15 Settembre, 2002
AUDIZIONE DPEF: ANCI GIUDIZIO NEGATIVO SU METODI E CONTENUTI
La delegazione ANCI - composta dall’assessore alle finanze del comune di Bologna Gianluca Galletti, dal presidente dell’ANCI Lombardia e della Consulta nazionale dei piccoli comuni Giuseppe Torchio..........
AUDIZIONE DPEF: ANCI GIUDIZIO NEGATIVO SU METODI E CONTENUTI
La delegazione ANCI - composta dall’assessore alle finanze del comune di Bologna Gianluca Galletti, dal presidente dell’ANCI Lombardia e della Consulta nazionale dei piccoli comuni Giuseppe Torchio, dal coordinatore delle unione dei comuni Giuseppe Rinaldi ed accompagnata dai funzionari ANCI Adele Roncaccia e Antonella Galdi - è stata audita presso le commissioni riunite di Bilancio e Tesoro di Senato e Camera nell’aula della commissione Difesa di Palazzo Madama.
L’ANCI ha osservato come il Governo consideri i rappresentanti dei Comuni non tanto un’espressione istituzionale, rappresentativa di interessi generali, eletta a suffragio universale quanto, invece, una realtà analoga alle forze dell’economia e del lavoro.
I Comuni esprimono un giudizio sostanzialmente negativo sul DPEF sia sul piano del metodo che nel merito in quanto manca, come ha affermato l’assessore Galletti, una linea di indirizzo in materia di federalismo fiscale e non vi è alcun cenno al sostanziale rispetto al patto di stabilità pienamente rispettato dai Comuni, come rileva, opportunamente, la stessa relazione della Corte dei Conti.
ANCI è fortemente preoccupata della impostazione che mira al blocco degli investimenti locali, proprio quando la stampa economica europea riscontra in Italia il più alto livello di investimenti comunali e la più alta affidabilità in termini finanziari a livello dell’Unione Europea.
Il presidente Torchio parafrasando quanto affermato ieri dal Ministro dell'Economica Giulio Tremonti, ha affermato che i Comuni non sono "le lucciole della democrazia". Torchio ha rilevato come dovrebbe essere concertato e definito un accordo o intesa interistituzionale prima della legge finanziaria e, analogamente a quanto sarà siglato a Milano venerdì 25 luglio tra Regione Lombardia, Anci, Province e Comunità Montane.
"Non si può generalizzare - ha sottolineato l'on. Torchio - sugli splafonamenti di spesa che non riguardano sicuramente i comuni. Ognuno deve farsi carico della propria quota di responsabilità e i Comuni sono stanchi di subire attacchi indiscriminati quando invece hanno contribuito ad una politica di contenimento e risanamento alla finanza pubblica come nessun altro soggetto nel nostro paese, pur in presenza di una crescita degli oneri del personale e degli adempimenti burocratici tra le più elevate. Per il futuro, non si potrà riferirsi esclusivamente alla spesa storica, ma bisognerà considerare anche la capacità fiscale, evitando politiche assistenziali ma integrando opportunamente il welfare locale con livelli stabili di finanziamento a cui il Governo sembra invece sottrarsi non concludendo l’annosa trattativa sui Lea e Liveas, prestazioni essenziali che mancano di adeguata copertura proprio nel momento in cui si spinge il riferimento ai valori della famiglia e della solidarietà".
"Mancano incrementi al fondo nazionale per le politiche sociali - ha aggiunto ancora il presidente Torchio - mentre, in talune regioni si va ad una sorta di espropri del patrimonio abitativo pubblico e sulle problematiche del trasporto pubblico locale e esplodono i costi che gravano esclusivamente gli Enti locali nell’impossibilità di contrarre mutui per ripianare i disavanzi di gestione. La stessa riforma della Cassa Depositi e Prestiti è uno degli elementi di più grande inquietudine da parte del sistema delle autonomie".
Proprio nella giornata di domani Torchio farà parte della delegazione che si incontrerà con la presidenza del Consiglio dei Ministri per affrontare quest’altro argomento a seguito di precise richiesta dell’ANCI in sede di Conferenza Stato Città Autonomie Locali.
Inoltre non sono previste misure specifiche per i comuni di minore dimensione demografica, proprio in presenza di provvedimenti parlamentari che dovrebbero segnare interventi sostanziali a favore dei piccoli comuni con risvolti finanziari interessanti, anche attraverso l’incentivazione della gestione associata di funzionamento e servizi.
Maggiore attenzione si dovrebbe inoltre garantire nella modernizzazione della pubblica amministrazione attraverso l’e-governement, anche con riferimento alle problematiche dei piccoli comuni.
 
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