15 Settembre, 2002
Si al 'tavolo' se é sgombro da pregiudizi
Dichiarazione di Pierluigi Castagnetti, presidente dei Deputati della Margherita
Si al 'tavolo' se é sgombro da pregiudizi
“Un tavolo in Parlamento? D’accordo, purché sia sgombro e chi vi si siede sia aperto al dialogo e non porti con sé pregiudizi”. Pierluigi Castagnetti, presidente dei deputati della Margherita, accoglie la proposta di Enrico La Loggia, che ribadisce a nome della maggioranza la richiesta di aprire un tavolo per le riforme in Parlamento.
Ma il capogruppo dei deputati della Margherita torna anche sull’appello del Capo dello Stato, che ha definito “dannosa l’immagine di un’Italia divisa” e ha spronato all’unità. “Quell’immagine - osserva Castagnetti - è la fotografia dell’anomalia della nostra democrazia, dove chi governa è guidato da una filosofia della divisione, non solo per la presenza nella compagine di governo di uomini come Bossi, che non fanno nulla per evitarle, ma anche per il fatto che la nostra non è una destra moderna e politica, ma una destra d’affari, che privatizza le finalità della legislazione e della funzione di governo”.
“È la destra - va avanti Castagnetti - che ha operato una cesura netta con i valori, le tradizioni, i buoni risultati di chi ha governato prima... Mai, nemmeno una volta, Berlusconi ha riconosciuto al centrosinistra il fondamentale risultato di aver portato l’Italia nell’Euro... E fino a due sere fa, il Presidente del Consiglio ha continuato a ribadire le sue assurde accuse a chi ha governato prima di lui”.
Quanto allo “spiraglio aperto dal centrodestra sul dialogo per le riforme”, Castagnetti si domanda che cosa Berlusconi si aspetti dagli avversari politici. “Lui, che alla Camera ha uno scarto di 100 voti di vantaggio sull’opposizione, chiede a noi di fare il primo passo sulle riforme? E quale dovrebbe essere? Votare la sua legge sul conflitto di interessi o sulle tv? Così dovremmo dimostrargli che non siamo cattivi e che ci meritiamo di sedere al tavolo delle riforme? È piuttosto la maggioranza - conclude il capogruppo della Margherita alla Camera - a dover creare le condizioni del dialogo, avendo i numeri che la mettono in una condizione di vantaggio rispetto a noi...”.
 
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