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 Il Punto

15 Settembre, 2002
Stop alla privatizzazzione del servizio idrico della provincia.
Il Comitato Acqua Pubblica di Cremona ringrazia tutti i sindaci che hanno partecipato all’assemblea dell’Autorità d’Ambito Ottimale

Stop alla privatizzazzione del servizio idrico della provincia.
Il comunicato stampa del Comitato Acqua Pubblica della provincia di Cremona a commento delle importantissime risultanze della assemblea AATO svoltasi ieri sera, 1 marzo 2010: si tratta di uno storico e sostanziale stop alla privatizzazione del servizio idrico della provincia.
Il Comitato Acqua Pubblica di Cremona ringrazia tutti i sindaci che hanno partecipato all’assemblea dell’Autorità d’Ambito Ottimale e hanno sancito la bocciatura di fatto del progetto di privatizzazione del servizio. Ringrazia anche tutti i cittadini e le tante associazioni della provincia che in questi giorni hanno fatto sentire al Comitato il loro pieno appoggio. Ringrazia i comitati di tutta Italia e il Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua per l’appoggio “da lontano” — ma anche concretissimo — e soprattutto per il grande lavoro che stanno quotidianamente facendo per creare soluzioni giuridiche che possano aiutare tutti i comuni della nazione a mantenere l’acqua nelle mani dei cittadini. Come Comitato ribadiamo che il nostro percorso è praticabilissimo, tanto che su di esso si stanno orientando ogni giorno nuovi comuni in Italia.
Ieri a Cremona è stata sconfitta nella sostanza una linea politica che senza soluzione di continuità dalla precedente gestione di centro-sinistra a quella attuale vede con favore la cessione ai privati di grosse fette delle nostre aziende. La votazione di ieri fotografa uno spostamento enorme di consenso a favore delle soluzioni “tutto pubblico”: nel 2005, quando era stata presentata per la prima volta l’ipotesi di privatizzazione, i sindaci contrari o astenuti erano stati ben pochi, nonostante i dubbi già allora affiorassero. Ieri quella “fetta” di sindaci resistenti si è almeno triplicata. E siamo certi che nelle prossime ore, giorni, settimane si allargherà ancora di più, perché anche tanti sindaci che ieri hanno votato a favore della privatizzazione l’hanno fatto di malavoglia, convinti di non avere alternative.
Il grande regalo che ieri l’assemblea AATO ha fatto ai cittadini di tutta la provincia di Cremona si basa soprattutto sul fatto che i sindaci hanno nel frattempo approfondito l’informazione su questi temi e ieri hanno affermato con forza due cose: che la privatizzazione non è una soluzione gradita e adeguata al servizio idrico in quanto servizio pubblico e che le decisioni che li riguardano così direttamente e così pesantemente vanno prese con maggiore coinvolgimento sia loro sia di quanti all’esterno dell’AATO sono in grado di portare dei contenuti propositivi validi.
I sindaci ieri hanno anche affermato con decisione la loro autonomia rispetto a visioni ideologiche e linee di partito, perché la discussione si è svolta pienamente sul merito. Essi hanno capito benissimo che quella di ieri era una decisione fondamentale, che avrebbe determinato la privatizzazione del servizio e non si sono fatti abbindolare dai discorsi (per la verità un po’ raffazzonati) di quanti hanno affermato o che non esistessero alternative o che in fondo la decisione di ieri fosse secondaria rispetto alle successive. Quello che ieri si voleva imporre ai sindaci infatti, facendola passare come una “scelta obbligata” di carattere quasi tecnico, era in realtà una decisione tutta politica, sulla quale purtroppo si è registrata nei giorni scorsi una trasversalità davvero preoccupante. Il fatto che ci rende raggianti di felicità e ottimisti, per la prima volta da anni, è stato verificare nei fatti che una trasversalità importante esiste e si diffonde anche tra chi vuole mantenere il servizio in mani esclusivamente pubbliche.
Sabato 6 marzo a Roma si riuniranno i tanti sindaci italiani che stanno organizzandosi per attuare il modello che noi abbiamo proposto: questa è la più immediata dimostrazione che tale possibilità non può essere scartata. E anzi, tanti più sindaci seguiranno questa strada tanto più inattacabile sarà la loro scelta, anche perché essi stanno rivendicando che vengono prima i diritti dei cittadini rispetto alle logiche di mercato.
A giorni noi come Comitato Acqua Pubblica convocheremo le tantissime associazioni e realtà esistenti sul territorio e sensibili al tema acqua pubblica per formare il comitato promotore locale di appoggio alla raccolta firme che partirà in aprile per la richiesta di un referendum abrogativo delle norme nazionali che spingono alla privatizzazione. Avremo bisogno dell’aiuto di tutti.
Nei prossimi giorni il Comitato sarà presente in vari centri della provincia con iniziative pubbliche in cui presenterà le proprie proposte e continua come sempre ad essere disponibile e anzi ben contento di incontrare cittadini e amministratori pubblici.

per il Comitato Acqua Pubblica di Cremona
giampiero carotti


 


       



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