15 Settembre, 2002
Meglio la fiducia che un'altra volta Berlusconi di G.C.Storti
1,10,100,1000 voti di fiducia, così disse Craxi quando, negli anni ’80 modificò la modalità di espressione del voto di fiducia, da segreto a palese.
1,10,100,1000 voti di fiducia,
così disse Craxi quando, negli anni ’80 modificò la modalità di espressione del
voto di fiducia, da segreto a palese.
Romano Prodi è solo arrivato al
settimo in poco piu’ di due mesi e mezzo di governo.
In questi gironi il voto di
fiducia è stato chiesto alla Camera , dove sui provvedimenti Bersani, erano
stati presentati circa 700 emendamenti.
Ecco il riassunto degli altri sei
voti di fiducia.
La prima fiducia è del 28 giugno
scorso, al Senato, sul decreto di proroga dei termini di atti regolamentari.
Il secondo il il 4 luglio, sul
decreto di 'spacchettamento' dei ministeri al Senato.
Il terzo con il medesimo
provvedimento aveva poi superato il vaglio dell'assemblea di Montecitorio, il
13 luglio, con 334 voti a favore.
Il quarto il 25 luglio, al Senato sul decreto per la
manovra e la
competitività. Anche in quella occasione i voti favorevoli
erano stati 160.
Il quinto, sempre a palazzo
Madama, il 27 luglio, su un articolo del provvedimento relativo alla missione
italiana in Afghanistan, con 159 'sì'.
Il sesto, in ordine
cronologico il 28 luglio, al Senato, sul
ddl di proroga delle missioni italiane all'estero, con 161 voti favorevoli.
Insomma.. no siamo ancora a 1000
voti di fiducia come aveva minacciato Craxi.
L’opposizione grida allo scandalo
e chiama in causa il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, la
maggioranza si difende e da la colpa alla Casa delle Libertà che presenta
troppi emendamenti.
Chi ha ragione in democrazia?
Stando la situazione data credo tutte due gli schieramenti. Infatti il sistema
elettorale , come è noto, ha visto un risultato parlamentare bizzarro. Una
maggioranza, quasi minoranza al Senato,ed una ampia maggioranza alla Camera.
Non dobbiamo però avere la
memoria corta e dare la croce addosso al
simpatico e capace Romano Prodi.
Vi ricordate il Berlusca quando
si arrabbiava e citava l’Inghilterra, dove la legge finanziaria è composta da
un solo articolo ed è votata appunto con
voto di fiducia?. Allora era un punto di
riferimento positivo , oggi è uno scandalo ed “ impedisce la dialettica
parlamentare”.. ma dai non farci ridere. Il dato vero è che il Berlusca tenta
il tutto per tutto e cioè di far fallire l’esperienza Prodi. Del resto il
governo è deboluccio, vedi anche la vicenda Di Pietro
sull’indulto, e quindi corre ai ripari come può. Il povero Ministro per i
rapporti per il Parlamento prende, ogni
giorno, senza meritarseli, degli
sberleffi e qualche randellata..ma si fa carico e va avanti.
La mia modesta opinione è che
Prodi , in questa fase, faccia bene a porre la fiducia. Si tratta
però nel frattempo di “mettere in campo la politica” e di allargare la maggioranza. A chi?
Semplice a chi sta. La posta in gioco, quella di lasciare fuori gioco la destra
ed l berlusconismo per almeno cinque anni, è troppo alta per non rischiare.
Mi affido quindi alla politica,
alla capacità di mediazione, alla necessità di rimettere questa coalizione piu’
al centro evitando sbandamenti eccessivi a sinistra ( vedi il comportamento sbagliato
di alcuni parlamentari sull’ Afghanistan) o sul massimalismo
giustizialista dipietrista.
E’ presto per capire dove si può
arrivare. Ma se Prodi intende governare almeno cinque anni la strada è
obbligata. Ho colto una dichiarazione di Bertinotti che non si sarebbe opposto
a questa prospettiva. Bene, ottimo direi. Siamo sulla strada giusta.
Infine ancora sul Partito
Democratico.
Ho parlato in questi giorni con
diversi compagni area DS“ tifosi” del partito democratico. Anzi sono “
tifosissimi” in quanto così avranno l’opportunità di non entrare nella nuova
formazione e lavorare per “ rifondare” “ rifondazione comunista” ricollocandola
nella logica piu’ ampia della sinistra europea.
Secondo me parliamo di poche
migliaia di voti che sposteranno forse l’un per cento dell’elettorato a favore
di una collocazione piu’ a sinistra del partito democratico. Poca cosa per un a
grande operazione..Il dramma è un altro . E’ che si rischia che il partito democratico non venga costituito. Questo si che sarebbe
il vero tracollo ed a quel punto non so se basterebbero 1001 voti di fiducia.
Per il momento andiamo in ferie e
rigeneriamoci.. Le battaglie d’autunno saranno difficili.
storti@welfareitalia.it
 
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