15 Settembre, 2002
*Gaboardi* chiude. Un'altra storica attività abbandona la scena
Negozio di biciclette fondato nel 1933, era diventata la *clinica* delle due ruote. Ermes, artigiano meccanico, oggi 71enne, ha fatto la storia, anche democratica, del rione di Porta Po
Il 30 novembre scorso ha chiuso un'altra attività artigianale storica del centro città.
Il negozio di biciclette di Ermes Gaboardi, al numero 45 di Corso Vittorio Emanuele II. Era lì da 50 anni, dal 1957, dopo che si era trasferito da via Porta Po Vecchia, strada nella quale era sorto 1933.
*Gaboardi* era noto come la "clinica delle biciclette e dei ciclomotori", perché oltre alla vendita il negozio offriva un'assistenza ed una professionalità a 360 gradi nel settore. Un servizio che pochi altri potevano vantare ed offrire. E grazie a questa sua abilità, Ermes Gaboardi e la moglia Adriana, sua assidua e capace collaboratrice, hanno saputo attirare una numerosa clientela, che nel corso degli anni é rimasta sempre fedele.
Il negozio era in questi anni un punto fermo, un "pezzo di storia" della città e del quartiere. Un punto di riferimento ovviamente di carattere artigianale e commerciale, ma anche di scambio di idee, di "dibattito" si può dire, anche per la antica militanza democratica e di sinistra, per la quale per anni Ermes ricoprì l'incarico di segretario della sezione "Parizzi", prima del PCI e poi dei DS. Un punto di riferimento, la bottega di Gaboardi, per gli amanti della bici, ma anche per la democrazia e la crescita civile della città. Gaboardi é stato per anni anche dirigente apprezzato della CNA, Confederazione nazionale dell'Artigianato, di Cremona.
"Chiudiamo con qualche rammarico - dice con simpatia ma anche con fermezza la signora Adriana - Se ne va così un pezzo della città, che é sopravvissuto anche alla guerra, grazie all'amore ed all'impegno di mia suocera, Tebana. Ermes é vissuto lì dentro, tra biciclette, ruote e catene. A 11 anni ha iniziato a lavorare ed ha smesso solo ora, dopo 60 anni".
Certo ha contato l'età, in questa scelta, ma anche la necessità di fare i conti - per una piccola bottega artigiana a conduzione famigliare - con la concorrenza della grande distribuzione. Sarà anche una legge di mercato, ma spesso questa legge di mercato trasuda aridità ed avidità. Per questo la città, con un po' di magone, saluta Ermes ed Adriana e vuole ringraziarli ancora una volta con una calorosissima stretta di mano. 
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