15 Settembre, 2002
Provincia di Cremona, breve storia- 2° parte- ric. n. 48
La Provincia di Ghisalberti
Provincia seconda parte : la Presidenza di Giuseppe Ghisalberti.
DALLA DITTATURA FASCISTA ALLA DEMOCRAZIA:
IL PERIODO DI TRANSAZIONE (1945-1951)
Caduto definitivamente il regime fascista
(25 aprile 1945), il Comitato di Liberazione
Nazionale (al cui interno erano presenti
i rappresentanti di tutti i partiti democratici
che avevano animato la Liberazione) dichiara
decadute tutte le cariche istituzionali in
essere.
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Il 25 aprile stesso il Cin dichiara decaduto
dall’incarico di Commissario Prefettizio
alla Deputazione Provinciale di Cremona il
dottor Francesco Gambazzi, in carica fin
dall’inizio del 1944. Analoga sorte tocca,
ovviamente al suo vice, Saverio Villa. Il
Cin nomina commissario straordinario il professor
Alfredo Galletti, un cattedratico di forte
formazione democratica.
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Il 12 luglio 1945 cessa la gestione commissariale
e si ricostituisce la Deputazione Provinciale (in pratica: la Giunta Provinciale) che risulta così composta: presidente il
professor Alfredo Galletti, vice presidente
l’avvocato Ennio Zelioli, membri effettivi:
Orazio Curti, Ettore Freri, Umberto Gallini,
Aristide Silla, Giuseppe Storti, Giovanni Vialli; membri supplenti Arturo
Ferrari e Giovanni Sidoli.
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L’8 marzo 1946, a seguito delle dimissioni di Galletti, viene
formata una nuova Deputazione con l’avvocato
Ennio Zelioli presidente ed Ettore Brugnelli
vice presidente. Membri effettivi vengono
nominati: Alfredo Bottoli, Arturo Ferrari,
Angelo Formis, Umberto Gallini, Guido Grassi,
Davide Susani; membri supplenti: Stefano
Mancastroppa e Clemente Sinigaglia.
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Il 15 marzo 1948 si dimette, per candidarsi
al Senato, il presidente Zelioli e le sue
funzioni vengono provvisoriamente assunte
dal vice Ettore Brugnelli. Si procede al
rimpasto anche all’interno della Deputazione
che risulterà poi così composta: membri effettivi
Alfredo Bottoli, Arturo Ferrari, Angelo Formis,
Umberto Gallini, Guido Grassi, Daniele Menotti,
Giovanni Vialli; membri supplenti: Stefano
Mancastroppa e Giacomo Scorsetti.
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Il 17 maggio 1948 viene nominato presidente
l’avvocato Giuseppe Ghisalberti con la conferma
di Brugnelli a vice presidente. Conferma
che per i restanti membri con la sola accessione
di Formis che viene sostituito da Tiberio
Volontà. La Deputazione governerà fino alle
elezioni del 1951.
LE PRIME ELEZIONI DEMOCRATICHE
NASCE IL CONSIGLIO DEI TRENTA
Il 27 maggio del 1951, sulla base della legge
8 marzo 1951 n. 122 e della legge 18 maggio
1951 n. 238, gli elettori sono chiamati alle
urne per eleggere i primi 30 consiglieri
provinciali che per 5 anni dovranno governare
la nostra Provincia.
Secondo il meccanismo elettorale, 20 consiglieri
vengono eletti direttamente nei rispettivi
collegi mentre i restanti 10 vengono proclamanti
eletti dall’Ufficio elettorale centrale sulla
base dei quozienti elettorali conseguiti.
Questi i primi 30 consiglieri provinciali:
Gianfranco Amici, Cesare Banholzer Facchetti,
Dante Bernamonti, Gian Giacomo Cavalca, Alessandro
Cottarelli, Guido Crivelli, Enrico Fogliazza,
Guido Frati, Giuseppe Ghisalberti, Carlo Ghisolfi, Rodrigo Malinverno, Giovanni Pagliari,
Ottorino Rizzi, Pietro Savoia, Alessandro
Scaglia, Tiberio Volontè, Renzo Zaffanella,
Andrea Zamboni, Emilio Zanoni, Gaetano Canotti,
Augusto Bernardi, Renzo Bodini, Pietro Borelli,
Alfredo Camozzi, Giuseppe Castagnoli, Francesco
Nolli, Italo Panzi, Francesco Pettinati,
Carlo Ricca, Marino Rizzi.
Nel corso della tornata vengono i seguenti
mutamenti nella compagine consigliare:
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Ottorino Rizzi, eletto contemporaneamente al consiglio
provinciale ed a quello comunale di Cremona
ed eletto sindaco del capoluogo, opta per
questa ultima carica e viene dichiarato decaduto
dalla funzione di consigliere provinciale.
Il collegio di Cremona 1, dove Rizzi era stato eletto, risulta vacante e quindi
il 25 maggio 1952 vengono indette elezioni
suppletive: risulta eletto Carlo Reggiani.
-
Pietro Borelli, eletto contemporaneamente nel consiglio
provinciale e nel consiglio comunale di Soresina
di cui viene eletto sindaco, decade dal ruolo
di consigliere provinciale: gli subentra
in Provincia Franco Donati.
-
Dante Bernamonti muore il 17 gennaio 1953. Il 6 dicembre
dello stesso anno vengono indette elezioni
suppletive nel collegio di Piadina (ove Bernamonti
era stato eletto) e risulta eletto consigliere
Franco Dolci.
La prima Giunta quadripartita di Ghisalberti
La Dc, partito di maggioranza, designa a
presidente della Giunta Provinciale l’avvocato
Giuseppe Ghisalberti con il mandato di formare
una Giunta a quattro, ovvero Dc, Psdi, Pri,
Pli.
Il Consiglio provinciale esprime il suo voto
di fiducia ad una Giunta così composta:
Giuseppe Ghisalberti presidente, Guido Crivelli
vicepresidente, Alfredo Camozzi, Gian Giacomo
Cavalca, Alessandro Cottarelli, Francesco
Pettinati, Alessandro Scaglia, Giuseppe Castagnoli,
Andrea Zamboni assessori.
La ripartizione delle deleghe all’interno
della Giunta subiscono numerose variazioni
nel corso della tornata amministrativa.
ELEZIONI DEL 1956:
UNA MAGGIORANZA CENTRISTA
Il 27 maggio 1956, a distanza esatta di 5 anni dalla prima consultazione
elettorale, gli elettori cremonesi tornano
alle urne per eleggere i nuovi amministrazioni
provinciali.
Questi i 30 eletti e le successive variazioni
intervenute:
Giuseppe Antonioli, Gianfranco Amici, Mario
Bardelli, Augusto Bernardi, Stefana Bernuzzi
in Storti, Pietro Bonoldi, Eugenio Calvi,
Alfredo Camozzi, Gian Giacomo Cavalca, Luigi
Carnevali, Cesare Bergamaschi, Guido Crivelli,
Franco Donati, Giuseppe Garoli, Giuseppe
Ghisalberti, Giovanni Kumli, Domenico Invernizzi,
Stefano Mancastroppa, Santina Mancini, Martino
Manfredi, Modesto Gaetano Merzario, Amerigo
Orioli, Italo Panzi, Carlo Ricca, Pietro
Savoia, Alessandro Scaglia, Paolo Viviani,
Renzo Zaffanella, Andrea Zamboni, Ennio Zanibelli.
Ghisalberti riconfermato presidente
La prima riunione del nuovo consiglio provinciale
vede la riconferma a presidente dell’avvocato
Giuseppe Ghisalberti che propone al consiglio
la Giunta così composta: Guido Crivelli vice
presidente, Alfredo Camozzi, Gian Giacomo
Cavalca, Santina Mancini, Alessandro Scaglia,
Andrea Zamboni, Eugenio Calvi e Pietro Bonoldi
assessori.
Il 29 ottobre 1956 Pietro Bonoldi si dimette e viene eletto assessore Amerigo Orioli.
LE ELEZIONI DEL 6 NOVEMBRE 1960:
ARRIVA IL CENTRO SINISTRA
Il 6 novembre 1960, quatto anni dopo le ultime
elezioni, i cremonesi tornano alle urne per
il rinnovo dei vari consigli comunali e del
consiglio provinciale. Questi i 30 consiglieri
proclamati eletti: Giuseppe Antonioli, Ideo
Barbiani, Mario Bardelli, Augusto Bernardi,
Stefana Bernuzzi in Storti, Alfredo Camozzi,
Gianfranco Carnevali, Giuseppe Castagnoli,
Guido Crivelli, Franco Donati, Walter Galantini,
Giuseppe Gasoli, Vittorino Gazza, Giuseppe
Ghisalberti, Bruno Gombi, Giovanni Kumli,
Domenico Invernizzi, Santini Mancini, Martino
Manfredi, Fiorenzo Maroli, Nicola Meazzi,
Gaetano Sartirana, Pietro Savoia, Alessandro
Scaglia, Francesco Taverna, Romeo Voltini,
Renzo Zaffanella, Emilio Zanoni.
Alla prima riunione del nuovo consiglio,
Domenico Invernizzi decade da consigliere essendo stato eletto
sindaco di Pandino. Gli subentra Mario Miglioli.
Il 30 gennaio 1961 Giuseppe Antonioli si dimette e gli subentra Martire Agarossi. Si dimette Gianfranco Carnevali e nella seduta del 10 gennaio 1961 gli subentra
Carlo Della Rosa.
Nel settembre del 1961 muore l’avvocato Guido Crivelli e il 25 settembre dello stesso anno viene
surrogato da Gaetano Canotti.
Il 6 novembre 1961 il consiglio prende atto
delle dimissioni di Emilio Zanoni e proclama eletto Giuseppe Grossi.
Il 6 agosto 1962 muore Alfredo Camozzi e il 3 dicembre dello stesso anno viene
surrogato da Giuseppe Meroni.
Nel gennaio del 1962 si dimette Bruno Gombi ed il 12 febbraio dello stesso anno gli
subentra Aleramo Capelli.
Il 18 marzo 1963 si dimette Fiorenzo Maroli e gli subentra Giuseppe Ventura.
Il 10 maggio 1963 si dimette Martire Agarossi: viene proclamato consigliere Luigi Ferrario.
La nuova Giunta provinciale
Ai primi di dicembre si riunisce il nuovo
consiglio provinciale e la maggioranza riconferma
presidente della Giunta l’avvocato Giuseppe
Ghisalberti che propone all’approvazione
del consiglio la Giunta così composta: Guido
Crivelli vice presidente, Alfredo Camozzi,
Giuseppe Castagnoli, Walter Galantini, Martino
Manfredi, Alessandro Scaglia assessori effettivi,
Santina Mancini e Pietro Savoia assessori
supplenti.
Il 6 novembre 1961 muore Guido Crivelli e diventa assessore effettivo Pietro Savoia mentre il 18 dicembre Fiorenzo Maroli viene eletto assessore supplente e Alfredo Camozzi assume le funzioni di vice presidente.
Il 6 agosto 1962 muore Alfredo Camozzi e l’incarico di vice presidente passa a
Walter Galantini.
Il 29 dicembre del 1962 si procede ad un
rimpasto della Giunta che da quella data
risulta così composta: Giuseppe Ghisalberti
presidente, Walter Galantini vice presidente,
Giuseppe Castagnoli, Gaetano Merzario, Pietro
Savoia, Alessandro Scaglia, Renzo Zaffanella
assessori effettivi, Augusto Bernardi e Martino
Manfredi assessori supplenti.
Il 17 febbraio 1964 si dimette Gaetano Merzario: gli subentra in Giunta Franco Donati.
E’ la prima Giunta di centrosinistra con l’ingresso per la
prima volta di esponenti dei Psi.
ELEZIONI 1964-1970:
QUARTA RICONFERMA DI GHISALBERTI CHE MUORE
A GIUGNO 1970
La tornata amministrativa che inizia con
le elezioni del 22 novembre 1964 e terminerà
a maggio del 1970 è contrassegnata dalla
riconferma, per la quarta volta, dell’avvocato
Giuseppe Ghisalberti a presidente. Purtroppo
a consiglio provinciale sciolto e a nuove
elezioni già avvenute, il 7 giugno 1970 l’avvocato
Ghisalberti muore, chiudendo così una vita
dedicata alla pubblica amministrazione.
I risultati della consultazione del 22 novembre
1964 consentono la seguente attribuzione
dei 30 seggi: Dc 14, Pci 7, Psi 6, Msi 1,
Pli 1, Psiup 1.
Questi eletti di ciascuna formazione politica:
Democrazia Cristiana: Giacomo Cabrini, Angelo Ferri, Walter Galantini,
Vittorino Gazza, Giuseppe Ghisalberti, Santina
Mancini, Martino Manfredi, Fiorenzo Maroli,
Nicola Meazzi, Renzo Ribecchi, Pier Giorgio
Sangiovanni, Alessandro Scaglia, Romeo Voltini,
Gaetano Canotti.
Partito Comunista: Mario Bardelli, Carlo
Della Rosa, Franco Dolci, Giuseppe Gasoli,
Giuseppe Merli, Francesco Taverna, Paolo
Zanini.
Il 23 ottobre 1965 si dimette Bardelli e gli subentra Angelo Torresani. Il 10 giugno 1966 si dimette Della Rosa e gli subentra Giusepe Azzoni.
Partito Socialista: Emilio Bolzoni, Enrico Carera, Franco Donati,
Carlo Ghisolfi, Giuseppe Grossi, Renzo Zaffanella.
Movimento Sociale: Luigi Ferrario.
Il 30 marzo 1968 Ferrario si dimette e gli subentra Adolfo Seidemari.
Partito Liberale: Giovanni Bettinelli.
Partito Socialista Unità Proletaria: Gaetano Merzario.
Assessori e deleghe in Giunta
Si ricostituisce una Giunta di centrosinistra
con Dc e Psi, forte di una maggioranza di
20 consiglieri su 30. Questa la composizione
e le deleghe rispettive:
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Giuseppe Ghisalberti (Dc): presidente con
deleghe anche agli affari generali ed al
bilancio;
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Carlo Ghisolfi (Psi): vice presidente con deleghe all’igiene
e sanità, al personale ed all’economato;
-
Giacomo Cabrini (Dc): con delega alla pubblica
istruzione;
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Walter Galantini (Dc): con deleghe per l’industrializzazione,
il contenzioso, le finanze ed il patrimonio;
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Franco Donati (Psi): con deleghe ai problemi
della gioventù;
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Giuseppe Grossi (Psi): con deleghe alla programmazione
ed al turismo;
-
Alessandro Scaglia (Dc): con deleghe per
i lavori pubblici;
-
Fiorenzo Maroli (Dc): assessore supplente
con delega alla caccia, pesca e fiumi;
-
Martino Manfredi (Dc): assessore supplente
con delega all’assistenza sociale ed alla
beneficenza.
Il 22 giugno 1966 Donati si dimette da assessore effettivo e viene
eletto in sua vece Enrico Carera (Psi). Nella stessa data si dimette Maroli e gli subentra, come assessore supplente,
Franco Donati.
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Giuseppe Ghisalberti
l’avvocato Presidente dal 17 maggio 1948 al 7 gennaio 1970.
Cenni biografici
Ghisalberti Giuseppe, nasce a Lodi il 19
gennaio 1891. Si laurea in giurisprudenza a Pavia, dove era
stato alunno del Collegio Ghisleri.
Appena laureato, vinceva il concorso di Segretario
Comunale a Castelleone ed è in tale Comune, centro molto vivace di azione politica, sociale
e religiosa , che l’Avv. Ghisalberti inizierà
la sua milizia politica a fianco dell’On
Miglioli, avendo modo di incontrare Cappi,
Ferrari, unitamente ai quali doveva farsi
sostenitore delle leghe bianche e del movimento
contadino. Egli portava nella lotta politica,
la passione del padre, che era stato il primo
candidato socialista per le elezioni politiche
nel collegio di Crema.
Ai primi segni del fascismo, fu tra i propugnatori
di un accordo fra il partito popolare ed
il partito socialista, ma l’esempio non venne
seguito a livello nazionale, dove si pensava
che la nuova forza politica sarebbe stata
presto assorbita.
Durante il periodo fascista e fino alla Liberazione, antifascista silente,
lavora a Castelleone , da dove mantiene i
contatti politici.
Dopo la liberazione , coopera alla fondazione
della Democrazia Cristiana, alla quale diede
tutto il suo impegno, la vivida intelligenza,
l’esempio di un costume pubblico intemerato.
Non volle mai farsi candidato alle elezioni politiche,
preferendo dare il suo contributo all’Amministrazione al locale.
Eletto a Presidente della Provincia sia dalla
prima ricostruzione dei suoi organi democratici,
ricoprì tale incarico fino al giorno della
sua morte, il 7 gennaio 1970.
** materiale raccolto ed organizzato da Gian
Carlo Storti, Cremona 1° ottobre 2006.
 
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