15 Settembre, 2002
Intervista a Mimmo Dolci " Ci attende un grande lavoro"
a cura di Gianvi Lazzarini.Inutile dire che, pur operando da anni nella CGIL cremonese, il mio nuovo incarico richiede una diversa e nuova conoscenza delle situazioni, dei problemi, e delle proposte relative ai compiti più propriamente “confederali” ....

Al nuovo Segretario della Camera del Lavoro di Cremona, Massimiliano Dolci, che sta incontrando tutte le Segreterie di categorie per delineare il piano di lavoro della sua segreteria, chiediamo di fare il punto su questo confronto.
intervista di Gianvi Lazzarini .
Inutile dire che, pur operando da anni nella CGIL cremonese, il mio nuovo incarico richiede una diversa e nuova conoscenza delle situazioni, dei problemi, e delle proposte relative ai compiti più propriamente “confederali” dell’organizzazione. Gli incontri in atto hanno già portato ad una vasta ed interessante raccolta di dati, anche se ad essa non ho potuto ancora dedicare tutto il tempo necessario: in queste settimane ho seguito molto le vicende della Fiom, che in questo periodo sta vivendo uno dei periodi più importanti, e impegnativi della sua storia.
L’accordo separato sul Contratto Nazionale rappresenta infatti uno degli atti più gravi della recente storia del sindacato italiano. Si è toccato uno dei punti più bassi nella vita delle relazioni sindacali del nostro Paese. E’ un’intesa che non risponde a nulla delle priorità che i metalmeccanici avevano indicato e che ancora una volta non sarà sottoposta al voto referendario tra i lavoratori. Alla Fiom e alla Cgil è chiesto il grande sforzo di rimanere un punto di riferimento vitale per i lavoratori in una fase di così pesante degenerazione nelle relazioni sindacali.
Colgo l’occasione per rivolgere i miei più calorosi auguri a Rita Orsini, che proprio in questi giorni mi ha sostituito nell’incarico di Segretario della Fiom Cremonese. Una compagna di straordinaria generosità e personalità che si è fatta molto apprezzare dai metalmeccanici in questi anni. Il risultato della sua elezione (35 su 35) è il segno evidente della fiducia che la Fiom nutre per lei.
Tornando al tema degli incontri, va detto comunque che questa prima fase di scambio con i dirigenti delle categorie è già stata importante per la quantità delle analisi e delle informazioni che mi ha fornito. Ovviamente, sia le discussioni all’interno della nostra organizzazione che i confronti da realizzare al suo esterno, a partire da quelli relativi al nodo cruciale dell’unità sindacale, richiederanno tantissimo impegno da parte di tutti e non solo del sottoscritto.
C’è già un percorso che permetta entro breve tempo di delineare alcune linee guida?
Ci sono alcuni appuntamenti e alcune idee. Sintetizzando al massimo, si può dire che oltre a proseguire il confronto con tutte le categorie, vi sarà il 28 maggio il Direttivo della Camera del Lavoro e il 10 giungo un grande attivo dei delegati e dei pensionati il 10/06 (con la presenza di Carla Cantone della Segreteria Nazionale Cgil), che avrà il compito di analizzare e discutere la delicatissima fase politico sindacale in riferimento anche al referendum del 15/06. Abbiamo inoltre fissato un approfondimento seminariale sul problema delle infrastrutture (in specifico, la viabilità) che consenta di cominciare ad avere elementi comuni di valutazione che ci aiutino a produrre un punto di vista autonomo.
In merito al quesito referendario qual è l’ impostazione della Segreteria CGIL?
In Segreteria vi è una condivisione forte dell’impianto della proposta di Epifani che correttamente ha posizionato l’Organizzazione su un voto favorevole al referendum del 15 giugno, pur esprimendo una serie di riserve sull’utilizzo dello strumento referendario.
Bisognerà vivere questo appuntamento come funzionale al nostro progetto di estensione dei diritti (per il quale abbiamo raccolto più di cinque milioni di firme sulla nostra proposta di legge) in termini più complessivi di quanto faccia il referendum stesso.
Che situazione hai trovato dopo il travagliato percorso che ha porto alla tua nomina?
E’ una domanda a cui rispondo volentieri, essendo il bilancio a questo proposito è positivo. L’elezione del nuovo Segretario, avvenuta in modo democratico e trasparente, ha però visto mesi di confronto serrato e in qualche occasione teso, che poteva far ipotizzare effetti negativi anche nel periodo successivo. Invece, il clima oggi è sereno, le intenzioni e le dinamiche relazionali sono improntate alla fiducia e alla collaborazione. Personalmente, credo di aver dato un positivo contributo in questo processo, e continuerò a farlo; ma protagonista è anche Roberto Carenzi, l’altro candidato per la nomina a Segretario: inutile dire che si tratta di un segnale di grande significato umano e politico.
Devi concludere con qualche osservazione sulla funzione e sulle prospettive dello Spi.
Come ribadisce su questo stesso numero del giornale il suo Segretario Generale, lo Spi per sua natura si occupa in modo rilevante di problemi che possiamo definire “trasversali” a tutto il movimento sindacale, a partire da quelli dello Stato Sociale. Ebbene, questa “generalità” della funzione dello Spi va spesa al meglio anche in senso specificatamente “confederale”, tanto più che può offrire una “tenuta” con i sindacati dei pensionati di Cisl e Uil che può diventare una delle leve per riconsiderare e rinsaldare i rapporti unitari. Certamente concordo con la Segreteria dello Spi, che nell’incontro che abbiamo svolto mi ha evidenziato una necessità di maggior protagonismo all’interno della Camera del Lavoro e l’improponibilità di certi schemi del passato che la volevano una categoria da coinvolgere solo in momenti organizzativi.
 
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