15 Settembre, 2002
La gestione del ciclo integrato delle acque
Comunicato delle segreterie del Prc delle Federazioni di Cremona e Crema
Le segreterie del Prc delle Federazioni di Cremona e Crema, si sono
riunite per valutare l'evoluzione del quadro normativo nel settore dei servizi
pubblici, con particolare riferimento al settore della gestione del ciclo
integrato delle acque ed esprimono le seguenti valutazioni:
Il governo regionale Formigoni e Lega ha rivisto la legge Regionale N. 26/2003
integrandola con legge 8 agosto 2006 num. 18, da tale integrazione, risulta un
quadro normativo ulteriormente confuso e di incerta applicazione.
In particolare è significativo che un governo regionale che si autodefinisce
federalista, caratterizzi le sue azioni con un accentuato centralismo regionale,
mortificando le autonomie locali; infatti nelle norme sopra citate, si vincolano
gli AAto (Autorit di Ambito Territoriali Ottimale ) provinciali lombardi
che ricordiamo sono le assemblee dei sindaci di tutti i comuni, a deliberare per
la gestione dei servizi idrici, con l'obbligo di mettere a gara il servizio di
erogazione del servizio.
Obbligare, solo nella forma di gara, a fronte di una legge nazionale che prevede
tre modalità gestionali, significa mortificare la reale autonomia di
scelta degli enti locali, in particolare di chi, come nel caso della nostra
provincia, ha gi indicato, vedi il voto a maggioranza ( 85% dei presenti )
nell'ultima assemblea AAto, di voler gestire il servizio con la modalità
"in house" cioè mantenendo il totale controllo pubblico del servizio stesso.
Contro tale norma, si sono gi attivati tre senatori ( due del PRC ed uno
dei DS ) che hanno chiesto al Governo, di intervenire per recuperare la piena
applicabilità delle norme nazionali.
Noi pensiamo che l'Unione, a tutti i livelli, anche in coerenza con quanto
definito nel programma elettorale di Prodi, deve assumere una chiara iniziativa
di contrasto delle pretese di "neo centralismo regionale" che in questa, come in
altre materie, si annunciano da parte del governo regionale Formigoni e Lega.
Dopo aver nettamente perso il referendum sulla riforma Costituzionale, si
ritenta, con altri mezzi, di rilanciare un federalismo che ha però l'obbiettivo
di sempre: dividere/differenziare per discriminare; questa è la vera anima del
federalismo nostrano: forte con i deboli, debole con i forti.
 
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