15 Settembre, 2002
Fecondazione assistita e lotta alla finanziaria....
di Gian Carlo Storti , rubrica " Welfare" su " Il Piccolo Giornale" del 6 dicembre 2003.

In parlamento è in discussione la controversa
legge sulla fecondazione assista.Non impediamo
un atto d'amore in piu'.
A Torino l' opposione unita è scesa in piazza
contro Tremonti e la finanziaria. Perchè
non tentarci a Cremona ?
di Gian Carlo Storti , rubrica " Welfare"
su " Il Piccolo Giornale" del 6
dicembre 2003.
Non impediamo un atto d'amore in più.
E' in discussione al Senato la legge sulla
procreazione assistita.
Lo scontro fra destra e sinistra si profila
molto infuocato. La sinistra,
infatti, sostiene che questa proposta di
legge, del polo delle libertà, è
pericolosa, assurda, oscurantista, regressiva
ed offensiva per il paese.
Toni molto forti che richiamano il clima
delle battaglie degli anni '70 sul
divorzio e poi sull'aborto. Solo che il clima
di quegli anni , nel paese,
non c'è piu' e davvero si rischia, su questi
temi, l'isolamento totale
rispetto allo schieramento trasversale del
mondo cattolico impegnato in
politica.
Nel merito la sinistra sostiene che la proposta
di legge va modificata
perchè:
*pericolosa:mette a rischio la salute delle
donne. Limita, infatti, a tre il
numero di embrioni da impiantare vietandone
la conservazione, contro
l'opinione di medici e scienziati; questo
divieto riduce la possibilità di
riuscita e costringe le donne a subire pesanti
e ripetuti interventi sul
loro corpo;
*assurda: impedisce diritti elementari come
l'eventuale revoca del consenso
all'impianto dell'embrione nell'utero anche
qualora risultasse affetto e por
tatore di gravi malattie;
*arretrata: isolata rispetto alle leggi degli
altri Paesi europei e nella
comunità scientifica internazionale;
*oscurantista: pone dei limiti ideologici
e non scientifici all'utilizzo;
*ipocrita: vieta la fecondazione eterologa,
ovvero la possibilità di
ricorrere a donatore o donatrice, con la
conseguenza di favorire il "turismo
procreativo" in altri Paesi, ma solo
per chi può permetterselo;
*regressiva:rischia di snaturare la legge
194 sull'interruzione volontaria
della gravidanza;
*offensiva: dà un colpo alla laicità dello
Stato. Non tiene conto del
pluralismo etico che è una ricchezza del
nostro Paese;
*mortifica la responsabilità delle donne
e delle coppie sulla maternità e
sul desiderio di essere genitori.
Come si vede temi difficili che chiamano
le coscienze a forti riflessioni.
Su questo tema credo che dovremmo attenerci
a difendere " il bene prezioso
della laicità dello Stato aldilà delle opinioni
politiche, culturali e
religiose".
Le crociate non servono. A nessuno.
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A Torino l' opposione unita è scesa in piazza
contro Tremonti e la
finanziaria.
Perchè non tentarci anche a Cremona ?
La settimana scorsa le forze dell'opposizione
sono scese in piazza a Torino
contro Tremonti e la sua finanziaria. A fianco
dell'Ulivo e con l'Ulivo
anche Rifondazione Comunista e Italia dei
Valori. Un segnale importante per
tutto il paese, sia sul piano dei contenuti
che nelle modalità di
rapportarsi con l'opinione pubblica, con
i cittadini. Troppo spesso infatti
si chiamano solo i cittadini a mobilitarsi
in occasione delle campagne
elettorali. E' un errore lasciare la piazza
alla destra ed alla lega. In
queste settimane abbiamo visto sia la fiaccolata
della Lega per la chiusura
della moschea che i " banchetti"
di Alleanza Nazionale con i militanti
impegnati a propagandare la conversione antifascista
di Fini. Il tavolo
cremonese della pace non sa o non vuole allargare
le alleanze e su questo
importante tema si trova molto isolato. Ora
per il centro sinistra, che non
ha la forza mediatica di Berlusconi, fontamentale
è il rapporto con i suoi
elettori e militanti.
Il voto a favore della costituenda azienda
dei servizi di rifondazione
comunista sicuramente aiuta a spianare la
strada per una possibile intesa
per le elezioni amministrative del 2004.
Si ha l'impressione invece che il centro
sinistra , rifondazione ed italia
dei valori stentino ancora a trovare una
base unitaria di discussione su
alcuni temi . Penso ad esempio che il tema
dei diritti, del lavoro, delle
giovani generazioni possano essere importanti
filoni di lavoro che non solo
possono portare anche a mobilitazioni locali
ma anche a costruire
convergenze ed alleanze, per nel rispetto
delle autonomie, con il sindacato
confederale di cgil-cisl-uil e le associazioni
produttive della nostra
città.
Poniamo perciò a tutti la domanda: perchè
non tentare anche a Cremona di
costruire una grande mobilitazione popolare
sui diritti e sul lavoro ?
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