostiene che “ Non è una sconfitta” . Avrà ragione? Parliamone !
Regionali 2010: è o non è una sconfitta per
il centro-sinistra e per il PD? ( di G.C.Storti)
Bersani sostiene che “ Non è una sconfitta”
. Avrà ragione? Parliamone !
Pier Luigi Bersani dopo le elezioni regionali
dichiara : “non intendo cantar vittoria,
ma neanche accettare una descrizione dei
fatti che parla di una sconfitta nostra e
del centrosinistra. A gennaio - nessuno avrebbe
scommesso che il centrosinistra avrebbe conquistato
7 regioni su 13. Se prendiamo i dati di coalizione,
dalle europee ad oggi abbiamo un dimezzamento
della distanza dal centrodestra. E non conto
l’Udc. Per questo dico che c’è un segno di
inversione di tendenza.
Come militante del PD questa lettura di Bersani
mi convince fino ad un certo punto. Sicuramente
Berlusconi ed il centro-destra e la Lega
non hanno “ stravinto” anche se la “ conquista”
del Piemonte e del Lazio bruciano moltissimo.
Alcune riflessioni:
- l’astensionismo non penalizza il centro-destra,
come è avvenuto in Francia, ma tutti i partiti
allargando il solco con le istituzioni democratiche;
come superare questa contingenza? Sicuramente
bisogna ripartire dai problemi della gente,
ma non dalla gente indistinta , ma dai lavoratori
, dai ceti più deboli ecc. che ora si rivolgono
e votano chi appare od è il più forte: il
potere; in questo contesto va ridisegnato
il modello organizzativo del PD facendo divenire
i circoli momenti veri di incontro con i
cittadini ecc.;
- In Campania e in Calabria abbiamo invece
perso per una manifesta incapacità di Governare;
è inutile girarci attorno;dobbiamo ammetterlo.
Il PD doveva scaricare Bassolino e Loriero
per impedire loro di logorare il centro-sinistra;in
Calabria poi la scelta del candidato con
le primarie si è mostrata un boomerang ed
ha impedito alleanze con IDV ed altri, forse;
- nel Lazio hanno pesato sia la vicenda Marrazzo
e la impossibilità di individuare un candidato
in grado di ampliare le alleanze anche con
l’UdC; sicuramente anche l’appello dei Vescovi
ha pesato su una parte della popolazione;
- in Piemonte non è bastato governare bene
ed essere alleati con l’UdC ( che però ha
pagato per essersi schierata con la Bresso
che nel recente passato aveva assunto posizioni
pro-Englaro e pro-pillola del giorno dopo
);
- nelle Puglie , nonostante gli scandali
che hanno coinvolto alcuni uomini della giunta
Vendola abbiamo vinto anche senza l’ UdC
alleata, ma con una candidatura UdC che ha
fatto mancare voti al centro-destra; in questa
realtà le primarie sono state positive ,
portando la Sel a circa il 10%; non sarebbe
forse utile da parte di D’Alema ed altri
qualche autocritica?
- La Liguria è stata dichiarata, dallo stesso
Burlando, un laboratorio politico che, con
razionalità, ha costruito una colazione alternativa
al centro-destra coinvolgendo l’UdC;
- Il Movimento 5 Stelle di Grillo sicuramente
ha fatto mancare voti al centro-sinistra;ma
come è possibile “ riportare” questo movimento
nell’alveo della battaglia al cenro-destra?
E’ giusto farlo?
- Il voto alla Lega è un voto ideologico,
di pancia che è stato espresso su due o tre
problemi: limitare-annullare-combattere l’immigrazione;
il Federalismo come strumento che risolve
il problema della ricchezza delle nostre
regioni, e quello della lotta contro la casta
della politica; in tale contesto la lega
appare-è il “ partito” che lotta contro la
“ casta” e Berlusconi l’alleato che consente
“ con la sua forza” a realizzare gli obiettivi
sopra indicati;
- Di Pietro, ma non è la prima volta, ha
assorbito una parte dei voti a sinistra del
PD intercettando così una rabbia “ antisistema”
che in una certa parte della società è ancora
molto presente.
Ecco forse ha ragione Bersani: non siamo
alla caporetto, non è una sconfitta, ma all’inizio
di un percorso che deve essere in grado di
costruire una alternativa a questo blocco
sociale del centro-destra.
Per fare questo però vi è la necessità di
operare con tutte le forze in campo: da Di
Pietro, con la SeL , con l’UDC..Basterà?
Forse dovremmo anche lavorare per “ rompere”
la destra facendo emergere l’anima più europea
e mettendo all’angolo quella xenofoba. Riusciremo?
Bè non molliamo andando al mare..Restiamo
e lavoriamo ancora per un futuro diverso
dal presente.
Infine due battute sul risultato del PD Cremonese.
Sicuramente l’aver mantenuto, in questo “
zunami” il consigliere regionale ed essere
usciti come primo partito sia a Cremona che
a Crema non è frutto del caso.
Le primarie hanno selezionato i candidati
che si sono battuti come leoni non solo per
essere eletti ma per raccogliere voti al
PD. Ci sono quindi riusciti raccogliendo
un numero ampio di preferenze che hanno permesso
poi ad Alloni di battere Rossoni ed alla
Ruggeri di ottenere un ottimo piazzamento
e questo tenendo unito il partito e recuperando
un clima di partecipazione che sembrava scomparso.
Un grazie a tutti ed in particolare al nuovo
segretario Titta Magnoli che potrà contare
oggi su un gruppo dirigente non più diviso
ma unitariamente impegnato per rafforzare
il PD.
Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it
Cremona 30 marzo 2010
 
|