15 Settembre, 2002
Comune di Cremona. Individuate le linee operative contro gli sfratti.
Problematica ancora latente ma che potrebbe manifestarsi.
Comune di Cremona. Individuate le linee operative
contro gli sfratti.
Problematica ancora latente ma che potrebbe
manifestarsi.
Di fronte ad una problematica, quella degli
sfratti, per il momento
ancora latente ma che potrebbe manifestarsi
con riflessi pesanti, sotto
il versante economico e sociale, per i Servizi
Sociali,
l'Amministrazione Comunale ha deciso di adottare
adeguate linee operative.
Delicato è infatti il rapporto con gli inquilini
che, subendo uno
sfratto, si rivolgono ai Servizi Sociali
del Comune confidando sempre e
comunque in una presa in carico del loro
problema da parte
dell'Amministrazione. Da qui la necessità
di individuare una procedura
ben precisa da seguire.
In sostanza, qualora ci si trovi di fronte
ad una situazione non
preventivamente esaminata, questa non potrà
che essere affrontata dai
Servizi Sociali se non in via contingente,
garantendo una soluzione
provvisoria (per un periodo
che non può superare i 15 giorni) per cercare
di mettere in moto quei
meccanismi di sostegno (famigliari, ecc.),
così da potere attivare le
risorse personali dell'interessato. Derogare
da questa linea
costringerebbe l'Amministrazione ad assumersi
un onere assolutamente
insostenibile.
Solo in caso di abbandono morale e materiale
di minori vi è il dovere,
da parte dell'Amministrazione, di intervenire
ai sensi dell'articolo 403
del Codice Civile, analogamente si interverrà
solo in presenza di
fragilità conclamate.
Tenuto conto che lo sfratto, in considerazione
dei tempi che
intercorrono tra l'intimazione e l'effettiva
esecuzione del
provvedimento, non deve essere trattato come
emergenza né come urgenza.
Pertanto, il cittadino che si trovi ad affrontare
uno sfratto potrà
rivolgersi ai Servizi Sociali seguendo la
normale procedura di accesso,
contando cioè l'assistente sociale di riferimento
oppure rivolgersi al
POIS (Porta Informativa Servizi Sociali)
qualora non sia già in carico
ai Servizi Sociali.
Per meglio conoscere la situazione, l'assistente
sociale acquisisce le
seguenti informazioni: a che punto è la procedura
di sfratto
(intimazione, convalida, atto di precetto,
esecutività); se non è ancora
giunta la convalida verificare se è stato
richiesto il termine di grazia
e, in caso contrario, dare indicazione perché
venga richiesto;
verificare se è stata presentata domanda
di alloggio ERP (Edilizia
residenziale Pubblica), accertandone i requisiti
ed il relativo
punteggio in graduatoria; se è stata presentata
domanda di sostegno affitti.
Se esistono i requisiti per potere ottenere
un alloggio ERP, è allora
necessario sincronizzare i tempi con il Tribunale
per arrivare ad
un'assegnazione evitando lo sfratto esecutivo.
Se invece si è
nell'impossibilità di ottenere un alloggio
ERP, è possibile sostenere
l'utente nella ricerca di un alloggio privato
utilizzando risorse
economiche varie (buono fragilità, fondo
affitto, ecc.).
I Servizi Sociali non sono tenuti ad intervenire
sugli sfratti in quanto
tali. Se però l'ufficiale giudiziario rileva
una situazione di stato di
abbandono o di grave pregiudizio comprovato
a carico di minori, anziani,
persone comunque non autosufficienti, solo
in questo caso i Servizi
Sociali del Comune possono intervenire attivando
il pronto intervento,
previa denuncia di reato a carico dei responsabili
dello stati di
abbandono.
Cremona, 25 febbraio 2010
 
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