15 Settembre, 2002
CREMONA,8 SETTEMBRE 1943: NELLA COSCIENZA DELLA STORIA. di Giorgino Carnevali
L'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, la fine dell'alleanza militare con la Germania, la dissoluzione dell'esercito italiano, la cattura di centinaia di migliaia di militari; LO SBANDO
CREMONA,8 SETTEMBRE 1943: NELLA COSCIENZA
DELLA STORIA.
(L'annuncio dell'armistizio con gli Alleati,
la fine dell'alleanza militare con la Germania,
la dissoluzione dell'esercito italiano, la
cattura di centinaia di migliaia di militari;
LO SBANDO).
Appaiono sempre più costellati di insidie
gli anni che ci allontanano nel tempo le
testimonianze autentiche ed i fatti della
nostra Storia che abbracciano gli anni dal
1943 al 1945. Or dunque mi piace qui citare
in premessa un bellissimo quanto significativo
volume di Nedo Fiano, dal titolo oltre modo
provocatorio “IL PASSATO RITORNA”, ad indicare
che, nonostante i tentativi di spegnere il
significato di questa ricorrenza, la voce
rimane e spesso provoca ed inquieta le coscienze.
Oggi più che mai è necessario “fare memoria”
di quei giorni del lontano ’43, allorquando
una intera generazione ebbe il coraggio di
portare il Paese su itinerari diversi, per
ricuperare ragioni di speranza. Riverenti
dobbiamo inchinarci, in preghiera, davanti
al sacrificio di chi comprese il significato
di quelle “ORE DELLA STORIA”, davvero le
”ORE DELLA VERITA’”, nella impostazione che
don Primo Mazzolari ne fece. Le scelte di
tanti, in quei giorni terribili, furono l’espressione
diretta di una nuova avventura delle coscienze,
decise ad affermare valori altissimi, pur
in una prospettiva di solitudine e di mancanza
di dirittura politica. Ormai l’8 settembre
è scritto nella Storia del nostro Paese come
data di un autentico riscatto storico contro
la dittatura e l’occupazione; chi nella lotta
partigiana e chi nella fedeltà giurata al
proprio Paese, chi nei Lager per non venire
meno all’impegno assunto, chi insieme agli
Alleati “CONTRO I TEDESCHI”. Sempre e comunque
all’insegna del ricupero delle nostre migliori
virtù. Affidare ai GiOVANI queste “pagine”,
questi “sacrifici” significa sollecitarli
a conoscere i principi ispiratori della nostra
“Carta Costituzionale”, che avrebbe cominciato
il suo cammino dopo qualche tempo, precisamente
nel 1946. E Cremona, come rispose il “grande
cuore” di Cremona? Rispose degnamente dalle
caserme cittadine, dalla gloriosa caserma
Manfredini, dove l’attacco aveva avuto la
maggior violenza e l’unico cannone in funzione
aveva distrutto tre carri armati del nemico,
dai quartieri più fitti di caserme, che andavano
da S.Agostino a S.Ilario, S.Agata, S.Luca,
così via fino a S.Ambrogio ed alla Stazione
Ferroviaria…..nacque la RESISTENZA, contro
il nemico tedesco, contro l’oppressore. Resistere,
resistere e resistere ancora! Al randello
opporre l’idea, alla materia lo spirito,
alla provocazione il silenzio; ma non cedere
di una spanna, mai. Contro la dittatura affermare
la libertà per riaffermare l’inalienabile
diritto della persona umana ad una vita libera,
sicura e dignitosa. E così bene (ed è il
caso di rammentarlo qua, oggi) ebbe a dire
il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, a proposito
dell’8 settembre 1943: “QUEL GIORNO E’ MORTA
UNA CERTA IDEA DI PATRIA, QUELLA FASCISTA
E NE E’ NATA UN’ALTRA, QUELLA DEMOCRATICA”.
Mi si consenta, ospitale direttore, al calar
dell’odierno sole, una significativa “contestualizzazione”
nel ricordo di una testimonianza: “Il luogo
risponde al nome della gloriosa Caserma Manfredini.
In servizio presso l'infermeria della caserma
quale attendente del Cap. medico Bontardelli
Galliano, la mattina del 9 settembre 1943,
le truppe corazzate tedesche, provenienti
da Via Massarotti, tentavano di entrare in
caserma; un pezzo della Batteria Allievi
Ufficiali per Studenti Universitari, comandata
dal Tenente Flores, piazzato alla porta carraia,
ne contrastava l'avanzata sparando ad alzo
zero. La preponderanza dei mezzi corazzati
tedeschi ebbe la meglio nella battaglia.
Il Tenente, dopo aver sostituito i serventi
al pezzo e continuato il fuoco, fu colpito
a morte. Al termine del combattimento i tedeschi,
raggruppati tutti i militari del 3° al centro
della caserma sotto la sorveglianza di quattro
mitragliatici poste ai quattro lati della
caserma, organizzarono il soccorso dei feriti
e lo sgombero dei caduti”. (Ricordi dell’artigliere
Rossi Renato classe 1920, Reduce del 3°Reggimento
Artiglieria di Corpo d'Armata).
Giorgino Carnevali
Cremona
 
|