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 Il Punto

15 Settembre, 2002
Chi sarà il mago della politica 2008? di Gian Carlo Storti
Difficile fare previsioni… però sarebbe bello che si avverassero questi pochi sogni!

Chi sarà il mago della politica 2008? Difficile fare previsioni… però sarebbe bello che si avverassero questi pochi sogni!
1.)    Contratti, salari e riduzione fiscale per i lavoratori.Sono ormai circa 7 milioni i lavoratori in attesa di contratto. Tutti i settori sono interessati: dal pubblico impiego, sanità ed enti locali, ad i con i fronti più caldi rappresentati sia dal commercio che dai metalmeccanici. Ormai il contratto nazionale porta poche decine di euro di aumento al mese. Per rendere sostanziosi gli aumenti salariali vi è bisogno di un nuovo meccanismo fiscale che alleggerisca la busta paga. Nella finanziaria approvata dal governo le maggiori risorse fiscali sono appunto destinate a questa manovra. In molti si aspettano che il sindacato sia coerente e che su questo terreno assuma una forte iniziativa politica: i leader sindacali hanno parlato addirittura di sciopero nazionale. La spinta di alcuni settori sindacali di ripristinare la scala mobile è fortissima. Per evitare questa deriva ideologica è però necessario che il mondo del lavoro “ porti a casa” risultati concreti.
La domanda che mi pongo è se la politica riuscirà a capire, a cogliere il significato di questa spinta. Se la politica e l’economia intercettano la spinta e danno risposte, avviando quindi una fase positiva della concertazione, sicuramente si riuscirà a frenare sia il populismo del “ Berlusca” che il qualunquismo del “ Grillo “ e di conseguenza al rilanciare il “ sistema paese”.
2.)    Leggi e provvedimenti per i giovani.
Non possiamo continuare a pensare ad un welfare per gli anziani. Questo non è sufficiente a fermare il declino di questo paese. Se una società non investe sui giovani va in declino e subisce le spinte più negative dell’immigrazione selvaggia e non controllata. E’necessario incidere con fortissimi incentivi sulla natalità e sulla famiglia ma anche puntare sull’autonomia per i giovani. Si parla di una “ dote” che lo Stato si impegna ad assegnare ai giovani 18 enni. Questa, dicono gli esperti, è la strada giusta, la via maestra per responsabilizzare le nuove generazioni, per riformulare la scala dei valori, una scala che rimetta in cima sia la formazione che il lavoro.
3.)    Nuova legge elettorale.
Poco importa se la legge elettorale sarà tedesca, spagnola, francese od un misto di tutto ciò. La priorità delle priorità è che semplifichi il sistema politico e renda possibile l’esercizio della governabilità. Non servono gli appelli, ma necessita un forte lavoro di mediazione che sia in grado di anteporre gli interessi generali a quelli particolari dei singoli gruppi o gruppuscoli. Desolante è lo spettacolo che ci sta offrendo il nostro Senato della Repubblica dove i partitini “ familiari” si moltiplicano più dei figli legittimi o illegittimi che siano.
4.)    Alcune riforme costituzionali
Due sono le riforme costituzionali che gli esperti giudicano assolutamente prioritarie.
Il superamento del bicameralismo perfetto con la conseguente istituzione del Senato federale e introduzione della sfiducia costruttiva che impedisce la crisi di governo finché non ne è pronto un altro.
Anche qui che si faccia dunque uno sforzo, che si proceda senza indugi.
5.)    Un nuovo assetto della politica
Al di là della riforma elettorale è necessaria la semplificazione della politica.
La costituzione del Partito Democratico ha dato avvio ad un nuovo processo di aggregazione. Bene. Anche la sinistra si sta riaggregando. Credo però che il discrimine sia la collocazione della sinistra rispetto al governo. Con questo tira e molla non si può più andare avanti. Che si chiarifichino i processi e si dia avvio ad un percorso che possa, analogamente ad altri paesi europei, avere un ampio schieramento di centro-sinistra con l’obiettivo primario di governare questo paese. Se altri vorranno fare delle scelte minoritarie che procedano pure.
6.)    Conclusioni.
Anche Prodi è chiamato a riflettere. Anche per il suo Governo, che fino ad oggi ha operato bene, si pone il problema del futuro. Io auspico che questo Governo possa durare tutta la legislatura, ma che contemporaneamente sia possibile fare la riforma elettorale e quelle riforme costituzionali possibili.
Insomma è necessario rimanere attenti alla necessità di uno scenario più ampio, non per dare ragione a Casini, ma per evitare che l’intero centro-sinistra si bruci lentamente sulla graticola e da fiamma forte e calda diventi solo cenere.
A tutti un buon 2008.
storti@welfareitalia.it

Cremona 29 dicembre 2007

 

 

 

 


       



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