15 Settembre, 2002
CREMONA.GIUNTA COMUNALE DEL 16 DICEMBRE 2010, decisioni assunte
Approvato progetto definitivo P.zza Marconi- Smobilizzo crediti- Fabbrica Bioenergia- ecc.
CREMONA.GIUNTA COMUNALE DEL 16 DICEMBRE 2010,
decisioni assunte
Approvato progetto definitivo P.zza Marconi-
Smobilizzo crediti- Fabbrica Bioenergia-
ecc.
Approvazione in linea tecnica del progetto
definitivo relativo alla sistemazione superficiale
di piazza Marconi.
Con deliberazione di Giunta comunale del
28 gennaio 2010 è stato approvato in linea
tecnica il progetto preliminare della sistemazione
superficiale di piazza Marconi. Ora la Fondazione
Giovanni Arvedi e Luciana Buschini ha fatto
pervenire il progetto definitivo per cui
la Giunta, a conclusione del percorso istruttorio,
acquisiti i pareri favorevoli espressi dagli
organi competenti, lo ha approvato in linea
tecnica. Il costo complessivo dell’intervento
ammonta a complessivi € 2.644.050,00.
Recepimento dell’accordo tra l’Associazione
Regionale dei Comunali Lombardi - ANCI Lombardia
e l’Unione Regionale delle Camere di Commercio
della Lombardia - Unioncamere Lombardia per
favorire lo smobilizzo dei crediti vantati
dalle micro e piccole imprese lombarde appaltatrici
di lavori pubblici e fornitrici di beni e
servizi dei Comuni della Regione Lombardia.
La Giunta ha recepito, impegnandosi ad aderire
ai relativi contenuti e previsioni, l’accordo
tra l’Associazione Regionale dei Comuni Lombardi
– ANCI Lombardia e l’Unione Regionale delle
Camere di Commercio della Lombardia – Unioncamere
Lombardia per favorire lo smobilizzo dei
crediti vantati dalle micro e piccole imprese
lombarde appaltatrici di lavori pubblici
e fornitrici di beni e servizi dei Comuni
della Regione Lombardia.
Le tradizionali difficoltà che le micro e
piccole imprese (fino a 49 dipendenti) incontrano
nell’accesso al credito sono state fortemente
inasprite dalla crisi finanziaria internazionale
esplosa nell’autunno 2008. Il ricorso al
credito è divenuto sempre più necessario
non propriamente per le esigenze di sviluppo,
ma per sopperire alla mancata acquisizione
delle liquidità a fronte dei lavori eseguiti.
Ai ritardi di pagamento del settore privato
si sono aggiunti quelli del settore pubblico,
dato che molti enti, tra cui i Comuni con
popolazione superiore a 5.000 abitanti, pur
in possesso dei necessari fondi di cassa,
sono costretti a rinviare i pagamenti alle
imprese fornitrici per rispettare le regole
del Patto di Stabilità interno (artt. 77-bis
e 77-ter del Decreto Legge 112/2008, convertito
nella Legge 133/2008 e successive modificazioni).
L’articolo 9, comma 3-bis, del Decreto Legge
185/08, convertito nella Legge 2/2009, recante
“Misure urgenti per il sostegno a famiglie,
lavoro, occupazione e imprese e per ridisegnare
in funzione anticrisi il quadro strategico
nazionale” ha disposto che, per l’anno 2009,
su istanza dei creditori di somme dovute
per somministrazioni, forniture e appalti,
gli Enti Locali possono certificare se il
relativo credito sia certo, liquido ed esigibile,
al fine di consentire al creditore la cessione
pro soluto a favore di banche ed intermediari
finanziari riconosciuti dalla legislazione
vigente.
Il Decreto del Ministro dell’Economia e delle
Finanze 19 maggio 2009 ha dettato le modalità operative per l’attuazione
della suddetta normativa e predisposto la
relativa modulistica. Il Decreto Legge 194/2009,
convertito nella Legge 25/2010 “Proroga di
termini previsti da disposizioni legislative”,
all’articolo 1, comma 16, ha prorogato tale sistema anche per l’anno
2010. Il Decreto Legge 78/2010, convertito
con Legge 122/2010 “Misure urgenti in materia
di stabilizzazione finanziaria e di competitività
economica”, ha rimosso le scadenze precedentemente
indicate. La Commissione Europea il 20 ottobre
2010 ha emanato una Direttiva, che andrà recepita
entro 24 mesi da parte degli Stati membri,
volta a definire i termini massimi di pagamento,
fissandoli in 30 giorni prorogabili fino
a 60 giorni in casi particolari. Nel caso
di mancato pagamento nei termini di legge,
alle imprese viene conferito il diritto automatico
di esigere il pagamento degli interessi di
mora (tasso 8%) e di ottenere altresì un
importo fisso minimo di € 40,00 a titolo di indennizzo dei costi di recupero
del credito.
Per agevolare le micro e piccole imprese
garantendo pagamenti rapidi per i lavori
ed i servizi da queste effettuati, ANCI Lombardia,
Unioncamere Lombardia e UNICREDIT hanno concordato
di dar vita ad un progetto sperimentale,
della durata di 24 mesi, per favorire lo
smobilizzo dei crediti scaduti vantati nei
confronti dei Comuni lombardi. ANCI Lombardia
e Unioncamere Lombardia hanno siglato il
24 novembre 2010 un “Accordo per favorire
lo smobilizzo dei crediti vantati dalle micro
e piccole imprese lombarde appaltatrici di
lavori pubblici e fornitrici di beni e servizi
dei Comuni della Regione Lombardia”. Il Comune
di Cremona ha ritenuto opportuno aderire
ai contenuti dell’accordo, così da evitare
eventuali ritardi nei pagamenti ai fornitori,
con conseguente obbligo di pagamento degli
interessi di mora.
Modifica della deliberazione di Giunta Comunale
n. 151 del 27 maggio 2009. Approvazione delle
modifiche al progetto “La Fabbrica della
Bioenergia”.
La Giunta ha espresso il consenso all’adesione
dell’Ente Regionale per il Servizio all’Agricoltura
e alle Foreste (ERSAF) all’Associazione Temporanea
di Scopo (ATS) per l’esecuzione del progetto
denominato “Fabbrica della Bioenergia” ed
atto di “Costituzione di associazione temporanea
di scopo e mandato collettivo speciale con
rappresentanza nonché patto di supporto registrato
a Cremona il 19 giugno 2009 al n. 150 serie
1 atti pubblici”.
La Giunta ha approvato, di conseguenza, il
nuovo piano di attività del progetto ed il
budget rimodulato (nel quale sono evidenziate
anche le azioni che dovranno essere svolte
da ERSAF ed i relativi oneri e finanziamenti,
nonché la rimodulazione delle attività tra
i membri dell’ATS). Ha quindi demandato alla
Provincia di Cremona il compimento di ogni
conseguente ed opportuno atto per addivenire
al perfezionamento dell’adesione di ERSAF
all’ATS del progetto, subordinatamente all’espresso
impegno da parte di ERSAF: ad accettare le
regole di funzionamento dell’ATS e ad implementare,
nei tempi e nei modi previsti, la quota di
attività di propria competenza indicata nel
nuovo piano di attività del progetto; a rispettare
il budget dei costi e della suddivisione
dei ricavi, così come rimodulato; all’osservanza
delle disposizioni e relative ai doveri dei
membri dell’ATS riportate all’art. 3 dell’Atto
Costitutivo della predetta ATS.
La Giunta ha così modificato la propria deliberazione
del 27 maggio 2009 riguardante “La Fabbrica
della Bioenergia”: approvazione del dossier
di candidatura del progetto e del testo del
protocollo per la costituzione di una Associazione Temporanea di Scopo per
la presentazione del progetto alla Fondazione
CA.RI.PLO. a valere sui fondi emblematici
2009, non confermando le aree dell’ex Macello
come necessarie alla realizzazione dei laboratori
previsti dal progetto che altresì utilizzeranno
i laboratori messi a disposizione dall’Istituto
di Istruzione Superiore “J. Torriani”.
Il progetto “La Fabbrica della Bioenergia”
trova la sua origine nell’ambito dei lavori
del Patto dello Sviluppo presso l’Amministrazione
Provinciale. Nel corso del 2007, il tavolo
tematico “Energia” del Patto, coordinato
dal Settore Ambiente della Provincia, ha
fatto proprie le sollecitazioni allora proposte
da vari esponenti del Governo relative alla
creazione di un distretto agroenergetico
in Provincia di Cremona. Poiché il quadro
normativo non delinea in modo compiuto una
simile possibilità, è stato necessario confrontarsi
a lungo con tutti i partecipanti al patto
per trovare il modo di far emergere una proposta
non velleitaria, che rispondesse allo stesso
tempo alle vocazioni territoriali ed alla
necessità di creare uno strumento in grado
di permettere al territorio di connotarsi
per la realizzazione di azioni innovative
in materia di risparmio energetico e uso
razionale delle risorse, in ottemperanza
agli obblighi imposto dal Protocollo di Kyoto.
La proposta del progetto è nata da un’idea
del Politecnico di Milano – Centro per lo
Sviluppo del Polo di Cremona ed è diventata
una delle azioni emblematiche inserite nel
documento finale “Un accordo per il futuro”
firmato il 9 luglio 2007. Tale proposta è
stata in seguito approfondita e modificata
grazia all’appoggio ed alla collaborazione
di Coldiretti Cremona, Libera Associazione
Agricoltori Cremona, Confcooperative, Consorzio
Agrario, ERSAF. Alla definizione del progetto
sta collaborando anche il Comune di Cremona
ed il sistema bancario si è dimostrato particolarmente
interessato.
In estrema sintesi lo scopo del progetto
è quello di realizzare un luogo di verifica
e di confronto di tecnologie, sperimentazione
di nuove soluzioni impiantistiche, sviluppo
e realizzazione di progetti imprenditoriali;
favorire e rafforzare il confronto fra i
diversi soggetti inseriti nel tessuto produttivo;
promuovere e sostenere la ricerca, l’innovazione
tecnologica e la formazione per il miglioramento
continuo dell’efficienza e sostenibilità
energetica, economica e ambientale della
Provincia di Cremona.
Si è perciò stabilito di richiedere per il
progetto un finanziamento significativo,
destinato ad avere ricadute su tutto il territorio
provinciale, nell’ambito dello stanziamento
deliberato dalla Fondazione CA.RI.P.LO. per
finanziare gli “Interventi emblematici” in
Provincia di Cremona per l’anno 2009. Per
assicurare la possibilità di auto - sostentamento
del progetto, si è ipotizzata la costituzione
di un soggetto autonomo, che potrebbe assumere
la forma della Società consortile a responsabilità
limitata con capitale prevalentemente pubblico,
senza finalità di lucro, i cui utili andrebbero
destinati esclusivamente al finanziamento
delle azioni descritte nell’oggetto sociale
(promuovere e sostenere la ricerca, l’innovazione
tecnologica e la formazione per il miglioramento
continuo dell’efficienza e sostenibilità
energetica, economica e ambientale in Provincia
di Cremona). A tale soluzione si collega
il tema relativo alla valorizzazione dei
conferimenti di strumentazioni, aree, impianti
e personale da parte degli altri attori del
progetto, che condiziona la costruzione del
piano di fattibilità economica dello stesso.
Presso l’Amministrazione Provinciale è stato
pertanto costituito un Comitato promotore,
che vede la partecipazione del Comune di Cremona, della Camera di Commercio, del Politecnico
di Milano, di AEM Cremona, di SCS Crema e
di Reindustria S.r.l., con lo scopo di mettere
in atto tutte le azioni necessarie per il
raggiungimento dell’obiettivo sopra descritto
e di svolgere tutti gli approfondimenti necessari
per la corretta applicazione delle disposizione
sopra citate, nonché di portare avanti il
progetto e di predisporre il dossier di candidatura
per la partecipazione ai fondi emblematici
CA.RI.P.LO. 2009. Il progetto “La Fabbrica
della Bioenergia” è stato, tra l’altro, presentato
alle Direzioni Generali Agricoltura e Reti
e Servizi di Pubblica Utilità della Regione
Lombardia che li hanno considerati meritevoli
di attenzione. Il progetto in questione è
stato inoltre proposto al tavolo territoriale
EXPO ed ha ottenuto la possibilità di essere
candidato come progetto di rilevanza territoriale.
Per ottenere i finanziamenti necessari per
l’attuazione del progetto “La Fabbrica della
Bioenergia” il comitato promotore, a seguito
dell’emissione da parte della Fondazione
CA.RI.P.LO. di bando per la presentazione
di progetti a valere sui fondi emblematici
2009, ha predisposto il dossier di candidatura da
presentare alla Fondazione stessa per l’ottenimento
di un finanziamento complessivo di € 2,5
milioni da valere sui Fondi Emblematici riservati
al territorio della provinciale di Cremona
per l’anno 2009. Per realizzare tutto ciò si è costituita
un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS).
La Fondazione CA.RI.PLO. nel 2010, pur approvando il progetto
e la sua articolazione, concede un finanziamento
ridotto ad 1 milione di Euro (anzichè il
milione e mezzo richiesto inizialmente).
Tutto ciò ha originato la rimodulazione del
progetto stesso con i seguenti interventi:
Determinazione delle tariffe di concessione
dei colombari edificati nel sotterraneo del
Cimitero di Cavatigozzi.
Nell’ampliamento del Cimitero di Cavatigozzi,
effettuato nel 1997, è stato realizzato un
sotterraneo con colombari che, per problemi
di varia natura, non è mai stato utilizzato.
Poiché, visto che i loculi al piano superiore
si stanno esaurendo ed i residenti della
frazione di Cavatigozzi hanno avanzato la
richiesta di poter utilizzare tale sotterraneo,
sono stati intrapresi i lavori di manutenzione
per renderlo agibile. Ora si è resa pertanto
necessaria la determinazione dei corrispettivi
per le concessioni dei colombari.
La Giunta comunale ha così determinato in
€ 983,00 i corrispettivi per la concessione
dei colombari edificati nel sotterraneo del
Cimitero di Cavatigozzi e ha deciso di applicare
al sotterraneo del Cimitero di Cavatigozzi
il criterio di assegnazione dei colombari,
disposti su quattro file, in senso verticale: basso – alto/alto – basso, già
in uso nel Civico Cimitero di Cremona, con
la corresponsione di un corrispettivo di
€ 983,00 indipendentemente dalla fila in
cui sono collocati. L’assegnazione dei colombari
verrà accordata su richiesta dei cittadini,
sia in caso di funerale che di traslazioni
di salme provenienti dalle file alte del
piano superiore.
 
|