15 Settembre, 2002
Finanziaria e TFR..che pasticcio, che confusione… di Gian Carlo Storti
Ecco le dichiarazioni di vari esponenti sindacali e politici..
Finanziaria e TFR..che pasticcio, che confusione…
Ecco le dichiarazioni di vari esponenti sindacali
e poltici..
Raffaele Bonanni della CISL: ''I soldi del Tfr non si toccano, sono soldi
dei lavoratori. La parola data non e' stata
rispettata''. E' il segretario generale della
Cisl, Raffaele Bonanni, a ribadire cosi'
le crtitiche alla finanziaria del governo.
''Non so con chi, vorrei capire, il governo
ha deciso di trasferire i soldi all'Inps
- ha proseguito - e non capisco perche' ci
sia una cosi' scarsa attenzione ai fondi
pensione contrattuali''.
Guglielmo Epifani, segretario generale della
Cgil, continua a difendere la manovra finanziaria,
nonostante i maldipancia nella maggioranza,
nonostante le critiche dei sindaci, nonostante
che l'oggetto al centro della disputa tra
governo e Confindustria, cioè il Tfr, non
sia altro che una parte, per quanto differita,
della retribuzione dei lavoratori. E proprio
sul Tfr, Epifani, forte del via libera del
"parlamentino" della Cgil alla
Finanziaria (solo quattro voti contrari dell'ala
più radicale), lancia la sua proposta, destinata
a far discutere: investire nella scuola le
risorse del Tfr dirottate al fondo dell'Inps.
"Per trasformare - dice - un problema
in un'opportunità riformatrice". Colmando,
nello stesso tempo, quella che per il leader
sindacale è la "grande lacuna"
della prima Finanziaria di Tommaso Padoa-Schioppa:
"La mancanza di una "missione"
che - aggiunge - dovrebbe essere proprio
nella formazione, nella scuola, nell'università,
nella ricerca. Per dare un'idea del futuro
del Paese che si vuole costruire".
Tfr compatibile con l’Ue: le Pmi saranno
escluse .
Schiarita per il Governo sul Tfr, almeno
sul fronte europeo. Da Bruxelles, il commissario
Ue per gli Affari economici e monetari, Joaquin
Almunia, fa sapere alla vigilia dell'Ecofin
che le norme inserite in Finanziaria sembrano
compatibili con la normativa Ue. Resta invece alta la tensione con Confindustria.
Il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa,
apre alla possibilità di escludere le piccole
e medie imprese dalla norma, precisando però
che sono gli industriali a chiederne un’applicazione
omogenena per tutti. Confindustria nega e
ribadisce la contrarietà al provvedimento.
Il convegno dei giovani industriali. Il Tfr
tiene banco, a Capri Sud ignorato.
Poca attenzione al Sud ed ai problemi delle
imprese locali. A tre giorni dalla conclusione
del convegno dei Giovani Imprenditori di
Confindustria a Capri, gli industriali campani
tracciano un bilancio e non nascondono la
propria delusione. Nei vari interventi, infatti,
si è parlato quasi esclusivamente di Finanziaria
e trattamento di fine rapporto, mentre l’unica
relazione interamente dedicata al Meridione
è stata quella del presidente degli imprenditori
under 40 della Campania, Carmen Verderosa.
E’ il leader degli industriali napoletani,
Gianni Lettieri, a denunciare la scarsa attenzione
verso il Sud. Intanto, il presidente del
Consiglio Romano Prodi ieri bacchetta Confindustria.
Secondo il premier, i vantaggi per le imprese
derivanti dal taglio al cuneo fiscale compensano
ampiamente il trasferimento del Tfr all’Inps.
«Nella manovra - dice il presidente del Consiglio
- ci sono più benefici che danni» per le
aziende.
TFR: CGIA, IL 56% A CARICO DELLE MICRO IMPRESESEIl 56% della quota di Tfr potenziale annuo
destinabile ai fondi pensione e' a carico
delle micro imprese, che rappresentano il
98% delle imprese italiane. E' quanto afferma
l'Ufficio studi della CGIA di Mestre, secondo
cui dei circa 14,8 mld di euro di TFR accantonati
dalle imprese ogni anno, ben 8,3 mld (pari
al 56%) sono 'prodotti' dai lavoratori delle
imprese con meno di 20 dipendenti e i rimanenti
6,5 mld di euro sono ascrivibili alle aziende
con piu' di 20 dipendenti. "Dopo le dichiarazioni del ministro
Padoa Schioppa - commenta il segretario della
CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi - e' auspicabile
che si passi subito alle proposte di correzione
in modo tale da dare certezze ai molti imprenditori
che utilizzano il Tfr dei propri dipendenti
come forma di autofinanziamento.
Il nuovo Tfr .Trasferimento Forzoso di Risparmio
Un nuovo pilastro pubblicoIl Trattamento di fine rapporto è oggi un
prestito obbligatorio dei lavoratori alle
imprese. Si tratta a tutti gli effetti di
soldi dei lavoratori, accantonati presso
le imprese e iscritti ai bilanci di queste
ultime come debiti perché, prima o poi, dovranno
essere liquidati. Questi accantonamenti offrono
ai lavoratori un rendimento basso, attorno
al 2,5 per cento netto nel 2005. Se investiti
in previdenza integrativa possono offrire
rendimenti molto più elevati. Sempre nel
2005 la Covip stima rendimenti netti dei
fondi pensione tra il 7,4 e l’8,5 per cento.E dal 2001 a oggi i fondi pensione hanno avuto rendimenti
pluriennali più elevati del tasso di rivalutazione
del Tfr.Le riforme delle pensioni degli anni Novanta,
in particolare la riforma Dini, hanno un senso solo se questo secondo pilastro
di previdenza integrativa si realizzerà.
I lavoratori più giovani, infatti, riceveranno
pensioni pubbliche molto meno generose. Si
è più volte chiarito su questo sito che i
futuri pensionati – quelli a cui viene ora
chiesto di contribuire ulteriormente a coprire
i disavanzi correnti - avranno tassi di rimpiazzo
molto inferiori a quelli attuali. Per proteggere
le condizioni di vita di queste generazioni
l’unica soluzione è permettere loro di ottenere
rendimenti sui fondi Tfr attraverso i meccanismi
propri della capitalizzazione.Fonte: CovipTFR-Inps: Sbilanciamoci! auspica trasferimento
totale.
"Si tratta di una misura positiva che
condividiamo, anche se riteniamo preferibile
un passaggio totale e non solo del 50% dell’ammontare".
Così il portavoce di Sbilanciamoci! Giulio
Marcon commenta il provvedimento contenuto
nella Finanziaria sul trasferimento di parte
del TFR all'Inps. Marcon è intervenuto oggi
all'audizione del Ministro Padoa Schioppa
in commissione bilancio della Camera, ed
ha presentato il rapporto della Campagna
sulla Finanziaria 2007.
Finanziaria. Il commento di Confcommercio:
E’ ingiusta, va subito modificata .
TFR. Il 50% del Trattamento di Fine Rapporto,
che non sarà destinato ai fondi comuni, confluirà
in un fondo della tesoreria centrale dello
Stato per consentire l'erogazione del trattamento
anche ai lavoratori del settore privato.
Le compensazioni a favore dei datori di lavoro
scatteranno a partire dal 2008.
Commento finale o quasi.
I lavoratori non ci perderanno nulla, questo
è ovvio. Ma il versare il TRF all’Inps, per
finanziare opere pubbliche ecc. , non convince.
I lavoratori non si fidano e le imprese considerano
troppo costosa la manovra. Insomma una proposta che scontenta tutti e che allea,
inaspettatamente per la destra, le imprese
con una parte del movimento sindacale. Insomma
non ci pare una grande operazione per il centro- sinistra.
storti@welfareitalia.it
cremona 14 ottobre 2006
 
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