15 Settembre, 2002
Ostiano oltre il fiume ( ricerca n. 52)
Si danno il braccio, Ostiano e Volongo, al di là di quello che potrebbe essere il confine naturale della provincia di Cremona, l’Oglio.
Ostiano, oltre il fiume
Si danno il braccio, Ostiano e Volongo, al
di là di quello che potrebbe essere il confine
naturale della provincia di Cremona, l’Oglio.
Il confine amministrativo – dal 1868 – è
oltre a questi due paesi, al di là del fiume,
incastonati nella “confluenza” di tre terre,
il bresciano, il mantovano, il cremonese.
A lungo fu quella che lo separava dalla “sua”
provincia, l’acqua, l’unico elemento che
con essa lo collegava, giacché per il primo
ponte fisso sull’Oglio si dovette aspettare
il 1891.Posizione fortunata, tuttavia, quella
di Ostiano (dal nome-gentilizio Hostilius o da ostium – ‘sbocco, porto’ che ne derivasse la denominazione),
è un “terrazzo” sul fiume, in prossimità
della confluenza del Mella nell’Oglio, vie
di commerci e di eserciti. Se le paludi erano
abitate sin da tempi remoti (e l’archeologia
ne ha “scavate” le prove), del guado fortificato
– Torricella di nome e di fatto – si servivano
di sicuro i romani. Poi giunse l’epoca della
pieve cristiana, luogo di sepoltura, nel
830, del martire vescovo San Gaudenzio, oggi
patrono del paese, quello che divenne il paese, Ostiano, sostituitosi all’insediamento
originario. «La località di Torricella è, infatti, citata
in un documento del 981 nel quale l’imperatore
Ottone li la concede alla potente Abazia
di Leno che nel 1014 ottenne, dall’imperatore
Arrigo Il, anche la zona dove più tardi sorgerà
l’attuale Ostiano.»
Venne anche il tempo dei longobardi che lasciano
il toponimo Breda (“appezzamento di terreno
ricavato tra gli alberi”), venne il tempo
delle bonifiche con i benedettini dell’Abbazia
di Leno all’opera, arrivò l’impero dei Visconti
e arrivarono, “infine”, i Gonzaga. Ed è il
tempo in cui Ostiano acquista consistenza
rispetto all’antico insediamento presso il
guado fluviale di Torricella.
Siamo nel 1414 e siamo sul confine tra terre
dominate dai Visconti e quelle dominate da
Venezia. I primi marchesi, Gianfrancesco e Ludovico,
provvedono al rafforzamento delle mura di
Ostiano, costruendo torri di avvistamento.
Ludovico Gonzaga, principe di Bozzolo, nel
1511 dà inizio a lavori più consistenti.
La rocca fortificata, la cinta muraria hanno
funzioni difensive; il palazzo serve anche
a sottolineare il potere dei Gonzaga.
Ostiano è un feudo periferico ma non irrilevante.
Zona adatta, dunque, per l’insediamento di
ebrei. I Gonzaga li chiamarono: favorivano
certamente il rilancio commerciale. C’è poi
il mercato all’interno delle mura, in occasione
della festa di S. Gaudenzio (24 ottobre)
nei suoi 8 giorni di durata attrae un notevole
flusso di merci, grazie anche all’esenzione
del dazio per la durata della fiera.
La sistemazione urbanistica del centro del
borgo avverrà sotto un altro Gonzaga, Vespasiano,
valoroso soldato di Filippo II, dal titolo
di Grandato di Spagna. Uno, insomma, che
non doveva togliersi il cappello nemmeno
in presenza de Re. Uno che “pensava in grande”,
anche nel suo “marchesato” di Ostiano. Infatti,
per la fine del secolo sarà ricostruita anche
la chiesa della Pieve dove s’intende dare
pace eterna alle spoglie di S. Gaudenzio.
Pace sarà, forse, per il santo; per Ostiano
si apre il secolo – e più di un secolo –
delle guerre, di lotte di successione dei
Gonzaga, il secolo “appestato”, il secolo
dei saccheggi, del lavoro coatto, dei tributi
in natura per il mantenimento della macchina
da guerra del dominante di turno.
1414-1746. 332 anni. Muore – senza eredi
– il duca Giuseppe Maria Gonzaga. Inizia
il tempo dell’Impero Austro-Ungarico, interrotto
dalla dominazione napoleonica. Si narra del
gesto nobile – che nobile lo era – di Giovan
Battista Piovani che salvò dalla distruzione
dei francesi la storica chiesa della Pieve,
dando “in cambio” un’altra, meno significativa,
sita in località Redezza, ché lo scopo delle
truppe non fu tanto il gesto sacrilego quanto
il materiale di demolizione, pietre secolari.
Buongustai, in fondo, i francesi.
Ma non demoliva solo il “furore” napoleonico:
del castello e delle mura, «di tutta questa imponente opera difensiva,
terminata entro il 1519, attualmente poco
rimane essendo stata quasi per intero smantellata,
con insensato furore, nel 1862, fatta eccezione
per la già citata Porta Spinata [porta Nord] e per una limitata porzione del castello.
Stravolta risulta pure la struttura dell’antica
piazza d’armi situata dinnanzi al fronte
del castello prospiciente il paese; è andato
infatti perduto il Palazzo della Guardia
distrutto, per somma ignoranza, negli anni
sessanta di questo secolo per edificare al
suo posto le scuole comunali».
Se Ostiano non fu, in seguito alla riconquista
del dominio da parte austriaca, scenario
di atti eclatanti nel corso del Risorgimento,
questo non sia letto come sottomissione codarda
o interessata della popolazione allo “straniero”.
Nel cimitero comunale una lapide conserva
la memoria dei soldati francesi morti nell’ospedale
allestito nella chiesa della Trinità, morti
nonostante le cure prestate con la collaborazione
della popolazione. E, naturalmente, anche
Ostiano ebbe il suo garibaldino, uno dei
“mille”, Giuseppe Fattori, che Garibaldi
passerà ad incontrare in paese nel 1862.
A Ostiano, a prima vista, sembra che non
fosse successo nulla di “rilevante”, lungo
un millennio. Ostiano è ugualmente attraversato
da un millennio di storia depositata nelle
sue pietre resistenti, ad un passo dal guado
del fiume.
I tesori di Ostiano
Del fossato che circondava il castello dei
Gonzaga oggi resta solo una traccia nella
toponomastica. Assieme alla cinta muraria
furono erette anche due porte; quella verso
sud era la “porta della valle”. È stata distrutta - sorte comune di numerosissime “porte” di
tanti comuni – nel 1848, ma il viale che
vi passa, in dialetto viene ancora chiamato
“viale della vaal”.Il castello, vero scrigno,
conserva due elementi di notevole pregio,
risalenti all’800, nella cornice di un palazzo
cinquecentesco: la sinagoga e il teatro,
ricavato, quest’ultimo, in una delle quattro
torri cilindriche, incastonata nelle antiche
mura.
«Varcato l’antico ingresso del castello,
ancora conservato, ci si trova in quello
che un tempo fu il cortile interno sul quale
attualmente si affaccia un’unica costruzione
che abbia ancora qualche nobiltà di forme
e mostri l’antichità dei tempi in cui venne
edificata; l’edificio è comunemente noto
con il nome di “Sinagoga” che gli deriva
dall’aver ospitato, sino agli inizi del nostro
secolo, il luogo di culto della fiorente
comunità israelitica ostianese; comunità
oggi completamente estintasi. L’edificio
nacque come residenza del rappresentante
del potere gonzaghesco in Ostiano e fu donata
per volontà di Francesco Gonzaga, marchese
di Ostiano e vescovo di Mantova, per metà
alla parrocchia di Ostiano e per l’altra
metà al priorato della Pieve con atto rogato
nel 1619. Nel 1731 i due comproprietari la
cedevano in enfiteusi alla comunità israelitica
ostianese la quale diede avvio a un radicale
rinnovamento dell’edificio con spesa non
indifferente» [Regonini, 1982; fonte: Ostiano
tra Arte e Storia, a cura di G. Merlo].
L’antica pieve ha lasciato lo spazio alla
chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo,
opera costruita a cavallo tra il ‘500 e il
‘600, la quale, oltre a custodire le reliquie
di San Gaudenzio, può vantare anche alcuni
dipinti di non poco interesse. Tra questi
spiccano due opere di Andrea Mainardi, detto
il Chiaveghino: la Disputa del SS. Sacramento
e la Vergine in gloria tra i Santi Gemiamo
e Giovanni Battista.
La chiesa di Torricella oggi è un piccolo
oratorio campestre, con una storia antica
e densa di simbologia. Perché è Torricella
il luogo del primitivo guado del fiume, ed
è questa la chiesa “dedicata” a S. Cristoforo,
protettore dei viandanti, cui effigie sulla
facciata oggi è quasi illeggibile.
Le opere di un figlio famoso di Ostiano,
il pittore Bartolomeo Manfredi, non le troveremo
nel paese natale. Qui è la casa dove nacque
nel 1582; morirà quarantenne a Roma (1622).
Fu allievo di Caravaggio, tanto bravo da
meritare oggi le più importanti gallerie,
come quella degli Uffizi. Notorietà triste
se si pensa che due delle tele di Bartolomeo
Manfredi furono devastate nell’attentato
di via dei Georgofili del 1993.
Itinerari Gonzagheschi
È una “invenzione” oculata e non priva di
fascino quella di “mettere in rete” piccoli
comuni – e magari qualche centro più popoloso
– che da soli non potevano aspirare ad essere
meta di un turismo di ampio respiro. Aveva
provveduto l’Associazione Itinerari Gonzagheschi,
coinvolgendo Bozzolo, Casalmaggiore, Castel
Goffredo, Castiglione delle Stiviere, Cavriana,
Commessaggio, Curtatone, Guastalla, Isola
Dovarese, Mariana mantovana, Ostiano, Pomponesco,
Redondesco, Revere, Rivarolo Mantovano, Aabbioneta,
San martino dell’Argine, Viadana, Volta Mantovana.
Così la presentava Stefano Storchi sul sito dell’associazione (www.itinerarigonzagheschi.it):«Quella
che gli Itinerari Gonzagheschi propongono
è una terra nella quale l’operosità degli
uomini ha costruito forme di sviluppo dell’economia
e del territorio attente al grande lascito
del passato; è una terra che sa coniugare
il progresso con la conservazione delle proprie
radici culturali; è una terra di città d’arte,
ma anche di argini, filari e canali che caratterizzano
un paesaggio solcato dal corso lento dei
fiumi: del Po, ma anche dell’Oglio e del
Mincio.
Quelli che un tempo furono confini fra Stati
oggi sono elementi di unione fra le genti:
allora questi itinerari si snodano fra Lombardia
ed Emilia, fra Mantovano e Cremonese senza
soluzione di continuità, collegando le terre
del Garda alla via Emilia. È un segno di
civiltà che supera i tanti localismi e campanilismi;
è un messaggio di cultura che viene da lontano,
dai secoli stessi che videro la presenza
dei Gonzaga.
E allora come non ripensare all’invito che
rivolgeva anni or sono Cesare Zavattini,
che di queste terre è stato cantore innamorato?
“Non aspettate la vecchiaia per conoscere
questi spazi orizzontali sempre irraggiungibili
e raggiunti; ogni mezzo è buono, a piedi,
in auto, una barca, l’eterna bicicletta,
col sole e con la nebbia; ma sì, con la nebbia,
che inventa essa stessa paesaggi e dona qualche
cosa in più alla nostra dimensione.»
Musica al castello – musica al fiume
Perché un piccolo comune – lontano da grandi
centri – possa guadagnarsi notorietà molto
al di là della cerchia di persone che lo
amano per propria storia personale, a volte
non ci vuole molto. Basta che alcuni elementi
di un certo fascino – un castello, un teatro,
un fiume che scorre lì vicino – siano visti
nella luce giusta da qualche gruppo di appassionati
e di amministratori locali. Ed è fatta. Ai
magri bilanci comunali viene poi in soccorso
l’entusiasmo, la fantasia.
A Ostiano troviamo uno dei teatri ottocenteschi
più raffinati del territorio lombardo, dalle
splendide volute dipinte dal Giulio Motta
(1787-1860). La sua eccezionale acustica
rende il Teatro Gonzaga uno scenario ambito per registrazioni di
dischi live.
A farlo conoscere in giro al mondo non sono
stati tuttavia singoli eventi, se pure di
grande rilievo, ma la scelta assai appropriata
– considerando le dimensioni e l’acustica
– di creare una cornice per i singoli appuntamenti
musicali come quella del cartellone o Festival jazz – o la partecipazione al Progetto Jazz del
circuito teatrale provinciale – che ha portato
ad Ostiano i rappresentanti più noti e gli
esordienti più promettenti del genere.
Sul suo palco trovano ospitalità anche compagnie
teatrali, anche amatoriali, per le quali
questo teatro “bomboniera” rappresenta la
dimensione ideale. I loro spettacoli, d’altra
parte, assicurano al teatro un felice inserimento
nel tessuto sociale, ancoramento e fedeltà
ad una vocazione verso la cultura diffusa.
Il Celtic Music Festival ha dato certamente un grande prestigio alla
comunità – non semplicemente al comune – di Ostiano. Quello del Festival è un logo caratterizzante per Ostiano ed è un “marchio
di qualità” di garanzia per gli appassionati
di musica celtica.
L’interesse per la cultura celtica si diffondeva
in Italia negli stessi anni in cui i giovani
(ma non solo) guardavano già con diffidenza
– quando non con irrisione – una “festa popolare”
dove ci s’inerpica su un palo chiamato “albero
della cuccagna”, rizzato da una Pro Loco
sulla piazza centrale del paese in un sabato
di primavera, oppure un gruppo di musica
tradizionale della Valle padana. Tutto quello,
invece, che era riconducibile all’impronta
“celtica”, proveniente dalla Bretagna, dalla
Cornovaglia, dall’Irlanda colpiva con la
sua “autenticità”; un falò sulla riva del
fiume, evocante riti e miti dei celti aveva
– ha – il fascino che un falò dei “giorni
della merla” più non ha. I canti delle mondine
non possono più competere con musiche bretoni,
irlandesi o scozzesi. Non indugiamo
sui motivi; da mettere in evidenza qui è
la capacità di costruire attorno ad una “passione”
un evento culturale di grande interesse,
punto di riferimento in un vasto ambito territoriale
per i “celtofili” ma non soltanto.
La prima edizione del Festival risale al
1998; prevedeva tre serate. Negli anni, le
acquisite conoscenze organizzative e la partecipazione
di un pubblico affezionato sempre più numeroso
hanno fatto in modo che il Festival potesse
“allargarsi”, non solo nel numero delle serate
ma anche con il coinvolgimento di altre realtà
come Isola Dovarese e Pessina Cremonese,
Gabbioneta: un piccolo “circuito celtico”,
a seguire il corso del fiume.
Il Teatro Gonzaga come le piazze dei paesi,
alcuni “palcoscenici naturali” di grande
suggestione, hanno ospitato gli artisti più rappresentativi
della musica e della danza celtica. All’interno
di questo evento hanno poi trovato spazio
e opportunità anche le migliori espressioni
della musica folk (o “etnica” che dirsi voglia)
delle regioni italiane, spesso emarginate
nello scenario sempre più invaso dai prodotti
di una cultura prepotentemente commerciale.
Ostiano oggi è luogo di ritrovo per chi avesse
ancora a cuore le culture tradizionali dei
“popoli”, tutti. Tutti attorno ad un simbolico
falò in riva al fiume, antica linea di comunicazione.
Per informazioni: www.celticfestival.it
Il territorio
Ostiano conta 3.016 abitanti (Ostianesi)
e ha una superficie di 19,4 chilometri quadrati per una densità abitativa di 155,46
abitanti per chilometro quadrato. Sorge a
43 metri sopra il livello del mare.Cenni anagrafici:
Il comune di Ostiano ha fatto registrare
nel censimento del 1991 una popolazione pari
a 3.063 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a
3.016 abitanti, mostrando quindi nel decennio
1991 - 2001 una variazione percentuale di
abitanti pari al -1,53%.Gli abitanti sono
distribuiti in 1.174 nuclei familiari con
una media per nucleo familiare di 2,57 componenti.Cenni
geografici: Il territorio del comune risulta
compreso tra i 33 e i 48 metri sul livello del mare.
L'escursione altimetrica complessiva risulta
essere pari a 15 metri.Cenni occupazionali: Risultano insistere
sul territorio del comune 49 attività industriali
con 257 addetti pari al 29,34% della forza
lavoro occupata, 83 attività di servizio
con 159 addetti pari al 9,47% della forza
lavoro occupata, altre 90 attività di servizio
con 352 addetti pari al 18,15% della forza
lavoro occupata e 18 attività amministrative
con 188 addetti pari al 10,27% della forza
lavoro occupata.
Risultano occupati complessivamente 876 individui,
pari al 29,05% del numero complessivo di
abitanti del comune.
L’Amministrazione
Il municipio è sito in Piazza Marconi 4,
tel. 0372-85001 fax. 0372-840049: l'indirizzo
di posta elettronica è comune.ostiano@tin.it.Gli Amministratori del Comune di OSTIANOSindaco
(eletto nel 2004): LANFRANCHI ALESSANDRO
La Giunta:
BOLSI GIUSEPPE
DOMANESCHI DARIO
GENZINI LUCIA
TIRONI SERGIO
Il Consiglio:
BRIGNANI LUCA
CAPELLI ALESSIO
DE CARLI ANTONELLO
FERRARI MAURO
GIANCRISTOFORO LUCA
GINELLI PATRIZIO
MANENTI MORENO
MONTINI GIOVANNI
PORTESANI GIUSEPPE
POSIO CANZIO
STAGNATI RICCARDO
TELO' ANGELO
La Casa di Riposo
ASP Bruno Pari/ Via G. Battista Rosa, 42/26032
Ostiano
Tel. 0372/856233 - Fax 0372/840107
Email ospedaleostiano@libero.it
Sito Internet: http://www.ospedaleostiano.it
Rappresentante Legale: Barbieri Gabriele
Responsabile Amministrativo: Scaratti Ivan
Responsabile Sanitario: Fusari Antonio
Rette e costi per la degenza : Retta minima € 45/Retta per posti letto non
a contratto € 61,50
Servizi compresi nella retta :SERVIZIO DI PARRUCCHIERE UOMO E DONNA -
TRASPORTO CON AMBULANZA PRESSO STRUTTURE
OSPEDALIERE PER VISITE MEDICHE SPECIALISTICHE
O RICOVERI OSPEDALIERI
Servizi non compresi nella retta :SERVIZIO DI LAVANDERIA A PAGAMENTO
Servizi erogati dalla struttura :Dispone di Centro Diurno Integrato Si /Fornisce
Cure Domiciliari Si
Stanze singole: Si - n. 7 /Stanze singole
con bagno autonomo: Si - n. 6 /Elettrocardiografo
Si - n. 1
Aspiratori Si - n. 1 /Palloni Ambu Si - n.
1 /Impianto di ossigeno Si - bombole /Spazi
verdi Si
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Centro Diurno Integrato : DI N.10 POSTI. APERTURA DALLE ORE 08.30
ALLE ORE 17.00 DAL LUNEDI' AL VENERDI. PRESTAZIONI
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E SORVEGLIANZA ATTIVITA' QUOTIDIANA, DEAMBULAZIONE,
SOMMINISTRAZIONE PASTI, IGIENE PERSONALE,
BAGNO ASSISTITO,BARBIERE E PARRUCCHIERE)-
INTERVENTI SANITARI-SERVIZIO ANIMAZIONE E
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Alloggi per anziani:PRESSO LA STRUTTURA SONO INOLTRE PRESENTI N. 5 MINIALLOGGI PROTETTI PER ANZIANI.
Attività di riabilitazione :Individuale Si /Di gruppo Si /Terapia fisica
Si /Massoterapia Si /Riabilitazione cognitiva
Si
Assistenza medica 24h al giorno
Attività di animazione
ATTIVITA' SETTIMANALI: LETTURA DEL GIORNALE
- ATTIVITA' LUDICHE - LABORATORI MANIPOLATIVI
- USCITE SUL TERRITORIO.ATTIVITA' CALENDARIALI:
FESTA DEI COMPLEANNI MENSILE E FESTE DI CALENDARIO.GRANDI
EVENTI: GITA ANNUALE IN GIORNATA - FESTA
DEL SOLE
Curiosità
La squadra di Pallavolo di Ostiano
Sede legale: Via Trioni 55/A-26032 Ostiano
CREMONA
Le partite casalinghe dell'Edilkamin Ostiano
si disputano presso:
Palestra Comunale, Via Vacchelli,1- 26032 Ostiano (CR)
Storia della società
Il cammino percorso dalla Pallavolo Ostiano
in questi venti anni di attività è stato
sicuramente intenso, impegnativo ed in crescita,
sino a raggiungere gli attuali livelli.
La linea direttrice seguita dai Dirigenti
in questi anni è sempre stata quella di operare
secondo le proprie possibilità, senza lasciarsi
prendere da facili entusiasmi nei momenti
felici, nè da scoramento nei momenti meno
facili.
L'impegno primario, anche se con risultati
alterni, è stato quello di prestare la massima
attenzione all'attività di base che, oltre
ad offrire la possibilità alle giovani di
praticare l'attività sportiva, dovrebbe consentire
anche la formazione delle nuove leve per
l'attività futura.
Sin dalla sua nascita la Società ha attivato
un CENTRO DI AVVIAMENTO ALLO SPORT, che ha
operato ininterrottamente in questi venti
anni. Inoltre dal 1998/1999, periodo di inagibilità
della palestra di Ostiano, l'impegno promozionale
si è esteso nella bassa bresciana, con l'apertura
di un Centro a Pavone Mella che, in questi
due anni ha visto la partecipazione di una
quarantina di allieve.
Sempre intensa e costante la partecipazione
all'attività del Comitato Provinciale FIPAV,
con squadre di Serie e di Categoria. Oltre
alla partecipazione al Campionato Nazionale
di Serie B/1, nell'attività in campo provinciale
sono impegnate altre quattro squadre: I Divisione,
III Divisione, Under 17 e Under 14 (con le
atlete di Pavone Mella), oltre alla squadra
Allieve di Pavone Mella che partecipa al
campionato CSI di Brescia.
Continua inoltre, come in passato, l'attività
dei CAS di Ostiano e Pavone 2v Mella.
Per una realtà come quella di Ostiano la Pallavolo Ostiano possa essere considerata, al momento, un
punto di orgoglio. Con il Crema Volley la
prima squadra, sponsorizzata EDILKAMIN, è
qui oggi la massima espressione della pallavolo
cremonese in campo femminile.
L’Avis di Ostiano
L’Avis di Ostiano fa festeggiato con una cerimonia i suoi 48 anni di attività. Il
sodalizio ostianese, fondato dall’indimenticabile
socio Luigi Rongoni, aveva iniziato la sua
attività nel 1958 grazie ad un gruppo di
16 donatori che aveva effettuato la prima
donazione presso l’istituto siero-terapico
Delfanti di Milano. Il gruppo Ostianese dell’Avis,
appartenete allora alla sezione comunale
di Vescovato, divenne poi ufficialmente sezione
Avis Comunale di Ostiano esattamente il giorno
6 febbraio 1972, quando nel salone Don Rosa
di Ostiano, 35 donatori diedero vita alla
nuova sezione Ostianese.
Sede: Ostiano in P.zza Cavour n. 11/ mail: info@avisostiano.it
Il liutaio Puerari Matteo
Via G.B. Rosa 9 - 26032 Ostiano
Telefono: 037285425 Fax: 037285425
e-mail: matteo.puerari@virgilio.it
Violini, viole e violoncelli/Riparazione
e Restauro/Strumenti piccoli
Nato a Cremona il 21 ottobre 1975, ha conseguito il diploma presso la Scuola Internazionale di Liuteria nel 1993, sotto la guida del
Maestro Giorgio Scolari. Ha poi perfezionato
il proprio stile nel laboratorio dI Massimo
Ardoli e di Eros Barcellari.
Il suo lavoro si contraddistingue per l'ottima
scelta del legno e per la particolare attenzione
per l'aspetto acustico e stilistico.
I suoi strumenti si ispirano ai modelli classici
della scuola cremonese. Egli è solito utilizzare
una vernice di colore rosso-arancio con sfondo
dorato; è inoltre specializzato nella costruzione
di violini piccoli (3/4 - 1/2).Ha partecipato
alla 9° Triennale Internazionale degli Strumenti
ad Arco.
Dall'inizio del 2000 lavora nel proprio laboratorio
di Ostiano (CR).
La Sinagoga di Ostiano in rovina .
E’l’ultima della Grande Pianura
E’ l’ultima rimasta su tutto il territorio
della Grande Pianura” - racconta la professoressa Alice Barbieri, presidente del Gruppo Culturale Bartolomeo
Manfredi - e versa in condizioni pietose.
E' la Sinagoga di Ostiano. Nessuno se ne
cura, i tetti sono crollati, gli stucchi
cinquecenteschi cadono a pezzi, i vòlti rinascimentali
si reggono per miracolo…Ma possibile che
dentro all’opulenta nostra terra - aggiunge
la professoressa - non ci sia nessuno, proprio
nessuno, disposto a fare qualcosa?Non lasciamo
cadere, per favore, questo raro, anzi ormai
unico, pezzo di storia. Salviamo la Sinagoga!”
La Sinagoga di Ostiano è sita all’interno
del complesso castellano del paese. Varcato
l’antico ingresso si è come attirati dalla
grande casa che sorge sul lato di sinistra.
La costruzione, nonostante il pessimo stato
conservativo, mostra ancora nobiltà di forme.
Venne edificata all’inizio del Cinquecento
come dimora del rappresentante del potere
gonzaghesco, poi rimase ad uso del governatore
sino al 1619 quando Francesco Gonzaga, marchese
di Ostiano e Vescovo di Mantova, la donava
in parti uguali alla parrocchia e al convento
francescano dei Santi Gaudenzio e Alessadro.
Perduta la sua funzione di residenza, nel
1731 i due enti proprietari la cedevano,
in enfeteusi, alla fiorente comunità ebraica
locale. Una volta ottenuto l’uso della casa
la comunità israelitica iniziò una vasta
opera di ristrutturazione. L’edificio venne
modificato radicalmente, sopraelevato per
creare il matroneo ad uso cultuale: nasceva
così la sinagoga.Il Gruppo Bartolomeo Manfredi
ha lanciato l’allarme. Si cercano aiuti e
fondi. Per contattare il comitato telefonare
al numero 030-85070.
** materiale raccolto ed organizzato da Gian
Carlo Storti , Cremona 8 novembre 2006
 
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